𝐒𝐄 𝐋'π€πŒπŽπ‘π„ 𝐄̀ 𝐔𝐍𝐀...

By nocciolatina

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Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Epilogo + ❀️
Poesia di Rose 🌹 [extra]

Capitolo 27

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By nocciolatina

<<Tecnicamente tu saresti in punizione, furbetta>> mamma tiene un sopracciglio alzato.

<<Lo so. Lo so. Ma Gwen mi deve parlare di una cosa importante. Mi fermo pochissimo giuro, poi torno subito a casa. Non ti accorgerai nemmeno che sono uscita.>>
Unisco le mani a mo' di preghiera e la guardo supplicante.

Si versa nel piatto un'altra porzione di pasta. Mi scruta attentamente e dopo il primo boccone si arrende <<D'accordo, puoi andare>>

<<Sí>> esulto e batto le mani.

Mi punta contro l'indice. <<Ma ti voglio a casa entro le cinque, chiaro?>>

Annuisco <<Le cinque. Promesso.>> mastico qualche boccone della mia pasta e non riesco a trattenere un sorriso ripensando a ieri sera. <<Mamma>>

Solleva lo sguardo <<Sí?>>

<<Sono tanto tanto felice per te>>

Ride <<Lo so, amore. Me l'hai già detto un milione di volte.>>

<<E Jason è incredibile. È dolce, è spiritoso... è semplicemente perfetto. Sono contenta di averlo come nuovo papà.>> ho ancora davanti a me l'immagine di lui in ginocchio davanti a lei con le lacrime agli occhi.

Allunga la mano verso la mia <<Tesoro, non sai quanto mi rende felice sentire queste parole.>> Posa la forchetta << Hai ragione, lui è un angelo, quasi non sembra un essere umano per quanto è meraviglioso. Sono stata davvero fortunata ad averlo conosciuto.>>

Sorride con un espressione trasognata e io immagino quanto deve essere bello essere così innamorati di qualcuno. Sorrido anche io.

A me è successa la stessa cosa, ma a differenza sua io non ho saputo tenermela stretta.

<<Tesoro, ti ricordi quella cosa che ha detto Jason riguardo all'amore? Che è un dono?>>

Annuisco.

Certo che me la ricordo, ci ho riflettuto tutta la notte e nessuno piú di me sa quanto avessi bisogno di sentire quelle parole. Inconsapevolmente Jason ha fatto un grande regalo alla mia anima.

<<Io voglio che sia così per te. Quando troverai la persona che ti fa battere il cuore, quella a cui pensi ogni mattina appena apri gli occhi, quella che non ti fa dormire la notte, quella che ti fa venire le farfalle nello stomaco ogni volta che la vedi... Non so se quella persona sará Roy o sarà qualcun'altro ma...>> mi guarda dolcemente. <<Quando troverai il tuo amore tienitelo stretto e non lasciarlo mai. Mai. L'amore, quello vero, è così raro e prezioso. All'inizio magari non lo riconoscerai nemmeno, ma il tuo cuore sí. Il cuore riconosce sempre ció a cui siamo destinati. E non importa chi sarà ma se ti dirà che quella persona è quella giusta allora devi dargli retta. Come mi disse una ragazza saggia una volta: segui sempre  il tuo cuore.>>

Bevo queste parole come linfa vitale. Solo ora che le sento mi rendo conto di quanto ne avevo bisogno.

Dopo il discorso di Gwen e quello di Jason quello di mamma è l'ennesima prova che ho commesso l'errore piú grande della mia vita quando ho deciso di restare con Roy. Dentro di me credo di aver sempre saputo quello che volevo. I miei sentimenti erano cosí lampanti
eppure io ho volutamente deciso di ignorarli. Pensavo fossero solo dei bisbigli che poi se ne sarebbero andati. Invece era un coro che cantava a gran voce, erano delle campane chiassose che cercavano di farmi destare dal mio sonno.

E ora che mi sono svegliata è tutto così chiaro, so che cosa devo fare.

