Romantics are the new rebels.

Bởi Alex99995

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E se Phil Coulson avesse avuto una figlia? Adottata dopo la morte del padre da niente poco di meno che Tony S... Xem Thêm

Cast 1️⃣
Prologue
Avengers compound
I want to
Jake Seresin
What's a soulmate?
Welcome party
You are late
Peggy Carter
New team
Crash
Jealousy
Stop me
Babysitting
C4
From lovers to enemies
You were there with me
Family dinner
Date?
First time
Perfect timing
Fucky, marry, kiss
Oh, shit
4 of July
Official training
Fire meets gasoline
That's my girl
Cast 2️⃣
Future
Director
Winter soldier
Secretary Ross
Deal
New journey
London
Miss you
Everett Ross
Wakanda
Berlin
Oh, fuck
Knee
The Tourist

Confession

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Bởi Alex99995

 <<Questo serve per controllare i battiti.>> le spiega dolcemente Steve infilandole lo stetoscopio con cura intorno al collo e poi nelle orecchie. Si sono spostati in camera di Morgan dopo aver finito di cenare. Anzi, in realtà, è stata la piccola di casa a trascinarlo per la manina al piano di sopra. In salotto, Jake conversa amabilmente con gli altri ospiti raccontando delle sue missioni in guerra ammaliando soprattutto Micheal e Bob contenti di avere a che fare con un pilota Top Gun. Julia invece, dopo il nostro battibecco in cucina, ha pensato bene di sedersi proprio accanto a lui provandoci senza alcun ritegno. Mentre io fingendo di dover usare il bagno, sono sgattaiolata qui da loro, curiosa di sapere cosa stessero facendo. <<Questa serve per tirare il sangue... questo per tagliare la garza... e questo invece per la febbre.>>

<<Allora dottoressa Morgan!>> esclamo palesando cosi la mia presenza. Dopo un piccolo spavento iniziale, si voltano entrambi verso di me sorridendomi contenti. <<Cosa mi dice del nostro paziente?>>

E che paziente. Avanzo nella cameretta, inginocchiandomi ai piedi del letto e quindi ai piedi di Steve. La posizione è... interessante. Se solo fossimo soli lontani da occhi e orecchie indiscreti potrebbe ritornarmi utile.

<<E' molto malato.>> afferma mia sorella annuendo con il capo.

<<Dobbiamo curarlo allora!>> propongo euforica.

<<Mi aiuti a visitarlo?>> domanda la piccola mettendomi lo stetoscopio al collo.

<<Con piacere.>> acconsento maliziosa allungandomi verso di lui. Prendendo alla lettera il compito che mi è stato affidato, non volendo deludere le aspettative di Morgan che si aspetta un lavoro preciso da parte di sua sorella maggiore, prendo lo stetoscopio giocattolo e lo infilo sotto la maglietta di Steve sentendo subito la sua pelle calda sotto le mie dita. Ma è il mugolio che gli sfugge dalle labbra a farmi perdere il controllo chiaro segno che si sta eccitando. <<Il paziente ha le palpitazioni.>> affermo punzecchiandolo, ricevendo il risposta un sorriso complice.

<<Cosa sono le paltizioni, Mia?>> chiede Morgan confusa pronunciando male la parola.

<<Le palpitazioni piccola... è quando il cuoricino batte più veloce del solito.>> chiarisco dolcemente. <<Dopo che hai corso per tanto tempo... quando sei emozionata... o se non ti senti bene.>>

Sentendo questo, Morgan si volta di scatto verso di lui visibilmente preoccupata. <Sei davvero malato, Steve?>> 

Steve non mi stacca gli occhi da dosso, prima di annuire debolmente con il capo. <<Si Morgan. Sono molto, molto,  malato.>>

Sta parlando di me.

<<E c'è una cura vero, Mia?>> chiede spaventata.

<<Certo che si.>> la rassicuro guardandola attentamente. Mi avvicino a lei e le sussurro all'orecchio qual'è la soluzione vedendo subito il suo sguardo tranquillizzarsi all'istante. Con non poche difficoltà si arrampica sul materasso solo per sporgersi verso di lui dandogli un lungo bacio sulla guancia.

