THEY

By sempresolo_sofia

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Bella è una ragazza di 15 anni che per anni ha dovuto subire i maltrattamenti dei genitori, quando un giorno... More

Copyright e altre informazioni
CAST
Cast (pt.2)
Capitolo uno
Capitolo due
capitolo tre
Capitolo quattro
Capitolo cinque
Capitolo sei
Capitolo otto
Capitolo nove
Capitolo dieci
Capitolo undici
Capitolo dodici
Capitolo tredici
Capitolo quattordici
Capitolo quindici
Capitolo sedici
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IMPORTANTE
Capitolo diciassette
Capitolo diciotto
capitolo diciannove

Capitolo sette

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By sempresolo_sofia

BELLA'S POV
È mattina e per fortuna non ho avuto altri incubi, il problema vero sarà quando tutti mi chiederanno il motivo di quell'incubo. E io risponderò semplicemente con una scrollata di spalle, allora loro risponderanno dicendo tipo "Bella o ci spieghi che problemi hai, o ti cacciamo".

La mattina è andata come previsto tranne per quella frase. Stranamente.

Hanno detto una frase tipo: "Se ci dicessi cos'hai potremmo aiutarti". L'ha detto Edward e tutti sono parsi d'accordo con lui. Tutti meno che uno: Leonard.

Ha detto "Ma non vedete che ha problemi? Ci causerà solo guai, come se non ne avessimo già abbastanza". Un po' mi è dispiaciuto, lo ammetto, anche se non lo davo a vedere. La consapevolezza che fossero come loro mi mandava in tilt il cervello e il cuore.

Poi mi hanno detto che verso mezzogiorno sarebbero venuti a chiamarmi per il pranzo. Ero piena, avevo mangiato già a colazione un pezzo di pane con della marmellata. Mi sentivo già gonfia. Troppo gonfia.

Puntuale come un orologio svizzero, Lucas è venuto a chiamarmi.

Per pranzo abbiamo, o meglio hanno, mangiato della pasta al pomodoro e della carne.

Ho mangiato qualche boccone, fin quando non avevo la nausea.
Per fortuna non ha chiesto niente nessuno.

Sto aiutando a sparecchiare quando sento da dietro Theo chiamarmi.

<<Ehi Bella, tra un po' potresti venire nel mio ufficio così ti spiego un paio di regole?>>

<<Si d'accordo.>>cazzo chissà di che si tratta.

<<Ah e... domani andrai al centro commerciale assieme ai tuoi fratelli per comprare qualcosa e - continua, stavolta riferendosi ai ragazzi - non accetto obiezioni, io domani ho un importante colloquio di lavoro, quindi non verrò>>

<<Ma non basta viverci con quella là? Ma chi c'ha voglia di accompagnarla, che palle>> e chi poteva essere se non Leonard?

Tutti a parte lui sembravano essere d'accordo.

Theo gli lancia un'occhiata di fuoco che a quanto pare basta per rimetterlo a posto.

Devo andare nell'ufficio di Theodore che non ho idea di dove sia, visto che questa villa è stragrande.
Andrò a chiedere a Lucas.

Scendo le scale e lo trovo seduto sul divano a smanettare con il cellulare.

<<Hey Lucas>> lo salutò sperando in una risposta quantomeno carina

<<Hey piccola, dimmi pure; ti serve qualcosa?>> piccola...

<<Ehm... si, ti volevo chiedere se mi potessi indicare dove si trova l'ufficio di Theodore>>

<<Si, certo. Vieni, ti accompagno>> addirittura.

Ci avviamo e nel mentre approfitto per ringraziarlo.

È... gentile.

<<Arrivati! Questo è l'ufficio di Theo, se hai bisogno di qualcosa vieni da me e... poi ti farò vedere tutta la casa, così che ti possa sentire a tuo agio>> dice grattandosi la nuca.

<<G-grazie io... grazie>> sono così gentili con me. A parte Leonard, ma era scontato. Quel ragazzo non mi sopporta, possibile che possa stargli così sul cazzo, nonostante non lo conosce nemmeno?

Busso prima di entrare.
<<Avanti>> non gli avevo mai sentito la voce così fredda, non che lo conosca da tanto.

<<C-ciao>>

<<Hey>> il tono di voce sembra più rassicurante da quando mi ha vista.

<<Ehm... si, cosa mi volevi dire?>>

<<Oh, si. Alcune regole:

1) evita di portare a casa ragazzi, Tanto non credo che i tuoi fratelli lo permetterebbero

2) non uscire di casa, senza prima averci avvisato. Devi dirlo ad almeno uno di noi, possibilmente me o Edward

3) in questa casa bisogna essere sempre rispettosi, non seguire l'esempio di Leo.

4) vorremmo avere risposte verbali da parte tua, dobbiamo essere sicuri di ciò che vuoi.

