Romantics are the new rebels.

Por Alex99995

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E se Phil Coulson avesse avuto una figlia? Adottata dopo la morte del padre da niente poco di meno che Tony S... Más

Cast 1️⃣
Prologue
Avengers compound
I want to
Jake Seresin
What's a soulmate?
Welcome party
You are late
Peggy Carter
New team
Crash
Jealousy
Stop me
Babysitting
C4
From lovers to enemies
You were there with me
Family dinner
Confession
Date?
First time
Perfect timing
Fucky, marry, kiss
Oh, shit
4 of July
Official training
Fire meets gasoline
Cast 2️⃣
Future
Director
Winter soldier
Secretary Ross
Deal
New journey
London
Miss you
Everett Ross
Wakanda
Berlin
Oh, fuck
Knee
The Tourist

That's my girl

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Por Alex99995

<<Il prossimo giro tocca a te!>> esclama Olivia brilla, rivolta a Sam che in tutta risposta si sta già avvicinando al bancone del bar.

Avevamo pensato inizialmente ad una cena per festeggiare questa grande vittoria. Ma una cena, secondo alcuni, è da gente sposata. Perciò siamo passati ad un locale a luci rosse. Ma alla fine abbiamo preferito un posto più tranquillo dove poter scambiare anche due chiacchiere. Bella musica, poche persone essendo un bar poco conosciuto e buoni alcolici. Ovviamente i pochi presenti, data anche dall'affluenza di un semplice mercoledì sera, hanno subito riconosciuto i famosi Avengers chiedendo anche un paio di foto come se fossero delle vere celebrità.

Steve è di fronte a me e chiacchiera amabilmente con Natasha al suo fianco e Clint alla sinistra della rossa. E' da quando siamo arrivati che ci scambiamo occhiate complici ma... da quando abbiamo terminato la simulazione non abbiamo trovato neanche un minuto per stare da soli.

<<Io proporrei un brindisi!>> annuncia papà poco distante da me alzandosi con aria spavalda e teatrale attirando l'attenzione di tutti.

<<Tutto questo bere mi andrà in testa.>> borbotto razionale senza però rinunciare al quinto brindisi della serata.

<<E' il settimo che facciamo Stark!>> commenta ironica Wanda che devo dire regge molto bene l'alcool.

<<Settimo?>>domando confusa. <<No, è il quinto.>>

<<E' il settimo!>> conferma Natasha seguita poi da Steve che cerca di trattenere un sorrisetto.

<<Ci stiamo davvero concentrando su quanti brindisi abbiamo fatto?>> sbotta papà esasperato andando dritto al sodo. <<Tesoro, presta attenzione... dove hai la testa stasera?>>

Uh papà non ti piacerebbe saperlo credimi. Le scelte sono: la gola del capitano o l'amichetto in mezzo alle sue gambe.

Lo sguardo che gli riservo in risposta è abbastanza chiaro al mio ragazzo che si schiarisce la gola e poi alza il suo boccale di birra in direzione di papà.

<<Ai nostri piccoli pulcini...>> inizia burlandosi di noi facendo esclamare ai diretti interessati versetti di disaccordo. <<... che hanno spiccato il volo. A chi stasera scoperà... si, Cap sto parlando proprio di te... o anche di voi ragazzi...>> ammette guardando Bruce e Natasha uno di fronte all'altro. <<...se volete giocare a nascondere le zucchine va bene, va bene non ho...>>

Io invece guardo inevitabilmente Julia e Olivia, entrambe vicine ai loro uomini dato che Jake è riuscito a raggiungerci per i festeggiamenti, contenta che almeno loro possano godersi la serata come meglio desiderano. Perchè io non lo sto facendo. L'unica cosa che vorrei fare in questo momento è essere da sola con Steve.

<<Lasciamo il divertimento a Steve stasera.>> ribatte Natasha che a conoscenza della nostra storia non sta facendo altro che alludere a noi. Steve in tutta risposta nasconde un sorriso malizioso e giocoso bevendo un sorso di bevanda, prima di alzare i bicchieri verso l'alto giusto in tempo prima che la cameriera arrivi con un secondo giro di ordini e soprattutto con qualcosa da stuzzicare.

