You were there with me

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Pensavo di poter prevedere qualunque imprevisto della vita. 

Sin da piccola papà, Tony, mi ha sempre rassicurato che mi avrebbe coperto lui le spalle da qualunque minaccia quotidiana il mondo mi ponesse davanti. Lui c'era quando iniziata la sua scuola qui, i bulli mi prendevano di mira. Lui c'era quando mi sono rotta il braccio pattinando sul ghiaccio. Risolveva tutto con un abbraccio, ripetendomi all'infinito che sarebbe andato tutto bene. E io mi sono sempre convinta di ciò. Perchè le sue braccia erano il luogo più sicuro dove una ragazzina in piena crisi adolescenziale potesse rifugiarsi.

E credo di aver sempre aspirato a questo: a due braccia forti che mi ricordassero casa. Nessuno era mai riuscito ad equiparare quel calore. Fino ad oggi.

Perchè le braccia dell'uomo che mi sta baciando con trasporto, desidero e necessità... non sono poi cosi diverse dalle braccia del mio papà. 

Ma iniziamo dalle basi...  cos'è un bacio?

Ricordo che all'età di dodici anni sentendo Katie, la mia compagna di classe parlarne, cercai la definizione su google documentandomi a riguardo. Secondo internet, un bacio consiste nell'appoggiare le labbra su quelle di un altro. Secondo il filosofo Kierkegaard, il bacio è espressione di passione. Perciò quasi tutti i film romantici realizzati finora, si concludo con un bacio. Perchè stanno ad indicare il lieto fine.

Con il tempo poi e crescendo, ho capito che non sempre è cosi. Ci sono baci e baci: baci d'addio, baci di cortesia, baci d'amicizia, baci premurosi, baci teneri, il bacio che un padre da una figlia, il bacio che do a Morgan quando ci vediamo. 

Ecco, se dovessi definire il bacio che Steve ed io ci stiamo scambiando, farei fatica a spiegarvelo. Il cuore batte energicamente nel petto, l'adrenalina sale. Il cervello è completamente spento, libero di qualunque problema. Mi sento leggera. Ecco è questo l'aggettivo giusto da utilizzare.

Leggera. Come quando stamattina ho fatto la prima lezione con papà.

Papà. Come diavolo prenderà questa situazione? Conoscendolo non la accetterà mai. Ma questo cambia in qualche modo i miei sentimenti per Steve?

Il mio corpo, quasi come volesse rispondere al mio cervello, si stringe ancora di più al suo aumentando la presa sul suo collo

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Il mio corpo, quasi come volesse rispondere al mio cervello, si stringe ancora di più al suo aumentando la presa sul suo collo. Lo sento sorridere contro le mie labbra, prima di rallentare il bacio spingendomi a camminare all'indietro in una parte indefinita della mia stanza. Mi ritrovo infatti con le spalle al muro, avvolta nella penombra dato che le luci sono ancora spente.

<<Forse...>> farfuglia con il fiatone tra un bacio e un altro mentre le sue mani vagano dappertutto arrivando perfino a sfiorarmi le mutandine. <<Porca... porca puttana.>> impreca emettendo un suono tutto gutturale che mi fa fremere se possibile ancora di più. <<F... forse... dovremmo... dovremmo rallentare un pò...?>>

Si sta tirando indietro? Ma cosa più importante... ha appena detto una parolaccia?

Mi immobilizzo di colpo, lasciandogli andare finalmente le labbra sentendo le mie particolarmente gonfie. Fissando i miei occhi nei suoi, imbarazzata al massimo, gli chiedo silenziosamente ciò che mi sta frullando nella testa. <<Non...>> aggiunge sorridendo a disagio. <<Non... sono sicuro di potermi fermare se... se continuiamo cosi.>>

Romantics are the new rebels.Where stories live. Discover now