Miss you

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<<Che ore sono li?>>

<<Le sei del mattino.>> rivelo aggirandomi nel piccolo cucinino al sesto piano dove c'è il mio ufficio per prepararmi una tazza di caffè. <<Quindi significa che li è l'una di notte... e tu non sei tra le braccia di Morfeo.>>

<<Non riesco a dormire.>> ammette Steve con voce profonda e amareggiata. <<Non... sono ritornato indietro nel tempo a quando dormivo poche ore a notte.>>

A prima di me insomma. <<Mi dici che succede?>> domando dolcemente sperando che si sfoghi con me come ha sempre fatto. <<Parla con me... ho bisogno di sapere cosa ti passa per la testa.>>

<<Mi manchi Mia.>> ammette tutto d'un fiato sbuffando sonoramente. Tre semplici parole che mi fanno crollare il mondo addosso. So e credo in ciò che ci unisce. Confido nella nostra storia, penso davvero che potremmo durare e funzionare. Ma... non mi ero resa conto di quanto necessitassi ascoltare queste parole uscire dalla sua bocca. <<Mi manca dormire con te, incrociare il tuo sguardo lungo i corridoi... essere riempito di calci durante la notte... allenarti. Toccarti... merda piccola non hai idea di quanto vorrei abbracciarti in questo momento.>>

Wou. Tutte le mie paranoie spazzate via in un batter d'occhio. Solo con una semplice chiamata. E se fosse stato qui? Cosa sarebbe successo? Ah lo sappiamo bene, domanda stupida.

<<Dove sei?>> domando a bruciapelo prendendo la tazza con Il caffè solo per nascondermi nel mio ufficio. Amelia non arriverà prima di un'ora quindi ho tutto il tempo di chiacchierare tranquillamente con lui senza essere interrotta.

<<Nel mio ufficio... perchè?>>

Tocco il touch screen del mio orologio e attivo i vari proiettori che cosi mi permettono di vedere il suo ologramma proprio di fronte a me. Una cosuccia montata nei giorni scorsi, cosi da poter vedere anche Morgan che poverina piange tutte le volte che ci chiamiamo visto che ci manchiamo a vicenda terribilmente. <<Rispondi.>> ordino risoluta sedendomi sulla mia scrivania in direzione della porta vedendo la mia stanza colorarsi di verde per via della luce dei proiettori. Ma passano non so quanti secondi, dove la chiamata continua ma Steve... non ne vuole sapere di rispondermi. <<Perchè non mi rispondi?>> domando ancora confusa. <<Sai come si fa...>>

Nonostante sia negato con la tecnologia certe cose riesce decisamente a farle. Gliel'ho insegnato, sa perfino scrivere ed inviare le email a computer... rispondere ad una chiamata è un gioco da ragazzi.
<<Mia...>> mi interrompe con voce colpevole facendomi irrigidire di colpo. <<E' meglio di no.>>

<<Che significa è meglio di no?>> sbotto contrariata. Non vuole vedermi? Non gli va?

<<Nulla... nulla è che... posso richiamarti?>>

Ma che cazzo succede? <<No, non puoi.>> lo interrompo brusca. <<Rispondi alla chiamata. Subito. O giuro che hackero i server del complesso e poi sarà peggio per te.>> Forse non è l'approccio giusto. Certe volte, l'indole Stark prevale un pò troppo dimenticandomi cosi le buone maniere. Ma mi sta nascondendo qualcosa. O qualcuno, suggerisce il mio cervello malato. <<Sei... con qualcuna?>> domando terrorizzata all'idea anche se so che è una cosa surreale.

<<Qualcuna?>> ripete incredulo. <<Ho appena ammesso che mi manchi come...>>

<<E allora rispondimi.>> insisto senza demordere. <<Voglio... per favore devo vederti.>> continuo con le lacrime agli occhi e il respiro corto. <<Per favore... per favore tesoro rispondimi.>>

Romantics are the new rebels.Where stories live. Discover now