A piccoli passi verso il dest...

By MikaLT

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Salve :) Ho cambiato il titolo di questa storia, comunque si tratta del seguito di una vacanza movimentata. I... More

Prologo
Capitolo I *Niente male come primo giorno*
Capitolo II *Pozioni, Punizioni e Graditi Ritorni*
Capitolo III *Romeo & Juliet*
Capitolo IV *Non c'è nessuno ... perché mi chiami Weasley?*
Capitolo V *Un bacio non si nega a nessuno*
Capitolo VI *A meno che non sia tu a volerlo*
Capitolo VII *Chi è questa pazza che dice cose assurde con la mia voce???*
Capitolo VIII *I Campioni TreMaghi*
Capitolo IX *Chiedimelo ed io lo farò*
Capitolo XI *Sai cosa si dice di chi origlia...*
Capitolo XII *Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris *
Capitolo XIII *Sarebbe stato più discreto entrare mano nella mano*
Capitolo XIV *Fidanzata è una parola grossa*
Capitolo XV *Segreti & Soffiate*
Capitolo XVI *La prima prova*
Capitolo XVII *Quando un ragazzo ti offre da bere*
Capitolo XVIII *Lettere, spiegazioni, ricatti e rapimenti*
Capitolo XIX *Parola d'ordine: FUGA*
Capitolo XX *Vieni al ballo con me?*
Capitolo XXI *Ma come ti vesti?*
Capitolo XXII *Ballo del Ceppo (part 1) *
Capitolo XXIII *Ballo del Ceppo (part 2)*
Capitolo XXIV *Annunci di Natale*
Capitolo XXV *Alla baita (Capodanno part 1)*
Capitolo XXVI *Capodanno bacia tutti*
Capitolo XXVII
Capitolo XXVIII
Capitolo XXIX
Capitolo XXX
Capitolo XXXI *L'arte della seduzione*
Capitolo XXXII *L'arco*
Capitolo XXXIII *Il Matrimonio*
Capitolo XXXIV *E dunque ... *
Capitolo XXXV *Fiumi di Parole*
Capitolo XXXVI *La Terza Prova*
Capitolo XXXVII La Grande Battaglia
Epilogo

Capitolo X *Non mi interessa niente di lei. Giuro e spergiuro*

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By MikaLT

CHAPTER X- Non mi interessa niente di lei. Giuro e Spergiuro.


La mia gioia, mentre facevo il giro d'onore nello stadio, seguita a ruota dai miei Grifoni, era indescrivibile.

Passammo davanti al settore dove si trovavano le Serpi urlando la nostra vittoria. Loro si esibivano in vari "bu" di rito, ma qualsiasi rumore era messo a tacere dal boato generale degli altri studenti. Li avevamo annientati. Come al solito. Ah.

Rivolsi uno sguardo soddisfatto e strafottente a Malfoy. Lui mi fulminò.

Marina era al suo fianco, ovviamente aveva tifato fino all'ultimo i Tassi, ma questo non intaccò minimamente la mia gioia, anzi al contrario, la mia soddisfazione era solo maggiore e proprio non riuscii a frenarmi dal lanciarle uno sguardo compiaciuto.

-Avrai il tuo premio, Weasley- il tono era camuffato da presa in giro, ma ormai riconoscevo perfettamente QUELLO scintillio nei suoi occhi. Marina rise di scherno, senza realmente capire, mentre Albus guardò l'amico preoccupato. Io provai fastidio per lui e compassione per lei.

Planammo più volte sull'erba, e continuammo ad esibirci in giravolte in attesa che tutto fosse pronto affinché la Preside potesse consegnarci la Coppa.

Nel frattempo, Lily aveva raggiunto Lys e lo aveva costretto a salire dietro di lei sulla scopa. Quel ragazzo la viziava troppo.

Quando finalmente sentii la McGranitt pronunciare il mio nome, lentamente atterrai sull'erba andandole incontro. Tutta la squadra era dietro di me. Spettava al Capitano ritirare la Coppa. Mi avvicinai e la preside mi dedicò un gran sorriso.

