Romantics are the new rebels.

By Alex99995

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E se Phil Coulson avesse avuto una figlia? Adottata dopo la morte del padre da niente poco di meno che Tony S... More

Cast 1️⃣
Prologue
Avengers compound
I want to
Jake Seresin
What's a soulmate?
Welcome party
You are late
Peggy Carter
New team
Crash
Jealousy
Stop me
Babysitting
C4
From lovers to enemies
You were there with me
Family dinner
Confession
Date?
First time
Perfect timing
Fucky, marry, kiss
Oh, shit
4 of July
Official training
Fire meets gasoline
That's my girl
Cast 2️⃣
Future
Director
Winter soldier
Secretary Ross
Deal
New journey
Miss you
Everett Ross
Wakanda
Berlin
Oh, fuck
Knee
The Tourist
Mum and dad
A mother knows everything

London

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By Alex99995

<<Come se la cavano?>>

<<C'è un aggettivo peggiore di...negati?>> propone esasperata Julia prendendo posto su uno dei divanetti in pelle nera.

Siamo nel mio ufficio, per il famoso aggiornamento settimanale. La mia stanza, in particolare, è piena di vetrate che danno direttamente sul giardino all'ingresso. Arredamento basilare sui toni del nero e del marrone, ho perfino una sala riunioni adiacente. Sul mio piano, c'è ovviamente Amelia che continua a portare avanti la sua posizione di segretaria e l'ufficio del vice direttore non ancora eletto per la sede.

<<Zero esperienze con il tiro con l'arco.>> aggiunge Olivia. <<Alcuni fanno fatica anche a maneggiare un'arma.>>

<<Ho quasi rotto il naso ad un paio di loro durante il corpo a corpo...>> annuncia Mike facendomi sgranare gli occhi per la notizia appena appresa. Bisogna incominciare dalle basi insomma.

<<Lancio una lancia a loro favore.>> afferma Bob controcorrente attirando l'attenzione di tutti. <<Bravi con i computer.>>

<<Ragazzi... siamo arrivati solo una settimana fa.>> ribatto a braccia conserte guardandoli tutti velocemente. <<Granger ... li teneva qui come belle statuine.>>

La struttura non è niente male in fondo, piccola ma confortevole. Ben sei piani, dove ci sono vari uffici e varie zone per allenamento più un piano che sfruttano come garage. Gli appartamenti o i dormitori a seconda della grandezza dell'ambiente sono in una struttura alle spalle del quartier generale raggiungibile attraverso un lungo corridoio che mi ricorda quello degli ospedali abbandonati.

<<Hai scoperto qualcosa?>> domanda Julia curiosa guardando esclusivamente me.

<<Si è ritirato nella sua bella casa in Vermont...>> rivelo scrollando le spalle. <<Lo teniamo d'occhio... un paio di programmi informatici controllano la sua posta e Jarvis registra le sue chiamate in entrata e in uscita.>>

Cosi come teniamo d'occhio Sitwall e la sua squadra. Dopo l'episodio di New York, sospetto sempre di più nel suo coinvolgimento con l'Hydra. Natasha che nei giorni scorsi è stata al quartier generale mi ha detto che tira una brutta aria... a molti non è andato a genio l'aiuto che il segretario Ross ha prestato a capitan America e al suo vecchio amico d'infanzia Bucky Barnes... ma avendo il sostegno del pentagono c'è stato poco da fare.

<<Incrociamo le dita allora.>> mormora Olivia fiduciosa.

<<Proseguiamo con gli allenamenti... dategli filo da torcere. Pensate che sia il caso di aggiungermi? Cosi da...non so... lavorare più a stretto contatto con gli altri?>>

<<In realtà... hai già abbastanza scartoffie da risolvere.>> mi ricorda Mike indicandomi con il cenno del capo la scrivania di Amelia straborda di dossier. <<Ma... pensavamo che a fine allenamento... potessi non so... chiedere a Cap di raggiungerci... sai per testare la loro bravura.>>

Ah ma davvero?

<<Perchè proprio Cap?>> lo punzecchio conoscendo già troppo bene la risposta.

<<Oltre l'ovvio?>> afferma Julia maliziosa. <<Te l'ho già detto che mi hai sorpreso?>>

<<Sapere che sto con lui o che ci ho perso la verginità?>> domando retorica facendo strabuzzare gli occhi ai due uomini presenti. Mike perchè non si aspettava un'affermazione del genere, Bob perchè è fin troppo pudico.