<<Muoio di fame.>> mormoro vedendo le patatine al centro tavolo. Perciò di scatto, facendo cenno a Micheal e Olivia si spostarsi un pò visto che mi bloccano il passaggio, mi alzo dal mio posto pronta ad andare verso il bancone dove si prendono gli ordini. Questo attira ovviamente l'attenzione di Steve che senza staccarmi gli occhi di dosso, attento a non farsi beccare però, mi osserva per bene dalla testa ai piedi. E io, con l'intenzione di provocarlo per bene, mi sistemo di proposito il top dalle bretelline sottili e liscio con finta premura la gonna a tubino di pelle che ho scelto di indossare per la serata. Sicura di aver avuto l'effetto desiderato, mi muovo lasciando il nostro tavolo raggiungendo cosi Sam Wilson.

<<Cosa ti va?>>

<<Patatine.> affermo affamata. <<Tante patatine.>>

<<Non ti facevo tipa da cibo spazzatura.>> ribatte sincero prima di voltarsi verso la cameriera per ordinare anche per me.

<<In questo preciso momento... sono cosi affamata che... che nulla. L'alcol non mi permette neanche di finire una frase di senso compiuto. Ho tanta fame.>>

<<Sei brilla, vero?>> domanda avvicinandosi pericolosamente a me.

<<Perché lo chiedi? Sappi che non cederò alle tue lusinghe.>> ammetto sincera bloccando il suo avanzare posandogli una mano sul petto. <<Non ti arrendi, eh?>>

<<Mai.>> risponde subito facendomi un occhiolino. <<Comunque...>> continua diventando serio tutto un tratto, voltandosi completamente verso di me. <<Sei stata grande oggi. Non penso di aver mai visto Cap fiero e su di giri contemporaneamente per qualcosa.>>

Davvero? Wou... avrei voluto esserci.
<<A proposito di oggi... il pentagono era davvero in diretta?>>

<<Mmh... si..si.>> afferma staccandosi dal suo drink. <<Hanno seguito tutta l'esercitazione in assoluto silenzio.>> Quindi le imprecazioni di Micheal e Bob si sono sentite forte e chiaro. <<Ma come ho detto anche a Steve... ho notato che... l'attenzione era tutta su di te.>> aggiunge stupendomi e non poco. <<Nei momenti clou, lo zoom puntava solo su di te.>>

<<Cosa?>> domando confusa con la fronte corrucciata. Forse perchè sono il loro supervisore? Caposquadra? Capitano? O come diavolo vuoi chiamarmi.

<<Perfino Sharon si è complimentata.>> commenta ancora euforico. <<Ma ha detto che lo farà da vicino, dovrebbe passare domani... ha un pranzo con Steve.>>

Sharon? Sharon Carter? C'era anche lei?

Ma la questione passa in secondo piano nel momento in cui il mio cervello si concentra sul resto della frase e sull'informazione appena recepita. <<COSA?>> esclamo di nuovo questa volta con voce più forte pentendomi subito della cosa dato lo sguardo confuso di Sam. <<Voglio dire... anche Sharon ha visto?>>

<<Si... si.>> balbetta poco convinto prima che la cameriera gli porga la sua ordinazione. <<Vuoi che ti aspetto?>>

<<No... no tranquillo, inizia a mangiare che si fredda.>>affermo cordiale accennandogli un sorriso. Perchè Sharon Carter dovrebbe prendere parte ad una cosa del genere? Capisco il pentagono, il segretario Ross ma...

<<Tesoro tutto bene?>>mi chiede una voce maschile familiare posandomi una mano sulla schiena facendomi sobbalzare per lo spavento.

Mi volto di scatto, trovandomi faccia a faccia con papà. <<Mmmh?>>

<<Stai bene?>>domanda premuroso toccandomi la guancia e poi la fronte. <<Sei un pò calda.>>

<<Sto b..b-bene.>>mormoro prendendo la sua mano tra le mie. <<Che idea ti sei fatto?>>

<<Uno scotch per favore.>> ordina alla cameriera prima di ritornare a prestarmi attenzione. <<Che idea mi sono fatto di cosa?>>

<<Due.>>lo correggo avendo bisogno di bere qualcosa di forte. <<Papà...>> lo richiamo esasperata. <<Lo sai di cosa.>>

Dopo un lungo sospiro, carico di apprensione e preoccupazioni, ecco che finalmente si decide ad affrontare il discorso seriamente. <<Si sta muovendo qualcosa.>> ammette sottovoce. <<Ma non so cosa. L'esercitazione non era in programma, non ci sono dossier a riguardo, nessuna procedura aperta nei vostri confronti, ne prossime missioni alle quale dovete prendere parte.>>

<<Hai... hai...>>

<<Hackerato lo SHIELD?>> conclude per me sfacciato. <<E' ovvio tesoro, sei mia figlia devo proteggerti.>>

Tu già lo fai, papà. Dal giorno in cui mi hai adottato.