-Voglio consegnarti anche un'altra coppa quest'anno Signorina Weasley- sussurrò facendomi l'occhiolino. Le sorrisi, sperando di poterla esaudire. Quando la strinsi in mano, sentii una scarica di elettricità ed entusiasmo dalla punta dei capelli ai piedi. Sollevai la Coppa davanti allo Stadio e poi la passai agli altri. Tutti la strinsero, la baciarono. Avevamo vinto. Alla faccia del sexissimo giocatore di Quidditch di Serpeverde.

Quella sera la Sala Comune di Grifondoro sarebbe esplosa.

PoV Domi

Sinceramente del Quidditch non mi importava molto. Se Grifondoro avesse vinto un torneo di scacchi magici sarei stata ugualmente contenta. Era la vittoria ad interessarmi, e la festa.

-Oh mio Dio, ma guorda che muscoli- Francois sembrava impossessato –No, io vorrei proprio andare lì e fargli..-

-Francois- lo interruppe Alice –non andare avanti, potrei vomitare-

-Oh Alìce cosa sono questi pregiudizi- lei lo guardò stringendo gli occhi a due fessure.

-Non sono pregiudizi Francois!- precisò sottolineando la sua indignazione mentre pronunciava il suo nome

–Ma quello è mio fratello. E non voglio sentire una parola su quello che gli faresti!-

-Frank e Francois- sospirò –senti come suona bene- il mio amico francese mi diede una gomitata, Alice lo fulminò con lo sguardo ed insieme scoppiammo a ridere.

La Sala Comune era gremita di gente. Persone appartenenti a tutte le case. Anche alcuni Serpeverde. Solo alcuni però, che comunque continuavano a recriminare sul fatto che avrebbero meritato più loro la vittoria.

Me ne stavo allegra, sorseggiando l'idromele che Rox aveva clandestinamente introdotto a scuola, quando James entrò nella sala con Camille al seguito. Lei le stringeva il braccio allegra e lui le sorrideva cordiale. Stavano parlando di qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa da quella distanza. Sapevo di dovermi fidare di James, però quella situazione non riusciva a starmi bene. Anche se ero stata io a proporla.

-Se continui a guardarli così ti si consumeranno gli occhi trèsor- quando mi voltai trovai Francois intento a guardarmi.

-Non mi piace quello che vedo-

Lui sospirò –Se non ricordo male non è l'unicò a dover far finta di stare con qualcun altro- con la testa mi indicò John che ballava al centro della sala grande, con ancora l'uniforme da quidditch addosso.

-è troppo ubriaco!- commentai notando che il ragazzo che avrei dovuto fingere di frequentare non si reggeva in piedi.

-Bon- fece lui esasperato. Si alzò in piedi e mi porse la mano –Mi devi un grosso favore petit!- inizialmente non capii, poi presi la sua mano e lasciai che mi trascinasse al centro della pista. La posizione era perfetta, James vedeva benissimo.

Mi lasciai trasportare dalle eleganti movenze di Francois. Aveva un fascino tutto suo. Era femmineo e delicato, ma nonostante ciò attraente. La musica e l'alcol aiutavano lo stordimento e lui, per qualche ragione sapeva sempre esattamente cosa fare. Non ero attratta da lui. Non nel senso più stretto del termine, ma non riuscivo a negare la sua bellezza. Sorrisi e glielo dissi.

-Sei bello Francois- lui si lasciò andare ad un sorriso –Non ti mettere in testa strane idee, ma petite princesse-

-Ci sta guardando?- gli chiesi, ignorando la sua battuta.

-Se gli sguardi potessero uccidere, dovresti venire al mio funerale- aveva appena accennato un'occhiata rapida –Nel caso, non osare presentarti con uno straccetto- precisò.

Continuai a ballare. Lui si avvicinò di più, mi se una mano sulla mia schiena con l'altra prese ad accarezzarmi il collo con le mani delicate ed affusolate. Era piacevole, e rassicurante.

-Il gioco si fa duro- commentò mentre io lo lasciavo fare –Comunque è un figo spaziale- mi sussurrò all'orecchio ed io gli diedi una leggera spinta.

-è mio- precisai.