<<Ci sa fare, vero?>> chiede Julia stra curiosa. <<Ce l'ha grosso?>>

<<Potremmo non parlare del cazzo di capitan America?>> sbotta Mike fingendosi contrariato ma in realtà sotto sotto si sta divertendo. <<E comunque... potrebbe essere anche una scusa per rivederlo, no? Senza... destare sospetti.>>

Fosse cosi facile. Le cose a New York sono... complicate. Bucky alterna momenti di lucidità a momenti di pazzia. E lo so non grazie a Steve visto che per non farmi preoccupare quando ci sentiamo durante le ore del giorno e della notte... parliamo di tutt'altro. Ma sono Natasha e papà a tenermi aggiornata: tutte le volte che ci sentiamo, non mi dicono nulla di bello ma soprattutto di nuovo.

<<Problemi con il sergente, vero?>> chiede Bob leggendo nel mio silenzio.

<<Eh già...>> mormoro dispiaciuta. <<Lui... credo che abbia provato a fargli del male. Ma... stando qui, non me lo diranno mai.>>

<<Portarlo da uno strizzacervelli, no?>> propone Julia senza capire a pieno l'entità del danno.

<<A cosa servirebbe?>> ribatte Olivia sicura di se. <<Dovrebbero trovare un modo per spegnere la parte malata... riprogrammarla... congelarla. Ma come fai una cosa del genere con il cervello umano?>>

<<Ho letto degli studi a tal riguardo...>> rivela pensieroso Bob attirando la mia attenzione. <<Riguardo un paese in Africa... che lavora con grandi tecnologie ancora sconosciute.>>

Africa?

<<Fammi indovinare...>> inizio ironica. <<Wakanda?>>

Avevo quindici anni quando papà ritirò le armi in commercio dal Wakanda. Proprio dopo essere tornato dal deserto, proprio dopo aver creato la prima armatura di Iron Man. Da allora, vivono come in una bolla lontano dalla civiltà e soprattutto dai problemi che la affliggono.

<<Che razza di paese è il Wakanda?!>> chiede Mike confuso.

<<Il paese del vibranio.>> chiarisco conoscendo molto bene la storia di questo luogo. <<Il metallo più duro al mondo.>>

<<Pensi davvero che possano fare qualcosa?>> chiede Olivia premurosa guardando il nostro collega analista.

<<Posso fare delle ricerche.>> annuncia professionale. <<Datemi un paio di ore.>>

<<Ti ringrazio Bob... anzi ringrazio tutti voi per tutto il lavoro che state svolgendo con le reclute.>> ammetto dolcemente. <<Non so cosa farei qui senza di voi.>>

<<Non dovrai mai scoprirlo.>> afferma Julia prendendomi in giro. <<In fin dei conti è divertente fargli da maestri, no?>>

<<A proposito di maestri...>> aggiungo anche se l'argomento non c'entra proprio nulla a riguardo. Mi volto verso Micheal trovandolo intento ad osservare la sua ragazza proprio di fronte a lui. <<Agente Knight?>> lo chiamo professionale facendolo voltare verso di me. <<Come ben sai... ho bisogno di un vice...>> Mi basta dire questo è Mike sgrana gli occhi e si alza di scatto dalla sua sedia con faccia perplessa e sconvolta. <<E mi chiedevo se... ti andasse di diventare a tutti gli effetti il vice direttore.>
concludo risoluta.

<<Stai... oh merda stai... scherzando, vero?>> farfuglia incerto.

<<Ti sembro una che scherza?>> chiedo seria cercando di reprimere una risata vista la sua faccia cosi buffa. <<Ci ho pensato... e un team al femminile... non è ben visto dal pentagono... se ci fosse un uomo a prendere le decisioni con me sarebbe tutto molto più facile. Oltre alla questione legata alle tue capacità al comando... continueresti con le missioni sul campo ma...>>

<<Ci sto!>> esclama interrompendomi di colpo euforico avanzando verso di me ma solo per issarmi da terra e stringermi in un abbraccio. <<Ci sto maledizione! Eccome se lo faccio!>>

<<SI!>> esulta Olivia fiera alle sue spalle alzandosi dalla sua poltrona. E una volta avuta la possibilità raggiunge il fidanzato e si fionda tra le sue braccia.

<<Bob...>> continuo affidando cosi dei compiti mirati. <<Capo del settore informatico?>>

<<Sarà un onore capo.>>ammette emozionato.

