Jealousy

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<<Sei in ritardo.>>

<<Ringrazia che mi sia svegliata.>> borbotto prontamente posando la borraccia e il telefono sulla panca. Visto che ci ho messo un'ora stanotte per addormentarmi, vorrei dirgli.

<<Forse non dovresti fare le ore piccole... quando il giorno dopo c'è il lavoro.>> mi provoca Steve pungente rigirando il coltello nella piaga.

<<Strano...>> inizio fingendomi pensierosa mentre mi avvicino salendo sul tappeto. <<Qualcosa mi dice che se avessi fatto le ore piccole con te non avresti avuto cosi da ridire.>>

Mi ero ripromessa di non fare la stronza. Di non rimettere l'argomento in mezzo, di lasciarmi la nostra conversazione di ieri sera alle spalle. Beh, ho fallito. Miseramente aggiungerei.

<<Peccato che non sia cosi allora.>> afferma dandomi corda prima di mettersi in posizione di difesa spingendo me a fare lo stesso. Stronzo. Sa il fatto suo devo essere sincera. E odio il fatto che sappia tenermi testa. Solitamente sono io quella ad avere sempre l'ultima parola ma con lui... no.

Notandolo in attesa, provo a colpirlo prima con il destro e poi con il sinistro. Parando il colpo con entrambe le braccia, in un attimo dove non ha visuale, un calcio in pieno addome gli libera il viso e io ho la possibilità di colpirlo sulla guancia. In un primo momento mi blocco di colpo preoccupata che possa avergli fatto male. Faccio un piccolo passo verso di lui volendo costatare il danno ma poi notandolo sorridere fiero capisco che sta bene. Fin troppo. <<Bel colpo.>> si complimenta prima di sferrarmi un gancio in pieno viso che riesco a schivare ma perdendo l'equilibrio indietreggio a tal punto da finire al di fuori del tappeto. Anche se mi ritrovo con il culo per terra, mi rialzo velocemente correndo verso i pochi attrezzi presenti in sala prendendo al volo un bastone da difesa. Ma sottovaluto la rapidità di Steve e soprattutto la sua agilità visto che con un calcio, mi disarma subito. Sconvolta per il gesto e perchè no, anche un pò dolorante per l'impatto, penso rapidamente ad una via di scampo.

E no, non per scappare da lui ma per difendermi cosi da non lasciarlo vincere.

La parete poco distante da me mi offre una soluzione facile: prendendo la rincorsa, facendo leva sulle gambe faccio una capriola che mi porta dall'altro lato della stanza dandomi cosi la possibilità di ritornare sul tappeto. E' come se stessimo giocando ad acchiapparello. Steve mi segue, tentando di nuovo di colpirmi ma di nuovo affondo sulle gambe e schivo il suo colpo. Ancora in quella posizione penso bene di buttarmi su di lui cosi da stenderlo al tappeto. Ma sottovaluto la sua forza perchè lui senza problemi ribalta la situazione facendomi ritrovare cosi sotto di lui.

<<Hai finito?>> sbotta bloccandomi prontamente le mani sopra la testa con una delle sue.

E' serio?

<<E tu?>> domando di rimando incrinando la schiena solo per liberarmi. Ma quando le mie cosce si scontrano contro qualcosa di duro come il marmo, mi irrigidisco di colpo e spalanco gli occhi non sorpresa ma di più.

E'... eccitato.

La sua erezione preme prepotente contro il tessuto della sua tuta anche a causa della posizione poca consona assunta. Steve se ne accorge, intuisce che ho notato questo suo piccolo problemino -che di piccolo non sembra avere proprio nulla aggiungerei- e si alza di scatto da me mettendo distanza tra di noi e dandomi le spalle. Sbuffo sonoramente confusa più che mai. Se è cosi, se mi desidera, se gli interesso... perchè diavolo si trattiene?

<<Penso che per oggi possa bastare.>> annuncia risoluto.

Mi alzo di colpo, vedendolo superarmi velocemente pronto ad andarsene. <<Mi spieghi?!>> sbotto esasperata senza riuscire a controllarmi. Ma cosa diavolo gli prende?!

Romantics are the new rebels.Where stories live. Discover now