-Eh ... mi tratterrò solo per l'affetto che provo per te . Non credo avrebbe resistito al mio fascino-

Continuammo a ballare, tra battutine e risate. Di tanto in tanto Francois se la rideva commentando le occhiatacce di James. Ogni tanto si allungava in una carezza. Una volta mi poggiò una mano sul fondoschiena ed io lo guardai leggermente irritata.

-Piace meno a moi che a toi- inutile. Come facevo rimproverarlo? Era passata più di mezz'ora quando ci fermammo, per avvicinarci al mini bar allestito nella Sala Comune.

-Arriva- trillò al mio orecchio mentre riempivamo due bicchieri di ponch.

-Ciao ragazzi- la prima a parlare fu Camille, quella tipa aveva la lingua veramente troppo lunga.

-Ti stai divertendo Domenique?- mi chiese James. Lo guardai negli occhi senza mascherare la mia palese soddisfazione.

-Moltissimo- dissi mettendomi quasi impercettibilmente più vicina a Francois. James notò il mio movimento e strinse i pugni.

-Camille, cara- intervenne Francois –Vorrei parlarti di alcune idee che ho su certe foto ..- la ragazza si infiammò e senza neanche accorgersene seguì il mio amico lasciando me e il mio amato cuginetto soli.

-Nella stanza delle necessità- mi ordinò lui perentorio , lo sguardo acceso, intriso di un misto tra rabbia e folle desiderio–Subito- mi azzittì quando provai a parlare.

************************************************

Seguii James nella Stanza delle Necessità con una certa ansia che ci scoprissero. In realtà, non c'erano molte possibilità che qualcuno ci notasse quella sera. Gli studenti erano tutti presi a festeggiare, addirittura Passiflora era ubriaca, ed i professori, chiudevano un occhio la sera dell'assegnazione della Coppa del Quidditch.

Nonostante questo camminammo veloci ed arrivammo trafelati, in pochi minuti.

Lui non attese nemmeno il tempo di riprendere fiato. Camminò tre volte veloce davanti alla parete e mi spinse dentro afferrandomi per un braccio.

-Mi fai male Jamie- mi lamentai.

-Cos'era quello che ho appena visto?- mi domandò non badando alle mie lamentele ma mollando la presa dal mio braccio.

-A cosa ti riferisci esattamente?- gli chiesi mentre mi guardavo ad uno specchio prontamente apparso nella stanza, e mi sistemavo i capelli.

-A te e al mangia lumache mi riferisco- guardai il suo riflesso e risposi atona –Seguivo il nostro piano, esattamente come te- lo informai.

-Il nostro paino era John-

-John era troppo ubriaco-

-Guardami in faccia Domenique!- abbaiò mentre io cercavo con le dita di sistemare la leggera sbavatura della matita nera. Nuovamente mi afferrò per il braccio e mi costrinse a voltarmi.

I nostri occhi si scontrarono. Eravamo vicini, soli, liberi finalmente.

-Mi sei mancato- confessai ignorando il fatto che fossimo nel bel mezzo di una discussione. Il suo sguardo si addolcì. Mi arrampicai su di lui gettandogli le braccia al collo e raggiunsi le sue labbra. Fece una leggera resistenza, residuo dell'arrabbiatura di poco prima, ma durò un secondo.

Finalmente tornò a stringermi forte. Finalmente tornò a baciarmi.

Le sue mani scorrevano veloci sui miei vestiti strappandoli via. Ogni volta, partiva qualche bottone. James non aveva pazienza. Mi sollevò. Si sedette su una poltrona in pelle nera e mi adagiò, nuda, sopra di lui. Lo accolsi dentro di me già pronta a riceverlo. Impaziente. Fremevo. Lui mi mordicchiò il collo ed io infilai le unghie nella sua schiena. Era un desiderio bruciante. Non ne potevo più. Fui io a prendere lui quel giorno. E mi piacque pensare che nessuna prima di me lo avesse fatto.

Lo cavalcai, mentre cauto si occupava del mio piacere.

-Sei la mia regina- mi sussurrò mentre i miei gemiti aumentavano di frequenza ed intensità.

Venimmo insieme. Dopo rimasi accoccolata al suo petto, lui mi accarezzava i capelli tenero ed io sorrisi ad occhi chiusi.