<<Mi piace pensare che... l'abbiano fatto per provare la tua bravura.>> aggiunge emozionato e fiero. <<Ma... l'ho detto anche a Cap dobbiamo tenere gli occhi aperti.>>

<<Cap lo sa?>> chiedo perplessa fingendo disinteresse. E' vero che non abbiamo avuto modo di parlare ma... perchè non me l'ha detto?

Ah aspetta... mi sono risposta da sola.

<<E' lui il capo, tesoro.>> mi ricorda razionale. <<Fate parte della squadra ora, quindi è particolarmente interessato alla vostra sicurezza. Oltre all'ovvio certo.>>

Mi irrigidisco di colpo senza sapere cosa rispondergli in un primo momento. Che abbia capito o visto qualcosa?

<<L'ovvio?>> balbetto nervosa.

<<Sei come una di famiglia per lui.>> rivela ovviamente. La cameriera ci posa davanti i nostri due bicchierini e io senza neanche batterlo sul bancone, lo scolo in un solo sorso sotto lo sguardo attonito di mio padre che ha gli occhi strabuzzati.

<<Wou, wou, wou calma tigre!>> mi riprende imitandomi però poco dopo prima di posarmi la mano sulla schiena con fare protettivo. <<Stai tranquilla... hai le spalle coperte. Ci siamo noi.>>

Solo questo mi rassicura. Sul serio.

                                                                             A Steve Rogers: 

Andiamocene 😏.

Da Steve Rogers:

Sei ubriaca, vero?

                                                                            A Steve Rogers: 

Se ti dico di si... torniamo a casa?

Da Steve Rogers: 

Okey, stai bene.

Devo soprannominarlo guastafeste. 

Sbuffo sonoramente, posando il cellulare in borsa, fulminando il mio interlocutore con lo sguardo ancora seduto di fronte a me. E' divertito, ha un sorriso gioioso sul viso che mi manda in bestia visto che mentre io vorrei solo andarmene, lui sembra godersi a pieno la serata.

<<Sei ancora cosi lucida... come diavolo ci riesci?>> domanda Olivia alla mia sinistra curiosa.

<<Papà da bambina mi ha cresciuto con latte annacquato con alcolici.>> affermo divertita. <<No... ho solo una grande soglia di resistenza.>>

<<Come il capitano.>> sussurra Olivia guardando un secondo nella sua direzione. <<Lui non può ubriacarsi.>>

<<Merito del siero.>> confermo compiaciuta. <<Chissà se perde la ragione in altri modi.>>

Aspetta.

<<Forse a letto.>> ribatte la mora dandomi corda senza farlo a posta, prima che nell'ambiente inizi a risuonare una famosa canzone spagnola che sembra esaltarla particolarmente. A tal punto che si alza di scatto e trascinando Micheal in pista lo porta a ballare.

Che idea geniale, Olivia Olsen.

<<Qualcuno ha abbastanza coraggio da fare un karaoke?>> propone Bruce sorprendendoci tutti scolandosi il resto della sua birra alzandosi poi anche lui di botto. Da una rapida occhiata prima dal nostro lato e poi dall'altro, riuscendo a trovare un unico componente: ovvero papà.

<<Sono molto competitivo sappilo. Non stonare, non prendere note troppo alte e ...non mettermi in imbarazzo.>> si raccomanda seguendolo però verso la zona dove ci sono il proiettore e il computer al quale sta lavorando un finto dj da discoteca. Li vedo mentre battibeccano per scegliere la canzone, prima che il dipendente gli passi due microfoni.

<<Preparate le telecamere questa non voglio perdermela.>> suggerisce Rhodney divertito lasciando anche lui il nostro tavolo. Sicura del fatto che il momento verrà ripreso e quindi potrò godermelo in un secondo momento, ritorno a prestare attenzione agli altri e in particolare a Steve che non mi sta staccando gli occhi di dosso.

<<Mia, sei con noi?>> mi interpella Natasha maliziosa.