---

<<Allora questa Sandy?>>

Gwen taglia una fetta della torta al cioccolato che ha preparato "con tanto amore". Ci sistemiamo comodamente sul divano.

<<È semplicemente fantastica. Frequenta il secondo anno di università. Studia ingegneria e ha un corpo da paura.>> spruzza un po' di panna sulla mia fetta e poi mi porge il piattino <<È divertente, intelligente, le piacciono i cani, ha un debole per Alex Vause e bacia da dio.>> sull'ultima parola chiude gli occhi come per assaporare una sensazione.

<<Vi siete baciate?>>

<<Si, la seconda volta che siamo uscite insieme. Siamo andate al bowling e dopo che avevo fatto strike... be' è stato il suo modo di complimentarsi con me.>> raccoglie un ciuffo di panna con il dito e lo lecca << E poi è continuato anche nel parcheggio>> sorride con malizia.

Do un morso alla torta, all'interno è un po' cruda, ma lo tengo per me. <<Com'è stato?>>

<<P-a-r-a-d-i-s-i-a-c-o>> i suoi occhi si sono trasformati in cuoricini. <<Per ora ci siamo viste sei volte. E stasera saranno sette.>>

<<Insomma sta diventando una cosa seria>> osservo.

<<Non lo so. Cioè, forse.>> alza le spalle <<Anzi, lo spero. Lei mi piace da impazzire, Rose. Abbiamo cosi tanto in comune. Mi capisce, ci piacciono le stesse cose. Sto bene con lei.>> si morde il labbro. <<Questa volta è diverso. So che lo dico ogni volta ma ora lo sento davvero. Sandy ha qualcosa che le altre non avevano. Non saprei descriverlo. Ma lo so. Lo so e basta.>> il suo sorriso è sincero.

Sono circondata dall'amore. Mamma e Jason si sposano. Gwen ha trovato Sandy, con cui è chiaramente molto felice.

All'appello manco solo io. Io rimango l'unica scema che non è stata capace di rincorrere il suo dono quando lo ha trovato.

La risposta è sempre stata davanti ai miei occhi solo che io ero cieca.

Idiota, idiota, idiota.

<<Te l'ho detto che avresti trovato la persona giusta. Ho sempre saputo che da qualche parte nel mondo esiste qualcuno capace di sopportarti.>> la prendo in giro.

Mi da un cuscinata in faccia e mi lancia un insulto mentre ride.

Mi sporgo verso di lei e l'abbraccio <<Sono molto felice per te.>>

<<Bene, abbiamo parlato di me. Ora è il tuo turno. Come stai?>>

Prendo un respiro profondo <<Diciamo che se dovessi definire il mio stato direi che mi sento come se una macchina mi fosse passata sopra e poi avesse fatto retromarcia.>> sospiro. <<Sono stata cosí stupida, Gwen. Avrei dovuto scegliere lei fin dall'inizio. Non avrei dovuto perdere un secondo nemmeno per pensarci. Avrei dovuto ascoltare quello che mi diceva il cuore. Eppure io lo sapevo, ho sempre sentito dentro di me di aver fatto la scelta sbagliata ma ho continuato a mentire agli altri e a mentire a me stessa.  Mi convincevo di aver fatto la cosa giusta.>> con la forchetta gioco con dei ciuffi di panna <<Io la voglio, Gwen>> alzo lo sguardo <<Voglio solo lei. L'ho sempre voluta.>>

La mia migliore amica mi guarda con aria soddisfatta e delle briciole al cioccolato intorno alle labbra.

<<Perché mi guardi così?>> chiedo.

Un sorriso furbo si disegna sul suo viso <<Sapevo che un giorno ci saresti arrivata, baby. È cosi bello sentirti dire queste parole>> mette da parte il piattino con la torta <<Vieni qua>> mi abbraccia <<Sono così fiera di te.>> Mi accarezza la schiena <<La mia piccola ha imparato a seguire il suo cuore finalmente.>>

Una risata mi esce spontanea dal cuore <<È tutto merito tuo. E di mamma. E anche di Jason. Devo dire che avete partecipato in molti.>>

Mi punta contro un dito <<No. Non è merito di nessuno di noi. Una cosa così importante non può essere insegnata. Noi ti abbiamo dato una spintarella forse, ma l'hai capito da sola.>> beve un sorso di succo alla pera <<Sai, non vorrei rovinare l'atmosfera, ma ora che posso farlo c'è una cosa che voglio dirti da molto tempo.>>

<<Dimmi>> mordo un'altro pezzo di quella torta malcotta.