<<Olivia, Julia? Alla fine dell'addestramento sceglierete i migliori agenti e metterete su due squadre d'assalto.>> annuncio decisa vedendo anche i loro visi illuminarsi.

<<Il bello dell'essere amica del capo.>> esclama contenta la Williams sorridendomi compiaciuta.

<<Ora... andate a lavorare. Che ho un sacco di chiamate da...>>

Mi blocco di colpo quando la porta si apre e il viso di Amelia fa capolino oltre l'ingresso. <<Mia?>> mi chiama dolcemente. <<C'è il direttore Carter in linea per te.>>

<<Come vanno le cose, li?>>

Da quando ci siamo trasferiti, Sharon ed io parliamo tanto. Siamo a pochi chilometri di distanza e come mi aveva già ribadito durante il nostro pranzo, dobbiamo coprirci le spalle a vicenda. Con Fury dall'altra parte del mondo, non posso davvero far affidamento su nessun'altro. Ma la cosa sotto sotto non mi dispiace.

<<Potrebbero andare meglio... Sapevi che Granger non aveva addestrato nessuno di loro?>>

<<Ne ho sentito parlare in giro ma pensavo fossero voci di corridoio.>>

Magari. Non ci ritroveremo in questa situazione. <<Sanno a malapena tenere una pistola in mano.>> rivelo demoralizzata.

<<Deduco che... tu abbia già provveduto a tal riguardo.>>

<<Puoi dirlo forte... voglio dire... dobbiamo essere pronti a tutto.>> le ricordo pensando sempre al peggio. <<Li? Novità?>>

<<Abbiamo una nuova missione... in Spagna. La squadra alpha si sta preparando.>>

<<Hydra?>>

<<No... traffico d'armi di un cartello sud americano.>> afferma visibilmente contrariata. <<L'Hydra sarebbe stata meglio.>>

<<Attenta a ciò che chiedi Carter.>> la rimprovero divertita.

<<A proposito di chiedere...>> inizia misteriosa. <<Quando pensi di venirmi a trovare? Ti devo una cena.>>

La proposta ormai mi viene fatta sempre, tutte le volte che ci sentiamo o vediamo tramite videochiamata. <<Dammi il tempo di sistemarmi... e vedo di raggiungerti.>> ammetto sincera. <<Cos'hai in mente? Un grande pigiama party serale?>>

<<Perchè no... Nick essendo l'ultimo trasferito ha tanti turni notturni... e io mi sento tremendamente sola.>>

Anch'io. Sono circondata da agenti ma... non mi sento me stessa. Come se... mi mancasse qualcosa. O qualcuno. <<Almeno il tuo ragazzo è qui con te.>> mormoro amareggiata alludendo alla mia situazione sentimentale. <<Il mio è... letteralmente dall'altra parte del mondo.>>

<<Ti manca, eh?>>

<<Da morire.>> ammetto senza problemi. <<Pensare che a quest'ora poteva essere qui con me... non fraintendermi non ce l'ho con Bucky sono contenta che stia bene e stiano recuperando il loro rapporto ma...>>

<<Mia, lo so.>> mi interrompe decisa. <<Non devi giustificarti con me. Sei una donna innamorata... non è sempre un male essere egoista. Ne va della tua felicità dopotutto.>>

Donna innamorata. E' cosi strano sentirglielo dire a voce alta. Ma soprattutto non negare l'evidenza. <<Ha promesso che verrà il prima possibile.>> commento pensierosa.

<<E tu gli credi?>> domanda subito. <<Scusa se te lo chiedo... non che io non lo faccia, conoscendo Steve se dice una cosa la farà... ma... mi sembri titubante a riguardo. C'è qualcosa che ti preoccupa?>>

<<Si... si, lo faccio. Ma... lui non vuole stare qui.>> ammetto tristemente. <<Sharon, lo farebbe per me ma io non posso accettare una cosa cosi.>>

<<Anche Nick non si sarebbe mai trasferito qui se non fosse stato per me.>> nota tranquilla. <<Mia, tesoro... una relazione è un dare e avere. Tu, probabilmente se non fosse stato arrestato non avresti neanche accettato questo lavoro. Quindi cosa ci sarebbe di male se anche lui si sacrificasse per la vostra storia?>>

C...c-osa?

