Middle Summer - L'estate In C...

By Lolslovesbooks

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Daphne e Liam non si sopportavano da anni. Probabilmente si odiavano. Lei, 17 anni, bionda e faccia d'angelo... More

Prologo
Capitolo 1 (Daphne)
Capitolo 2 (Liam)
Capitolo 3 (Daphne)
Capitolo 4 (Liam)
Capitolo 5 (Daphne)
Capitolo 6 (Daphne)
Capitolo 7 (Liam)
Capitolo 8 (Daphne)
Capitolo 9 (Liam)
Capitolo 10 (Daphne)
Capitolo 11 (Liam)
Capitolo 12 (Liam)
Capitolo 13 (Daphne)
Capitolo 14 (Daphne)
Capitolo 15 (Liam)
Capitolo 16 (Liam)
Capitolo 17 (Daphne)
Capitolo 18 (Liam)
Capitolo 19 (Daphne)
Capitolo 20 (Liam)
Capitolo 21 (Daphne)
Capitolo 22 (Daphne)
Capitolo 23 (Daphne)
Capitolo 24 (Daphne)
Capitolo 25 (Daphne)
Capitolo 26 (Daphne)
Capitolo 27 (Daphne)
Capitolo 28 (Liam)
Capitolo 29 (Liam)
Capitolo 30 (Daphne)
Capitolo 31 (Daphne)
Capitolo 32 (Liam)
Capitolo 33 (Daphne)
Capitolo 34 (Liam)
Capitolo 36 (Liam)
Capitolo 37 (Daphne)
Capitolo 38 (Daphne)
Capitolo 39 (Liam)
Capitolo 40 (Daphne)
Capitolo 41 (Daphne)
Epilogo

Capitolo 35 (Daphne)

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By Lolslovesbooks

Potreste immaginare che dopo che io e Liam ci siamo riavvicinati io abbia dormito tranquillamente e con il sorriso sulle labbra.

In parte era vero ma poi mi risvegliavo di soprassalto con il cuore in gola in preda al panico.
Ma quando i miei occhi si posarono sulla figura di Liam nudo e scoperto un modo indecente dal lenzuolo, riuscii a calmarmi.

Non se ne era andato. Era ancora lì al mio fianco. Mi sdraiai di nuovo svegliandolo per sbaglio.

"Tutto bene?" mi chiede con voce impastata.

"Si tutto bene. Torna a dormire" dissi convinta.

Con gli occhi ancora mezzi chiusi fece un gran sorriso.

"Adesso no.." disse avvicinandosi al mio collo iniziando a baciarlo e a leccarlo.

Sentii subito la sua erezione sul mio fianco e questo fece accendere anche in me tutta l'eccitazione.

Così rifacemmo l'amore di nuovo, ma stavolta più lenti, con lui sopra di me, un continuo baciarsi. Fino a quanto non raggiunsi l'apice del piacere e lui poco dopo di me.
E così appagati e felici ci riaddormentammo di nuovo.


Feci il mio solito sogno. O meglio dire incubo. Io e Liam mano nella mano che correvamo nel nostro posto, allo stagno, dopo un po lui si stava staccando da me ma stavolta io con un salto lo raggiunsi di nuovo e lo ripresi. Lui con un sorriso enorme sul volto disse "ce l'hai fatta streghetta".

Mi svegliai di nuovo di colpo tutta sudata come se avessi davvero corso. Mi girai ma lui non c'era.

L'ansia prese il sopravvento, cominciai a respirare in modo affannato cercando di incamerare più aria possibile, ma questa non arrivava mai ai polmoni.

No! Non di nuovo! Perché?
Le lacrime raggiunsero gli occhi che bruciavano, la gola secca non riuscivo a parlare.

Qualcuno mi prese per le spalle agitandomi dolcemente e Liam entró nel mio campo visivo. Le orecchie mi fischiavano ma poco a poco riuscivo a sentire la sua voce sempre meno ovattata.

"Daphne! Daphne respira, sono qui. Fai come me" e iniziò ad inspirare dal naso per qualche secondo e poi respirare dalla bocca per altrettanti secondi.

E io cercai di imitarlo come potevo. Fin quando il mio respiro tornò a un ritmo normale, il cuore si placava e le guance erano coperte dalle mie lacrime.