<<Va molto meglio.>> afferma Steve compiaciuto prendendola in braccio. <<Grazie dottoressa Morgan.>>

Mia sorella prende posto sule sue gambe e non ne vuole sapere di riscendere a terra. Come darle torto... anche a me piace questa posizione. Mi perdo qualche secondo ad osservarli, vedendoli interagire complici un pò come fa Morgan con me. E non so se è tutto legato a ciò che è successo ultimamente tra di noi ma... vedo tutto sotto un'altra luce. Sono cosi distratta che non mi accorgo neanche di aver intrecciato la mia mano alla sua. <<Mia?>> mi chiama Morgan ad un tratto ridestandomi dai miei pensieri.

<<Si, piccola?>>

<<Perchè fai gli occhi dolci al capitano?>>



<<Ti sei fatta beccare da una bambina di quattro anni!>>

Finito di struccarmi, esco dal bagno spegnendo la luce. <<Non è vero.>> ribatto sulla difensiva. <<E poi ... avrà solo quattro anni ma è sveglissima.>> mormoro ancora incredula. 

Ma è cosi. Morgan ci ha quasi sgamato stasera. Mi ha promesso che non dirà nulla a nessuno anche se, sinceramente... chi crederebbe una bambina di quattro anni su una cosi grave?

<<A proposito di persone sveglie...>> inizia misterioso mentre lo raggiungo a letto. <<Devi ... non so... dirmi qualcosa?>>

Cos'è una domanda a trabocchetto? 

Poi solo guardandolo, ci arrivo. Ha saputo.

<<No.>> ribatto prontamente stendendomi sotto le coperte.

<<Mmmh... strano...>> mormora quasi come se fosse sovrappensiero. <<Un uccellino mi ha detto di un battibecco in cucina con una certa agente bionda...>>

<<L'uccellino in questione è una spia russa super pericolosa dall'acceso colore di capelli?>> chiedo sicura di me. <<Te l'ha detto? Davvero?!>>

Steve notando il mio disappunto, alza le mani in segno di resa. <<Mi ha chiesto perchè non le avessi detto del bacio che Julia mi ha rubato in cucina giorni fa. Che...  cosa è successo?>>

<<Nulla.>> mento di nuovo scrollando le spalle.

<<Definisci nulla.>> insiste senza demordere.

<<E'... mi ha provocato!>> balbetto sottovoce. 

<<Mia...>>

<<E' stata lei!>> esclamo interrompendolo  difendendomi come una bambina accusata ingiustamente mettendo il broncio. <<Ha iniziato a fare domande su di te, sul tuo bacio con Natasha e...>>

Sentendo questo, corruccia la fronte confuso. <<Ahm... aspetta. Cosa?>> 

<<Davvero ti sei baciato con Natasha?>> chiedo decisa.  Non ne abbiamo mai parlato apertamente, non gli ho mai chiesto con chi sia uscito o peggio si sia baciato... una parte di me teme di scoprirlo. Perchè poi ho paura di non poter reggere il confronto. 

<<Non è stato un bacio vero.>> si giustifica prontamente temendo una mia ipotetica reazione. <<Non... quello con Nat non ha ... nulla a che vedere con i nostri baci.>>

E' cosi tenero quand'è a disagio e in imbarazzo. Non è abituato a parlare di queste cose data la sua pochissima esperienza. Da una parte sospetto che abbia avuto pochissime donne, se avesse avuto un passato da don Giovanni probabilmente non saremo neanche arrivati a questo punto. Per questo sono contenta di aver aspettato l'uomo giusto e non aver bruciato le tappe. Perchè per la prima volta sto pensando che potrebbe essere lui la persona giusta. <<Non sono arrabbiata.>> lo rassicuro sincera. <<Solo... è stata una sorpresa. Lei è... è la tua migliore amica.>>

<<Ci stavamo nascondendo dall'Hydra... eravamo in un centro commerciale fingendoci una coppia sposata.>>

Wou. Bella come missione sotto copertura.  