-Ucciderò quella Camille- dissi riaprendo gli occhi e puntandoli nei suoi ridenti.

-Povera Camille- gli pizzicai il braccio imbronciandomi –No, no. Hai ragione, come vuoi. Uccidila non mi interessa- sorrisi soddisfatta.

-Ma io ucciderò il tuo amico francese- a quel punto non riuscii più a trattenermi e scoppiai a ridere. Un po' me ne pentii, avrei potuto continuare in eterno a prenderlo in giro su quel fatto.

-Cosa ridi?- chiese offeso allontanandomi da lui.

-Non devi preoccuparti di Francois!- mi misi eretta e lo guardai negli occhi, l'ombra del sorriso ancora sul volto.

-Invece sì! – insistette –Io le capisco certe cose. Le avverto- si pavoneggiò –Ho una specie di sesto senso. E tu gli piaci, dai retta a me- morsicai le labbra per trattenermi ma fu inutile. La risata, più fragorosa della precedente, fuoriuscì da me. Risi talmente forte e talmente tanto da avere le lacrime agli occhi. James sembrava sempre più offeso.

-Non capisco proprio cosa tu abbia da ridere Domenique!- come al solito, quando si irritava utilizzava il mio nome completo.

-Scusami, scusami- dissi cercando in tutti i modi di trattenermi –però vedi, Francois non è interessato a me, veramente. Io non sono il suo tipo-

-E chi sarebbe il suo tipo-

-Non lo so- feci per pensare –Qualcuno tipo te!- strabuzzò gli occhi per un momento confuso. Poi, deciso che fosse una buona notizia ridacchiò e tornò ad abbracciarmi.

-Questo non lo autorizza a toccarti il sedere, solo io posso- accompagnò le sue parole stringendo le mie natiche. Poi mi baciò sulle labbra. –E specifica che, con tutto il rispetto, lui non è il mio tipo- sorrisi divertita.

Restammo abbracciati. Jamie si addormentò quasi subito mentre mi stringeva. Io cercavo di rilassarmi tra le sue braccia ma mi sentivo inquieta, e non riuscivo a capire perché. Avevo come la sensazione che avessimo dimenticato qualcosa d'importante.

Senza darmi una risposta, cedetti alla stanchezza e mi addormentai.

********************************

PoV Rose

Qualcuno doveva aver fatto un incantesimo alla Sala Comune, perché altrimenti era umanamente impossibile che ci entrassero tutte quelle persone.

Non riuscivo a fare tre passi senza che qualcuno mi fermasse per complimentarsi. Adoravo il sapore della vittoria. Adoravo la consapevolezza di essere la migliore che s'insinuava in me. Mi faceva sentire così potente, da poter fare ogni cosa. Per la prima volta, da quando erano stati annunciati i Campioni, avevo addosso un'incredibile voglia di iniziare.

Ad un certo punto Charles De la Croix mi arrivò davanti. –Complimonti Miss- mi prese la mano e se la portò alle labbra. Aveva gli occhi verdi, i capelli sulle spalle, liscissimi. Gli sorrisi. –Sarai un osso duro da battere quando inizierà il torneo-

-Felice che te ne sia reso conto- gli rubai il bicchiere di mano ed iniziai a sorseggiare il suo idromele.

Tra la gioia, l'alcol e la musica mi sentii elettrica. Cominciai a dimenarmi e a ballare. Charles seguiva i miei movimenti. Sinceramente non è che stessimo ballando insieme. Lui mi stava studiando, sentivo il suo sguardo addosso. Io ero lusingata. Mi piaceva le sensazione che mi regalava essere guardata in quel modo. Mi faceva sentire irresistibile. Forte, potente ed irresistibile. Mi stavo drogando di autostima, tutto in una sera.

Improvvisamente percepii altri occhi scrutarmi. Sorrisi, non mi voltai neanche a controllare. Voleva guardare? Che guardasse! Era venuto nella mia Sala Comune con la sua fidanzatina. Oltretutto, sapevo che il suo proposito di restare monogamo fosse fallito miseramente, e non solo con me. Dopo quell'episodio, Albus mi aveva raccontato che Malfoy aveva ripreso a concedersi in giro. La cosa non mi stupì, mi infastidiva solo il fatto che, nuovamente, aveva dimostrato che fossi solo una come tante.