<<Roy non mi è mai piaciuto>> afferma tutto d'un fiato.

Sono confusa <<Cosa? Ma se la prima volta che l'hai visto gli hai dato una pacca sul sedere e hai detto "qua la mano, bello">>

<<Lo facevo per te. Tu eri cosí persa per lui, non volevo rovinarti niente. Tesoro, dovresti sapere ormai che fingere che qualcuno mi piaccia è il mio talento.>> si sposta una ciocca di capelli.

<<Perchè non ti piaceva?>> sono curiosa.

Alza le spalle e guarda un punto indefinito poi di nuovo me. <<Non era la persona giusta per te. Il vostro non era un amore travolgente e passionale. Io non ti ho mai vista davvero innamorata di lui. Ho sempre avuto l'impressione che voi due stavate insieme solo per... per il fatto di stare insieme. Capisci che intendo?>>

Se lo capisco? Io c'ero dentro. E sí, ha ragione. Questo argomento è uno di quelli su cui ho avuto modo di riflettere stanotte.
<<Credo che stessi con Roy perchè è stato il primo e unico ragazzo a mostrare interesse nei miei confronti. Ed era una novità per me. Ho deciso di stare con lui perchè in qualche modo mi sentivo in dovere di farlo. Forse perchè pensavo che o stavo con lui o non sarei mai stata insieme a nessun'altro.>>

Questo però non vuol dire che io non gli abbia voluto bene. Solo che stavo con lui per i motivi sbagliati.

<<Lo credo anche io. Che farai adesso, baby?>> ingerisce un boccone al cioccolato.

Mi sporgo verso di lei e guardandola dritto negli occhi posso dire finalmente, con orgoglio e determinazione ció che davvero voglio. Con tono fermo e deciso do voce a quello che il mio cuore mi sta suggerendo <<Adesso me la riprendo.>>

---

<<Sai giá cosa dirle?>>

Oggi in mensa c'è meno gente del solito.

<<Io non ho idea di che cosa dirle, Gwen. Quello che so è che farò tutto il necessario per farmi perdonare. Voglio farle capire che so di avere combinato un casino.>> tiro fuori il mio sandwich dal sacchetto <<Mi metterò in ginocchio se sarà necessario.>>

<<Ottimo. Sandy mi ha scritto ieri.>> annuncia <<Stasera ci vediamo.>>

Sorrido <<Oggi è la nostra giornata, Gwen.>> seguo con lo sguardo una fogliolina di insalata che cade sul tavolo. Mi ricorda il petalo che cade della rosa nel film La Bella e la Bestia. Significava che il tempo scadeva, ma per me non sará lo stesso.

Alzo lo sguardo <<La rivoglio con me. So che è arrabbiata, forse pensa che non mi importa piú di lei o che so io... ma non permetterò che questo le impedisca, ci impedisca di stare insieme. Devo solo riconquistare la sua fiducia.>> pizzico una briciola di pane e ci giocherello. <<Gwen, io ho capito una cosa. Senza di lei non posso stare.>>

<<E sono sicura che sia lo stesso per lei. Vedrai, non ti ci vorrà molto per farti perdonare.>>

Rido. Sono emozionata all'idea che tra poco l'avrò davanti a me e finalmente faró quello che non ho avuto il coraggio di fare.

Ora che so che tutto quello che voglio è Eleanor non permetterò mai più alle mie paure e al mio passato di impedirmi di essere felice. Niente e nessuno mi può tenere lontano da lei.