<<Hai... hai... non so, provato mai qualcosa per  lei?>> domando tutto d'un fiato curiosa al massimo.

<<No, certo che no.>> ribatte prontamente con un faccia davvero sconcertata, scartando l'idea a priori. <<E' come una sorella per me... non ha significato nulla. Te l'ho detto, non ha nulla a che vedere con ... beh, con i nostri.>>

<<Okey... okey.>> mormoro annuendo con il capo decisamente più tranquilla. <<La mia era... era solo curiosità. E' ovvio che tu abbia avuto un passato... ce l'ho avuto anch'io e...>>

Ma Steve arriccia il naso visibilmente contrariato. <<Devi per forza ricordarmelo?>>

<<Cambiamo discorso ti va?>> propongo cosi su due piedi. <<A proposito... devo chiederti una cosa... posso?>>

<<Mi stai davvero chiedendo il permesso?>> si burla di me, divertito. 

Me lo sono chiesta per tutta la sera e non sono riuscita a trovare due minuti per chiederglielo non avendo avuto neanche un momento da soli in intimità. E visto che sono una donna fin troppo curiosa... soprattutto se si parla di lui, devo sapere. <<Perchè proprio questo piatto preferito?>> chiedo stendendomi sul fianco mentre lui resta seduto con la schiena poggiata alla testiera del letto. <<Nel senso... solitamente l'abbinamento è diverso.>>

La domanda del tutto inaspettata, lo prende in contropiede. La sua faccia indecifrabile mi fa pentire subito di essermi spinta tanto oltre, per poi rassicurarmi all'istante quando lo vedo sorridere appena.  <<E'... per mia madre.>> ammette pensieroso portando una sua mano sulla mia testa giocando dolcemente con i miei capelli. Ah. Forse non avrei dovuto chiederlo. <<Lei era... diversa.>> aggiunge con un piccolo sorriso sulla faccia. <<Non seguiva le correnti... non era tradizionalista. Amava cambiare le cose. E a me piacque cosi tanto questo piatto che da allora... beh, da allora è diventato il mio preferito.>>

Steve non mi ha mai parlato dei suoi genitori. E soprattutto non di sua madre. Per questo motivo... <<Com'era?>> domando ancora curiosa.

<<Bella.>> risponde semplicemente Steve scontato. <<Forte, indipendente, sempre con la risposta pronta... quando papà è partito per la guerra, lei si è fatta carico di tutto diventando... il capo famiglia. Andava a lavorare pur di farmi mangiare, pur di farmi andare a scuola... era... invincibile.>>

I ricordi non lo rattristano eppure, mi sento il dovere di tirargli su il morale in qualche modo. Per questo inizio ad accarezzargli l'addome premurosa. <<Quasi tutte le mamme lo sono.>> 

<<Eh già.>> concorda schiarendosi la voce forse per nascondere la voce rauca e quindi le lacrime che minacciavano di scendere. <<Sai... tu me la ricordi.>>

Questo si che è inaspettato. 

<<Davvero?>> chiedo alzandomi leggermente facendo leva sul braccio sinistro.

<<Sembri sorpresa.>> contesta sincero. <<Perchè?>>

Sorrido emozionata e perchè no lusingata per il complimento. <<E'... una cosa bella, tutto qui.>> 

<<Certo...>> aggiunge facendo il finto tonto. <<... mia madre non la baciavo cosi...>> 

E detto questo si sporge verso di me solo per depositarmi un bacio casto sulle labbra, prolungandolo un pò troppo senza però approfondirlo. Quando capisco che è irremovibile, tocca a me prendere l'iniziativa alzandomi solo per mettermi in ginocchio sul materasso per poi sovrastarlo con il mio corpo mettendomi a cavalcioni su di lui. <<A proposito di baci... sbaglio o dovevi farmela pagare?>>