Svuotai il bicchiere di Charles e glielo rimisi in mano –Ci vediamo in giro- lo salutai. Lui mi sorrise sardonico. Se pensava di imbambolarmi sbagliava di grosso. Ero più che allenata ad avere a che fare con i biondini strafottenti. Vidi da lontano Francois e Domi ballare. Tentai di raggiungerli, ma ci avrei messo una vita, le persone sembravano moltiplicarsi.

Passai davanti al buco del ritratto, dove un manipolo di Serpeverde appena arrivati aveva raggiunto Malfoy.

-Che ci facciamo qui?- chiese Daniel guardandosi intorno schifato. La sorella già trangugiava un bicchiere di liquore, identico a quello che il fratello teneva in mano.

-Per bere a scrocco- gli spiegò Scorpius mentre la sua, ormai notoriamente, pluricornuta fidanzata gli restava attaccata al braccio.

Daniel gettò il bicchiere a terra schifato. Poi tolse di mano alla sorella il suo e gli fece fare la stessa fine

–Non voglio niente da questa feccia di mezzosangue!- sgranai gli occhi incontrando un momento quelli di Malfoy. Tra Grifondoro e Serpeverde non scorreva buon sangue, ma era più una questione di tradizione che altro. Da tempo affermazioni di quel tipo non erano più state fatte.

Mi allontanai decisa più che mai a raggiungere i miei cugini. Era giunto il momento di parlare di questa cosa con qualcuno.

Rimasi un attimo ferma per cercare di capire quale fosse la strada più breve ed avvertii una presenza dietro di me. Le sue mani scivolarono sulle mie braccia accarezzandomi e, istintivamente, avvicinai la schiena al suo petto. Lui si abbassò per parlarmi all'orecchio.

-Vieni con me- annuii senza ancora voltarmi. Non sapevo se c'era da preoccuparsi, ma comunque lui restava la persona più indicata per parlarne. Mi presi appena un secondo per pensare, per realizzare che volente o nolente, dovevo seguirlo. E mentre lui era già pronto a dovermi convincere mi voltai a guardarlo pronta per andargli dietro.

Raggiungemmo il mio dormitorio. L'esaltazione della partita cedeva rapidamente il passo all'angoscia. Non mi piaceva quello che avevo sentito e non mi piaceva l'idea di rimanere sola con Malfoy in una stanza fornita di letti. In quel momento però non mi veniva in mente nessun altro posto. Ero così presa a pensare che non mi preoccupai nemmeno di controllare se qualcuno ci stesse guardando.

-Si accorgerà che sei sparito- gli feci notare pensando alla sua fidanzata –e si accorgerà che manco anche io- Scorpius chiuse la porta del dormitorio femminile mentre io mi lasciavo cadere seduta sul letto.

-Sono contento di notare che ti stanno a cuore le mie relazioni- rispose voltandosi verso di me sorridendo.

-Non vorrei mai che soffrissi di solitudine- risposi a tono sarcastica, lui sollevò il sopracciglio.

-Sono costernato dal tuo buon umore-

-Non è colpa mia se in qualche modo tu riesci sempre a rovinarlo-

-Sentivi la mia mancanza?- la sua domanda mi colse di sorpresa. Non era certo quello l'argomento che mi aspettavo di affrontare.

-Ti prego spiegami come la tua testolina bacata, ottusa e piena di autocompiacimento sia arrivata a questa brillante conclusione!-

-Cerchi di rimorchiarti uno solo perché mi somiglia- spiegò –non hai bisogno di imitazioni, Rosie, lo sai vero?- si avvicinò al letto ed io sollevai la mano facendogli il gesto di bloccarsi.

-Non ti avvicinare- non riuscii del tutto a camuffare il mio tono nervoso –Il fatto che io sia qui con te non significa che sei autorizzato ad allungare le mani-

Lui sbuffò ignorandomi -E perché allora mi avresti seguito?-

-Perché improvvisamente i tuoi compagni di casa vogliono la tessera dei Mangiamorte, forse? No, ora che ci penso è più probabile che volessi rotolarmi nel letto con te!- le mie frecciatine non lo scalfirono per niente. Si sedette sul letto, nonostante glielo avessi vietato e mi guardò negli occhi.