<<... ma l'avete vista? Non ha un minimo di decenza...>> un gruppetto di ragazze ci passa accanto, ognuna con un vassoio in mano. Gwen fa cadere gli occhi sui loro posteriori e si morde un labbro. Non cambia mai.
Io mimo 'Sandy' con le labbra.

<<Dai Cara, non esagerare>> dice una delle altre ragazze.

Si siedono al tavolo dietro il nostro <<Dico sul serio. Non ha pudore, se ne va in giro per tutta la scuola con quei vestiti, non fa altro che mettere in mostra le tette e il culo, è inacc...>>

Io e Gwen ridacchiamo mentre ascoltiamo. Una delle nostre attività preferite, nonché un caposaldo della nostra amicizia, sono i pettegolezzi.

<<... è vergognosa, avete notato come cammina? Si comporta come se ce l'avesse solo lei, ma chi si crede di essere?...>>

Gwen mette le dita a V di fronte alle labbra. Le tiro un pezzo di formaggio mentre rido.

<<... ve lo giuro, se io fossi la Miller mi vergognerei solo ad esistere...>>
Improvvisamente smetto di ridere. Mi irrigidisco.

Continua <<Si vede lontano un chilometro che è una che in cerca di una sola cosa. Avete fatto caso che parla sempre con professori uomini? Indovinate perché.>>

Una vortice di rabbia mi travolge, prima che me ne renda conto sto stritolando il mio pranzo: la maionese sta colando.

Gwen mi osserva incredula <<Rose, che hai? Lascia perdere, sono solo delle stronze che dicono stronzate.>>

<<... quanti uomini cambia in una settimana. Secondo me di notte lavora come prostituta o cose del genere, altrimenti come spiegate quei soldi?>> tutte ridacchiano. Delle risate cosí stupide non le avevo mai sentite.

Chiudo gli occhi e stringo i denti. Sento il sangue ribollire nelle vene. Qualcosa di rovente  e primordiale si agita nelle mie viscere. Qualcosa che somiglia alla nausea e alla testa che gira.

<<... non dovrebbero nemmeno permetterle di insegnare in una scuola dove ci sono degli innocenti. E minorenni per giunta>>

Stringo i pugni così forte da farmi male. Sento il sangue pulsare nelle orecchie.

"Sta zitta. Sta zitta. Chiudi quella bocca." ripeto nella mente come se in qualche modo il messaggio possa arrivare quella idiota.

<<... ve lo garantisco io, è destinata a fare una brutta fine. Quella è solo una puttana>> ridacchia insieme alle altre.

Non ci vedo più dalla rabbia. Questo è troppo.
L'ultima parola risuona nel mio cervello, mi scorre nelle vene avvelenando il mio sangue.

Di scatto mi alzo.

<<Rose, no! Torna qui, lascia perdere!>> ignoro Gwen e faccio qualche passo verso il tavolo dietro di noi.

<<Scusami>> a denti serrati richiamo l' attenzione della ragazza dai capelli castani che fino a un momento fa stava sputando cattiverie su Eleanor. Si alza <<Si?>> la sua voce suona così falsa.

Il mio pugno parte in direzione della sua faccia. È tutto cosí veloce che quasi non me rendo conto, sono come accecata dalla rabbia.
In meno di un secondo la ragazza è riversa a terra e si tiene una mano davanti al viso.

Le sue amiche si alzano a soccorrerla <<Cara! O mio Dio! Cara!>>.

La mensa cala nel silenzio più assoluto, tutti interrompono le loro attività e guardano nella nostra direzione con aria sconvolta. Sento dei bisbigli concitati.

Gwen mi raggiunge e mi afferra per le spalle agitata <<Ma che ti è preso? Sei impazzita?>>

Guardo di nuovo lo spettacolo raccapricciante davanti a me. La ragazza castana ha il naso e la bocca sporchi di sangue.

<<Tu sei fuori di testa!>> grida.

Ho il fiatone. Guardo la mia mano insanguinata e tremante. Solo ora mi rendo conto di quello che ho appena combinato.

Dietro di me sento bisbigliare 'Merda'.

Merda.

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