La mia intimità si scontra subito con la sua erezione dura come il marmo, ben nascosta dal tessuto dei pantaloncini. Perchè si, da quando abbiamo iniziato a dormire insieme da vero gentiluomo qual'è, indossa una sotto specie di pigiama. Le sue mani finiscono sui miei fianchi, bloccandomi il bacino ancor prima che possa iniziarlo a muovere cosi da provocarlo, portandomi ad agire in altro modo. Calando il viso in direzione del suo collo, inizio a baciarglielo languidamente partendo dall'orecchio scendendo poi verso la sua giugulare risalendo poi di nuovo sù ripetendo il gesto all'infinito. I gemiti che si lascia scappare e i suoni gutturali che escono dalla sua bocca, il fiato corto d'entrambi per l'eccitazione, mi provocano una serie di brividi alla schiena.

<<Sembra che... sia tu che voglia punire me.>> farfuglia destabilizzandomi un pò prima di ribaltare la situazione facendomi ritrovare con le spalle sul materasso e lui in mezzo alle mie gambe. Sono eccitata. Bagnata per lui come non lo ero mai stata per nessuno. E l'unica cosa che vorrei ora è che... lui riducesse questa sensazione che mi innervosisce e mi irrequieta. La posizione non è una delle più consoni ma poco importa... ora ce lo possiamo concedere.

<<Ti dispiace?>> domando sfacciata alludendo al suo amichetto eccitato.

<<No.>> ammette prendendomi il viso tra le mani ancorando i gomiti ai lati della mia testa guardandomi fisso negli occhi. <<Ma... non posso.>>

<<Ah?>> esclamo perplessa alzando la voce di due ottave notando subito la sua faccia divertita.

<<Non toccandoti...>> inizia misterioso e decisamente molto divertito. <<... tu capirai come mi sono sentito ad assistere al tenente Jake Seresin mentre ci provava spudoratamente con te per tutta la sera.>>

E' serio?!? 

<<Stai... stai scherzando, vero?>> balbetto incerta con il fiato corto non potendo ignorare il suo amichetto che preme contro la mia intimità facendomi eccitare terribilmente.

Ride prima di rispondermi. <<No.>> 

<<Non... non è dipeso da me.>> gli faccio notare razionale. <<E' come se ... ti punissi perchè Julia ti ha baciato.>>

Pessimo esempio. Perchè tecnicamente l'ho fatto. 

<<Ah ma tu mi hai punito.>> precisa deciso. <<L'hai fatto... non ricordi?>>

Si l'ho praticamente messo alla porta del mio ufficio, dicendogli che non ne volevo più sapere nulla di lui. Cos'altro? Ah già... gli ho tenuto il broncio per giorni. Ma meglio far finta di nulla, non posso dargliela vinta.  <<Non... non è... non è la stessa ...>>

<<A meno che...>> mi interrompe malizioso con voce suadente abbassandosi leggermente verso il mio volto. <<... tu non ceda. E mi chieda, gentilmente di... accontentarti.>>

Io? Cedere? 

Fissando lo sguardo sulle sue labbra mordendomi poi il mio inferiore di proposito attirando cosi inevitabilmente la sua attenzione, glielo faccio credere. Di aver ceduto intendo. Inarco la schiena, aumentando l'aderenza tra i nostri corpi distraendolo un pò. A tal punto da riuscire a ribaltare di nuovo la situazione facendo leva sulle gambe, facendolo ritrovare di nuovo steso con la schiena sul materasso. <<Peccato... non penso che lo farò. Sai... a te piaccio cosi.>> puntualizzo fiera non demordendo. 

Anzi, annullando ogni contatto tra i nostri corpi, mi ristendo al mio posto vedendo Steve semplicemente scuotere il capo divertito. Gli do le spalle, rigirandomi completamente nelle coperte. Passano esattamente cinque secondi prima che due braccia possenti si allaccino intorno al mio corpo attirandomi a se.<<Hai ragione.>> concorda sottovoce prima di darmi un bacio sulla spalla nuda. <<A me piaci decisamente cosi.>>




Qualche giorno dopo la cena, mentre la mia squadra si allena di nuovo con Clint in giardino, io  sono in cucina a leggere le ultime notizie nel mondo sotto forma di ologramma completamente assorta dai miei pensieri. 