"Brava così.. Va tutto bene. Va tutto bene" disse lui accarezzandomi dalla testa alla schiena.

"Non lo fare più" dissi singhiozzando.

"Pensavo te ne fossi andato. Di nuovo. Non lo fare più" non riuscivo a smettere di piangere.

"Cazzo Daphne.. Perdonami. Sono qui non vado da nessuna parte" disse stringendomi a se.

Dopo svariati minuti riuscii a calmarmi. Quando se ne accorse mi prese il viso tra le mani.

"Mi dispiace. Ero di là ad ordinare la colazione, non volevo svegliarti" disse con occhi addolorati.

"No scusami tu.. Ho avuto una reazione esagerata" dissi tirando su con il naso.

"No non è stata esagerata. Non mi hai visto e hai pensato.. All'ultima volta. E io sono un coglione. Ma non credevo ti saresti svegliata così presto".

Annuii nei suoi confronti.

Poi dissi "che hai ordinato da mangiare?".

Sorrise "di tutto. Ora alza quel tuo bel culetto e vieni a fare la doccia con me, la colazione sarà qui tra una mezz'ora".

Una sessione di sesso mattutino e un'ora più tardi io e Liam stavamo finendo la spropositata quantità di cibo che ci avevano portato.

Cornetti, pancakes, frutta fresca e secca, uova, bagel salati e dolci, caffè e succo di frutta.

Certo che ne avevamo di fame. Entrambi la sera prima non avevamo cenato e tutto quello sport che avevamo fatto ci aveva sfiniti e affamati.

Avevamo fatto colazione sul terrazzo avvolti dagli accappatoi di spugna bianca e io ne ero estasiata. Non mi sentivo così serena da troppo tempo.

E tutto il merito era di Liam. E questo mi faceva un po' paura, il fatto che la mia felicità potesse dipendere da un'altra persona. Mi terrorizzava anche. Che avrei fatto se se ne fosse andato di nuovo?
Non era il momento di pensarci.

"Oggi vado a trovare i miei, tu che fai?" gli chiedo bevendo l'ultimo sorso di caffè completamente sazia.

Mi guarda per qualche secondo prima di rispondere "io devo lavorare".

Solo in quel preciso momento mi rendo conto che non so che lavoro faccia.

"A proposito.. Non te l'ho ancora chiesto. Di cosa ti occ.." vengo interrotta dallo squillo del suo telefono.

Guarda lo schermo e mi fa un cenno di scuse.

"Reed. Si. Si certo arrivo subito" dice al telefono subito dopo chiude la chiamata.

Si gira verso di me "devo andare piccola" mi schiocca un bacio sulle labbra "chiamami appena arrivi dai tuoi. Qui puoi stare quanto vuoi e se ti va ordina qualcos altro" dice prima di andare entrare e vestirsi al volo.

Si prepara tempo record, torna da me e mi da un altro bacio, stavolta più profondo, più famelico che mi fa girare la testa.
Quando si stacca da me io sono ancora sopraffatta dal bacio e dice "ti amo" e nel mio stomaco iniziano a svolazzare milioni di farfalle generando calore fino al petto.

"Ti amo anche io" e mi trafigge con quel suo solito mezzo sorriso.

E se ne va. Io mi godo un altro po la vista e la serenità di quel momento.
Poi mi decido a vestire, passare a casa a prendere le mie cose e avviarmi da mamma e papà. È un po' che non lo vedo e devo aggiornarli su un paio di cosette..


Due ore più tardi sto aiutando mamma in cucina a preparare il pranzo. Papà si trova in garage ad aggiustare non so cosa stavolta.

Tornare a casa mi mette sempre un sacco di nostalgia. Le foto di Jacob sono tappezzate ovunque e ogni angolo della casa mi ricorda lui. Dio come mi manca..
Mia madre mi risveglia dai miei pensieri.

"Allora verrà anche Noah a pranzo? È passato un po' di tempo ormai pensavo fosse giunto il momento di presentarcelo come tuo ragazzo" mi sorride.

E io per poco non mi taglio un dito. Ma da quand'è che non ci parlo?