-Tu hai una voglia pazza di rotolarti nel letto con me-

-Tu, invece, hai una voglia matta di finire al San Mungo- purtroppo per me non c'era verso di cancellargli dalla faccia quel sorrisetto sornione. Tra l'altro ero costernata da quanto poco sul serio prendesse il rinnovato spirito razzista di quelli che, teoricamente, erano i suoi amici.

-Sii serio Scorpius!- lo rimproverai –Dobbiamo fare qualcosa-

-Per adesso- sussurrò spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio –dobbiamo solo vedere come si evolve la situazione-

-Tieni le mani al loro posto- lo ammonii ancora. Assolutamente non potevo finirci a letto tutte le volte che restavamo da soli.

-Ti avevo promesso un premio, ricordi?- ridacchiò sempre più vicino alla mia bocca.

-Hai intenzione di lasciarmi perdere per sempre?- finsi di essere speranzosa e grata.

-Sei adorabile quando fai la dura..- non si allontanò di un millimetro –Mi fai venire voglia di sentirti implorare per avermi- perché doveva essere così dannatamente attraente? E perché Merlino lo aveva dotato di quella voce?

-Non accadrà-

Lui mi sorrise ancora –Sì accadrà- fece una pausa –E sai perché? Perché ti piace essere in mio potere e sentirti mia. Ti eccita terribilmente l'accondiscendenza con cui ti pieghi- mi morsi il labbro. Quelle dannate parole suonavano troppo vere per i miei gusti.

L'errore fu mio. Abbassai lo sguardo sulle sue labbra e tremai. Il risultato fu un sorriso malizioso ed irresistibile.

-Sono qui..- le sue parole erano miele. Socchiusi gli occhi. "E' l'ultima volta" mi promisi.

SBAM –COSA STA SUCCEDENDO QUI?- mi tirai indietro all'istante leggermente terrorizzata. In quel momento Albus entrò nel dormitorio. L'unica cosa che vide fu Scorpius seduto sul mio letto, ma avevo fatto in tempo ad allontanarmi abbastanza da lasciare un seppur ridicolo margine di dubbio rispetto a quanto stesse accadendo.

Lui si alzò in piedi –Non è come credi-

-Ti ho chiesto di lasciarla perdere-

-L'ho fatto, lo giuro- ammirai la disinvoltura con cui mentiva.

-BUGIARDO! Ci provi appena volto le spalle!- l'indice di Albus puntava accusatorio dritto verso Malfoy.

-Non è vero Albus, di lei non mi importa, non in quel senso - gli disse in faccia –Per me è solo tua cugina e niente altro- . Albus si calmò. Io ingoiai il groppo che avevo in gola. Lo guardai costringendomi a rimanere impassibile. Non gli avrei dato la soddisfazione di vedere che mi aveva ferita. "è solo la cugina di Albus" le parole che già gli avevo sentito pronunciare mi rimbombarono in mente.

-Allora che ci fate qui- Scorpius prese aria e si voltò a cercare il mio sguardo. Lo ignorai rimanendo fissa su mio cugino.

-Dobbiamo raccontarti una cosa-

Non scendemmo più alla festa. Passammo il resto della serata a parlare di Kàtia e dello strano comportamento di Daniel. Alla fine solo di una cosa eravamo certi. Qualcosa stava accadendo. Dovevamo tenere gli occhi aperti.


ANGOLO DI MIKA

Salve gente! Allora, la coppa del Quidditch è stata anticipata, per lasciare spazio al Torneo!

Spero che vi piaccia il capitolo. E' di passaggio per quel che riguarda la trama orizzontale. Serve a far capire come gli animi delle Serpi si stiano infiammando di nuovo.
Al contrario i Jomi si danno alla pazza gioia ogni volta che possono, ma Cami è davvero fastidiosa.

Scorpius per tirarsi fuori dai guai fa di nuovo arrabbiare Rose.

Tutto ciò non andrà mai bene!

Che ne pensate?

Cercherò di aggiornare il prima possibile!
Ps In copertina, sua altezza James

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