Ah? <<Non so di cosa tu stia parlando.>> controbatto nervosa alzandomi dalla mia poltrona avvicinandomi alle vetrate trascinando come me la cornetta del telefono.

<<Sei pessima a dire le bugie, lo sai?>> si burla di me divertita. <<Andiamo! Solo uno stupido non ci arriverebbe. E io sono bionda... ma non stupida.>>

Merda.

Ma ha ragione, è cosi. Hanno creduto cosi facilmente all'idea che fosse diventato un ordine il mio trasferimento qui da non fare troppe domande. O forse... sono contenti che io me ne sia andata? Non ci volevano più tra I piedi?

<<Sharon... nessuno dovrà mai saperlo.>>

<<Cosa?>> chiede la bionda dall'altro lato del telefono mettendomi alla prova.

<<Che ho accettato questo lavoro per proteggerlo.>> bisbiglio anche se sono sola nel mio ufficio e nessuno mi sta ascoltando. Me ne sono assicurata personalmente. Jarvis ha controllato i sistemi dell'agenzia ben tre volte dandomi certezza che non siamo ascoltati ne spiati.

<<Prima lezione da direttore, piccoletta.>> inizia calorosa con fare da maestrina. Ma data la sua esperienza nel campo, non mi dispiace per nulla, anzi. Sharon Carter è conosciuta al mondo come l'agente tredici. Lei è una delle migliori in ciò che fa, per questo motivo le hanno offerto il posto da direttore. <<Non avere paura di nulla. La paura ti fotte il cervello. E tu devi essere lucida, sempre.>>

<<La fai facile tu... >> sbotto esasperata. <<... se papà o Steve dovessero venirlo a sapere... non so cos'è peggio, se i missili di papà o lo scudo di cap.>>

<Ti copro io le spalle, sta tranquilla.>> mi rassicura solare ma soprattutto sincera. <<Certo, non mi sono mai allenata con nessuno dei due ma... me la cavo. E anche bene, credimi.>>

<<Lo farai?>> chiedo fiduciosa e anche un pò con tono apprensivo. <<Coprirmi le spalle intendo?>>

<<E' questo che fanno due amiche, no? E lo so cosa stai pensando... ci siamo conosciute da poco e bla bla bla... ma Mia... dobbiamo fare squadra. Forse fuori da qui non ci saremmo calcolate minimamente ma... diventerò la tua croce, sappilo.>>

E' questo ciò che siamo? Amiche? Se me lo avessero detto qualche settimana fa non gli avrei dato un briciolo di verità. Io inizialmente la odiavo. Anzi, no. Ero gelosa di lei. Della sua bravura, del suo rapporto con Steve , della loro chimica...
e ora conversiamo a telefono come due adolescenti che si scambiano segreti.

<<Io non mi fido facilmente delle persone ma di te... lo faccio.>> aggiunge schietta. <<Tu sei una delle poche a sapere di Nick... capisci?>>

<<E tu di Steve.>> ribatto scontata. <<E so cosa stai pensando... si è vero ci sei arrivata da sola ma... l'avresti saputo comunque. Perchè anch'io mi fido di te in un modo che non riesco ancora a spiegarmi.>>

<<Perchè l'essere umano ha il brutto vizio di voler dare un tempo alle cose.>> rivela profonda. <<Non c'è un tempo per le cose... per il matrimonio, per i figli, per i rapporti interpersonali... se Steve ti chiedesse di sposarlo domani... tu diresti di no solo perchè state insieme da meno di un anno?>>

<<No, certo che no.>> rispondo prontamente capendo subito dove vuole andare ad apparare. In realtà l'ha fatto... ciò ne abbiamo parlato. Non me l'ha chiesto ufficialmente, non si inginocchiato, non ha chiesto il permesso a papà come si fa tradizionalmente ma... il progetto c'è. O almeno prima di tutto questo. Vorrà sempre farlo? Sposarmi intendo, condividere la sua vita con me?

<<Visto? La stessa cosa sta succedendo tra di noi... io non ho mai avuto un rapporto cosi con qualcuno... ma sono felice che sia tu.>>

<<Non ti facevo cosi sdolcinata.>> rivelo davvero sorpresa. <<Ma... sappi che lo stesso vale per me.>>

<<Questo significa che il prossimo weekend verrai a trovarmi?>> propone subito facendomi ridere sonoramente.

<<Vedrò cosa posso fare.>> affermo misteriosa. <<In tal caso... prepara l'alcol.>>

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