5) quando parliamo ci devi guardare negli occhi, non sei inferiore a noi. Sei importante in egual modo>>

***

Siamo diretti al centro commerciale, strano per una come me vero?

Scendiamo dalla macchina e sento le occhiate di tutti addosso. Effettivamente con la Maserati con cui siamo arrivati, e me con loro che sono dei fighi.

Passiamo il pomeriggio a fare compere di tutti i tipi fino a quando i ragazzi non iniziano ad avere fame. Io non ne ho per niente. Ho lo stomaco chiuso.

Ci avviamo fino all'angolo ristoro. C'è una grande confusione oggi.

Comunque ho bisogno di andare in bagno.

<<Edward, io vado in bagno ok?>>

<<Va bene bimba, vuoi che ti accompagni?>>

<<No, grazie. Vado sola. Cinque minuti e torno; dove ci rivediamo?>>

<<I ragazzi sono lì a quel tavolo, ci vediamo lì e se entro cinque non torni ti veniamo a cercare>>

Annuisco e mi ricordo dopo della regola n° 4

<<si, ok.>>

C'è una fila immensa fuori dal bagno fin quando non mi sento trascinare in uno stanzino da un braccio robusto e tatuato.

<<Che bel bocconcino che abbiamo qui...>> oh cazzo no... non di nuovo...

<<L-lasciami S-stare>> sussurro cercando di aprire la porta.

<<Oh, mi spiace... no, non è vero; non mi dispiace affatto>> che stronzo.

Cazzo quanto è passato? Tra quanto viene Edward? Cinque minuti credo siano passati.

Mi perdo tra i miei pensieri, ma mi risveglio quando sento le mani del bastardo addosso a me.

<<S-spostati>> quasi urlo. Soprattutto per il dolore che sento alle costole. Fa male anche solo respirare figurarsi essere toccati da una bastardo volgare come lui.

<<Ahahaha, scordatelo. Adesso mi dai ciò che voglio, una scopata se non si fosse capito, poi te ne puoi andare>> oh no, no, no, no.

Cazzo Ed quanto ci metti?

<<Bella! Bella dove sei? Tutto bene?>> Edward.

<<E-Edward!>> grido nella speranza che mi senta.
L'uomo davanti a me mi sta tappando la bocca con le mani.

<<Bella!>>

Sento dei colpi sulla porta, a quanto pare non è troppo resistente visto che si sta rompendo subito.

Mi sento soffocare, non riesco a respirare, per di più ho sto coglione appoggiato sul petto, che complica le cose.

Sento la guancia umida e mi rendo conto adesso di star piangendo.

Finalmente la porta cede e i ragazzi corrono verso di noi. Ma ci sono tutti? Perfino Leo?

James alza da sopra di me il tizio, prima di iniziare a prenderlo a calci con l'aiuto di tutti tranne che di Ed.

Riprendo a respirare anche se affannosamente e inizio a tossire come se non ci fosse un domani. Mi tolgo la mano da davanti alla bocca è noto che c'è del sangue. Cazzo e se ne accorgono?

La nascondo subito, ma a quanto pare non abbastanza velocemente visto che Edward lo nota.

<<Cazzo Bella, stai sanguinando! >>

<<N-no - tossisco - s-sto b-bene>>

<<No che non stai bene, cazzo>>

<<Sto. Bene. Basta>>

<<F-falli smettere. Per favore>> lo imploro alludendo ai ragazzi che ormai ci hanno preso gusto a picchiare il tizio.

<<Ragazzi basta. State spaventando Bella. Torniamo a casa>>

<<Ah, peccato. Mi stavo divertendo>> dice Leo.

Quel ragazzo mi spaventa sempre di più.
Prima era incazzato con me per chissà quale motivo, adesso si stava divertendo a picchiare il tizio che mi stava per stuprare. I problemi c'è li ha lui caso mai!

***

Sono in camera mia. Mi devo ancora scusate con loro per aver rovinato il pomeriggio.

Sento bussare alla porta. Do a chiunque sia il permesso di entrare e mi alzo dal letto.

<<Ehi Bella. È pronta la cena, scendi?>> Luke

<<Eccomi, andiamo.>>

Appena scesi li trovo tutti intenti ad apparecchiare la tavola, perciò do loro una mano e ne approfitto per scusarmi con loro.

<<Figurati, non hai rovinato nulla. Piuttosto quel bastardo>> mi rassicura James.

Dopo poco entra in sala anche Theo, lo salutiamo tutti e dopo ci sediamo a tavola. Ceniamo, o meglio cenano, e poi andiamo tutti a letto.

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Angolo autrice🧸

Ciao a tutti, scusate l'assenza ma ho un sacco di impegni, soprattutto con la scuola in questo periodo.
Per farmi perdonare ho fatto un capitolo un po' più lungo rispetto agli altri. Detto questo buona giornata a tutti e al prossimo capitolo!🤍

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