What's a soulmate?

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<<Sei rientrata tardi ieri sera.>> afferma Steve con il fiatone.

<<Mi stavi controllando?>> domando perplessa tentando di colpirlo per l'ennesima volta da quando abbiamo iniziato l'allenamento.

<<Tuo padre non c'è qualcuno dovrà anche farlo, no?>> chiede retorico.

<<Non ho più dodici anni, capitano.>> gli ricordo divertita.

<<Non ricordarmelo.>> bisbiglia quasi sovrappensiero pensando forse di non essere sentito.

Eppure lo faccio.

Tento di colpirlo ancora ma non so come mi ritrovo due metri più lontana

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Tento di colpirlo ancora ma non so come mi ritrovo due metri più lontana. Perciò nervosa e impaziente di metterlo al tappeto, prendo la rincorsa sottovalutando però anche la sua di mossa.  Infatti la mia gamba , pronta a colpirlo all'addome, si ritrova magicamente stretta intorno al suo bacino fluttuando nell'aria. In parole povere: sono tra le braccia di Steve.

Le mie mani allacciate dietro alla sua nuca, le mie gambe strette intorno al suo addome allenato. Le sue di mani invece mi sorreggono le gambe, più precisamente le cosce stringendole con possessione e attenzione forse timoroso che possa sfuggirgli.

E per la seconda mattinata di fila, il premio per la posizione meno consona... va a noi!

Con questa posizione sono leggermente più alta di lui, costringendolo a tenere il suo viso alzato solo per guardarmi fisso negli occhi. C'è una luce particolare questa mattina, una luce che ieri non c'era. Sembra malizia, lussuria, desiderio.
Ma... mi starò sicuramente sbagliando. Lui non può desiderarmi, sono come una nipote per lui. Non ha alcun senso.

Eppure nessuno dei due si smuove dalla questa posizione. Anzi, sembra piacerci cosi tanto che passano secondi interminabili dove ci guardiamo semplicemente negli occhi. Non ho mai avuto un incontro ravvicinato con un uomo senza... beh senza baciarlo dopo un pò. Solitamente uno sguardo del genere finisce solo in un modo. Ma tra noi... sembra esserci molto di più. E' vero non ci stiamo baciando ma il grado di intimità è lo stesso.

<<Signorina Stark?>>  esordisce Jarvis spezzando l'atmosfera spingendo Steve per lo spavento a farmi cadere di colpo con la schiena per terra facendomi emettere un versetto di dolore. <<C'è una consegna per lei.>>

<<Scusa.>>  mormora il mio allenatore visibilmente dispiaciuto porgendomi la mano che accetto volentieri. Restando particolarmente vicini, chiedo a Jarvis di cosa si tratti conoscendo già molto bene la sua prossima risposta.

<<E' il fioraio.>>  rivela infatti facendomi scuotere il capo divertito.

<<Occupatene tu.>> ordino risoluta non disposta ad interrompere l'allenamento.

O forse... non mi va di lasciare il capitano?

<<Deduco che l'incontro con il tenente Seresin sia andato bene.>> afferma capitan America con un tono di voce strano. Cos'è...gelosia quella che sento?

Romantics are the new rebels.Where stories live. Discover now