<<Oh si... un pò stanca e annoiata ma si... sono con voi.>> ribatto prontamente con fare teatrale. <<Non sentite caldo qui dentro?>>

E senza attendere risposta, alzo le braccia solo per legarmi i capelli in una crocchia disordinata e un pò spettinata con l'intento di mettere in risalto il collo nudo che tanto gli fa perdere la ragione. <<Ti va qualcosa da bere di fresco?>> si offre Jake attirando la mia attenzione. <<Stiamo andando ad ordinare altro.>>

<<Si!>> ammetto con un po' troppa euforia. <<Semplice acqua con ghiaccio, grazie ragazzi.>>

<<Ghiaccio?>> chiede Steve finalmente dandomi a parlare poggiando i gomiti sul bordo del tavolo mettendomi cosi sotto il naso le sue braccia allenate e toniche.

<<Non lo sai che... il ghiaccio è rinfrescante, Capitano?>> puntualizzo maliziosa ovvia. <<In tutti i sensi. Tu meglio di me dovresti saperlo... sei stato congelato per settant'anni.>>

<<Non mi sembra però di essere un tipo congelato.>> afferma provocandomi di rimando. Giocando sulla netta distanza che c'è tra me e gli altri, l'unica più vicina è proprio Nat che ci osserva con aria complice essendo a conoscenza di noi e della nostra situazione, ecco che sfilandomi il decolté dal tacco alto e allungando il piede sotto il tavolo raggiungo la sua sedia. Steve si accorge subito di me, sentendo una strana presenza violare il suo spazio personale, smettendo di sorridere di colpo. E non appena la pianta del mio piede si poggia sul cavallo dei suoi pantaloni trovando un leggero rigonfiamento già ad aspettarmi... la sua bocca si apre leggermente con la scusa di schiarirsi la voce con insistenza. 

<<Questo dovrebbe dircelo la tua uscente... a proposito non c'è stasera?>> preciso muovendo con lentezza il piede sulla sua erezione sentendola crescere sempre di più.

<<E' la mia ragazza in realtà.>> mi corregge spiazzandomi per qualche secondo, spingendo anche a Nat ad osservarlo sconvolta. <<E per rispondere alla tua domanda, no doveva lavorare.>>

<<Peccato...>> sussurro fingendomi dispiaciuta. <<Vorrei davvero conoscerla.>>

<<Mettiti in fila...>> mi da corda. <<Credo che la terrò lontano da questo mondo per un bel pò. Sai per... proteggere quello che abbiamo.>>

<<Proteggere quello che... chi sei tu e cosa nei fatto di cap?!>> esclama Clint attirando l'attenzione su di se, spezzando il nostro gioco di sguardi. Ero cosi persa, cosi rapita dai suoi occhi che... mi sono dimenticata per un secondo di essere in un luogo pubblico. <<Andiamo amico, se parli cosi di lei... non lasciartela scappare e mettile un anello al dito!>>

Merda.

Cosa?

An... anello al dito?

<<E' presto...>> nota razionale Steve Rogers. <<Ma chissà... in futuro.>>

Ah?

Che ha detto?

Qualcuno urla il mio nome attirando la mia attenzione dalla pista. <<Mia vieni a ballare!>>

Natasha guarda prima l'agente Williams e poi me con la fronte corrucciata. <<Da quando in qua siete cosi amiche?>> 

Interrompendo qualunque contatto con Steve, mi rinfilo la scarpa e mi alzo dal mio posto. <<Da quando mi ha consigliato come legare un uomo al letto con un paio di manette.>> rispondo tutto d'un fiato sapendo quanto questo servirà a farlo cedere.

<<Più veloce... Più veloce.>> lo incito aggrappandomi alle sue spalle ancora coperte dalla camicia nera.

Non ha ceduto poi dopo cosi tanto. Ho ballato solo pochi minuti con le ragazze prima che Natasha venisse a chiamarmi per avvisarmi che Steve mi avrebbe aspettato fuori per tornare a casa. Ho salutato papà, raccontandogli la prima bugia che mi è venuta in mente raggiungendo poi l'oggetto dei miei pensieri in strada mentre era intento a fumare una sigaretta. Si, è ancora strano vederlo fumare, sapere che è dipendente da questo vizietto cosi nocivo ma ormai mi sono abituata. Perfino all'odore di fumo.

<<Shh... shh piccola ci sentiranno.>> mi rimprovera continuando però ad issarmi e abbassarmi sulla sua erezione con uno strano ghigno divertito sul viso.

<<Non c'è nes... non c'è nessuno porc.... porca puttana!>> sbotto in preda all'eccitazione irrigidendomi di colpo cedendo alla passione.