"Ecco in realtà mamma.. Non stiamo più insieme" dico non so perché quasi in imbarazzo.

"Ah.." dice solamente.

Io smetto di affettare le carote e mi giro verso di lei.

"Solo ah? Perché non mi stai facendo il terzo grado? Non vuoi sapere perché come e quando?" cavolo era davvero strano.

"Beh tesoro come dirtelo in modo carino.. Me lo aspettavo. Insomma non eravate fatti per stare insieme" dice tranquillamente continuando a mescolare l'insalata.

"Ma.. Pensavo ti piacesse" dico un po confusa.

Alza gli occhi su di me e poi li riabbassa sull'insalata.

"Ok allora chi sarebbe il mio tipo?" chiedo bevendo un sorso di vino bianco.

"Liam" dice senza alcuna esitazione.

Per poco non mi strozzo quando il vino mi va di traverso e inizio a tossire.

Questa non me l'aspettavo proprio. Eppure lei ha visto benissimo come ero caduta in depressione dopo che se ne era andato. Sa quanto ci ho sofferto e che la colpa è stata solo sua. Ma nonostante questo pensa che Liam faccia per me.

"Ecco mamma a proposito.." dico appena mi sono calmata.

Lei si gira verso di me con una scintilla negli occhi che non le vedevo da tanto tempo.

"Non te l'ho detto ma Liam è tornato.. Da qualche settimana" dissi incerta se dire tutto il resto.

Lei prese un gran respiro come se si aspettasse altro.

"E?".

Dio sembrava.. Estasiata dalla notizia.
Mi schiarii la gola.

"Potremmo aver fatto pace ieri sera.." dico guardando da un'altra parte e la mano che accarezzava l'altro braccio, imbarazzata dalla piega che stava prendendo il discorso. Insomma non so se aveva capito in che senso.

"Aaah" saltò dalla gioia e mi abbracció stretta. Ero sorpresa dalla sua reazione.

"Che bello tesoro mio sono così contenta. Lo sapevo che sarebbe tornato da te" questa sua affermazione mi fece ridere in modo isterico.

"Mamma lo sai che Liam è quello che mi ha abbandonato e spezzato il cuore cinque anni fa vero?" dico prendendola dalle spalle.

Lei rise "si che lo so. Ok non mi prendere per pazza. So quanto hai sofferto" dice accarezzandomi i capelli in modo dolce "ma sono convinta che lui abbia avuto le sue motivazioni. Te le ha dette?".

"In realtà non ne abbiamo ancora parlato".

"Non ne avete avuto il tempo eh?" dice con tono malizioso.

"Mamma!" dico ci occhi sgranati.

"Che c'è tesoro è normale, è fisiologia. Come credi di essere venuta al mondo?" dice infine.

"Oh mio dio mamma smettila!" dico tappandomi le orecchie. Ma non era servito a nulla perché la sentii ridere di gusto.

Finito di mangiare stavamo poltrendo tutti e tre sul divano in salotto a guardare un film alla tv. Io da un lato, mamma e papà dall'altro abbracciati.

Li invidiavo. Erano così carini insieme, dopo tutti quegli anni erano ancora molto uniti, e la perdita di Jacob non ha fatto altro che avvicinarli di più.
Per fortuna mi dico.
Sono un grande esempio.

Mi si stavano per chiudere gli occhi quando suonarono il campanello. Mio padre andò ad aprire.

"Salve posso aiutarla? Comandante Miller? Si certo che può entrare. Oh. Liam tu che ci fai qui" lo sentii dire dietro la porta.

Liam? Liam era qui?
Mi alzai di scatto all'improvviso completamente vigile e attenta.

"Salve signor Williams" lo sentii dire entrando in casa al seguito di un signore più grande di lui, qualche ruga in faccia, capelli brizzolati, sguardo severo. Indossava un completo grigio spento e una camicia azzurra. Si avviò verso di noi presentandosi.

"Signora Williams. Signorina Williams" ci strinse la mano.

Io non ci stavo capendo niente.
Mi girai verso Liam "che sta succedendo? Che ci fai qui?" gli chiedo più confusa che mai.

"Dobbiamo dirvi una cosa, accomodiamoci, non sarà facile" rispose al posto suo il comandante Miller.

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