Dove? Nello sgabuzzino al piano terra, quello dove non so quante volte ci siamo appartati per pomiciare lontano da occhi indiscreti. Volevamo davvero chiuderci in camera, ne avevamo tutte le buone intenzioni... beh, in realtà lo voleva solo lui visto che ad un certo punto mentre stava guidando la mia macchina gli sono quasi saltata addosso con l'intenzione di farlo cedere.

<<E' cosi bello quando vieni per me...>> sussurra provocante prima di baciarmi con passione facendo cosi aumentare il mio fiato corto dovuto all'orgasmo appena ricevuto. Ho la testa leggera, il corpo molle, il cuore a mille eppure continuo ad avere voglia di lui. Le energie per quello non mancano mai.

<<Anc...ancora.>> balbetto slacciandogli I primi bottoni della camicia cosi da potergli baciare il petto nudo. <<Ancora.>>

<<Mi stai... pregando?>> puntualizza con aria di sfida accontentandomi però ricominciando a muoversi frenetico. Abbassandomi sul suo collo ora in bella vista, glielo inizio a baciare languidamente sentendolo se possibile gemere ancora di più.

<<S...s-si.>>

<<Dovrei punirti per quel giochino del tavolo... per avermi fatto eccitare... per la battuta sulle manette... >>

<<Non era una battuta.>> rivelo più lucida mordendogli il collo ricevendo in risposta uno schiaffo sonoro sul sedere nudo che riecheggia in tutto l'ambiente. <<Porca miseria, cos'era quello?>>

<<Un ricordino del nostro ultimo video porno visto insieme.>> risponde pronto spavaldo. <<E' stato di tuo gradimento?>>

Eccome se lo è stato. Un pò doloroso ma inaspettatamente bello.

<<Gradimento è ciò che mi stai facendo provare ora con il tuo corpo... >> lo sfido ritornando a baciargli le labbra con foga infilandogli la lingua in bocca. Non ne avrò mai abbastanza. Ogni volta scopro qualcosa di nuovo sul suo corpo o sul mio. E' tutto cosi intenso, cosi sorprendente sotto ogni aspetto, cosi appagante.

Io non so se il sesso è cosi per tutti ma spero proprio di si. Questo potrebbe spiegare come mai i matrimoni qui in America durino cosi tanto. Perchè se c'è una cosa che ho capito stando con Steve è che l'amore non è tutto. Due persone possono innamorarsi incondizionatamente ma non necessariamente possono o devono stare insieme. Ci sono molti fattori che vanno ad incidere. Le scelte personali, le persone che vi circondando, il karma o il destino come preferite chiamarlo, la voglia di crescita, gli imprevisti.

<<Semplice gradimento, piccola?>> chiede retorico spingendomi contro il muro bloccandomi ulteriormente cosi. <<Sei cosi bagnata... cosi eccitata... è molto più di semplice gradimento... tu stai proprio godendo per me. Dillo. Ammettilo. E ti farò venire di nuovo.>>
Potrei anche non farlo, verrei lo stesso. Sono vicina, le sue spinte dentro di me nette e decise mi hanno portato sul precipizino di un secondo orgasmo forse anche più forte del primo. Eppure l'idea di compiacerlo a tal punto, di ammettere a voce alta quello che lui già sa, risulta essere cosi scontata nella mia testa che sto davvero valutando di farlo.
<<Fallo.>> ordina ancora prendendomi con foga per i capelli sempre attento a non farmi male. <<Smettila di sfidarmi.>>

<<Tu adori quando lo faccio... o no?>>

<<M...m-merda Mia.>> balbetta aumentando la presa sui miei glutei chiudendo gli occhi in preda alle emozioni. <<Ti... odio cosi tanto... dannata te e la tua boccaccia.>>

<<Ah ma davvero?>> chiedo facendo la finta tonta prima di accarezzargli le labbra con i polpastrelli. <<Strano... ricordavo che la mia boccaccia ti piaceva e anche tanto... mettimi in ginocchio vediamo se la pensi ancora cosi.>>

Ed è cosi che Steve cede completamente, venendo meno nelle gambe. Si inginocchia per terra, trascinandomi con se, lasciandomi cosi sovrastarlo con il mio corpo. E non avendone ancora abbastanza, giocando sulla sua eccessiva sensibilità dato che mi sta praticamente arrivando dentro, ricomincio a muovermi frenetica ruotando il bacino più e più volte beandomi del suo viso completamente perso e in preda all'eccitazione. Respira affannosamente, ha le labbra socchiuse, gli occhi chiusi... la presa sul mio corpo però è sempre cosi forte da farmi raggiungere l'apice in pochissimo tempo tremando tutta.  

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