Anche stanotte ho dormito benissimo tra le braccia di Steve ma sento che c'è qualcosa che non va tra di noi. Il fatto che... quando le cose si fanno troppo spinte lui si nasconda in bagno per controllare gli ormoni mi fa dubitare di me stessa e del mio corpo.

<<E' Julia?>> sento bisbigliare a Sam mentre la sua voce si fa sempre più vicina lungo il corridoio.

Cosa?

<<Maledizione no!>>
Steve?

<<Qualcuna dello SHIELD che hai conosciuto durante il tuo ultimo viaggio?>> chiede ancora Natasha incuriosita.

<<Avete finito?!>>

Arrivati sulla soglia della cucina, accorgendosi di me -impegnata però a fare tutt'altro- si bloccano in un primo momento, mi riservano un sorriso a mo' di saluto per poi continuare a parlottare tra di loro in cerca di informazioni. <<Siamo i tuoi migliori amici perchè non vuoi dircelo?>> domanda retorica Natasha non demordendo.

Dirci cosa?

Steve la ignora completamente andando verso la teca del caffè solo per versarsi una grande tazza di bibita calda. Una volta fatto, sott'occhio noto il suo sguardo fissarsi per qualche secondo su di me. <<Mia?>> mi chiama poco dopo Sam attirando la mia attenzione.

Merda.

<<Cosa?>> domando facendo la finta tonta guardandolo in attesa cercando di nascondere il nervosismo.

<<Diglielo anche tu.>> mi incita poco chiaro.

Guardo gli ultimi tre arrivati con la fronte corrucciata. <<Cosa dovrei dire e soprattutto a chi.>>

<<Steve ha conosciuto qualcuna.>> annuncia Natasha sicura di se a braccia conserte. Guardando poi me mi riserva uno sguardo alla te lo avevo detto.

<<Buon per lei capitano.>> mi congratulo non curante della cosa. Natasha mi guarda con aria di rimprovero, pretendendo forse più aiuto da parte mia. <<Cosa? E' adulto e vaccinato è giusto che abbia una vita amorosa.>>

<<Più che adulto e vaccinato...>> inizia Sam divertito. <<Direi anziano e vaccinato. Aspetta... lo sei? Intendo vaccinato.>>

<<Ah, ah ah spiritoso. Davvero spiritoso.>> lo scimmiotta Steve lanciandogli contro uno strofinaccio da cucina.

<<Perchè non vuoi dirci chi è?>> chiede ancora Nat impaziente.

<<Perchè non è importante.>> si lascia sfuggire messo alle strette con voce esasperata. Un paio di secondi dopo però, forse ragionando bene sulla sua affermazione aggiunge. <<Cioè lo è ma...>>

Maledizione Steve sei serio?!

<<Per ora è solo un'amica... possiamo cambiare discorso?>>

Amica?!

<<L'amica... come la chiami tu.>> inizia misterioso Sam ma con voce divertita rifiutando la sua proposta. <<... ti ha lasciato un succhiotto grande quando un'arancia sul petto.>>

Oh merda. Cosa ho fatto?! <<Hai scopato, vero?>> chiede diretta la rossa senza controllarsi. <<Ecco perchè sei cosi rilassato ultimamente.>>

<<Nat, porca miseria!>> la richiama il capitano alzando gli occhi al cielo. <<E poi ve l'ho detto sto dormendo solo molto bene.>>

<<Cazzate, sta scopando.>> concorda Sam dandole corda. <<E ... deve essere anche brava visto che... sgattaiola di nascosto di notte per andare chissà dove pur di vederla. Dimmi, amico,  è bella?>>

Steve sbuffa sonoramente prima che Sam si avvicini a lui dandogli una pacca sulla spalla. <<Si ... si è molto bella.>> ammette stanco di mentire. Sicura che non mi vedono, accenno un piccolo sorriso compiaciuto. <<Sei contento ora?>>

<<E quando ce la presenti?>> domanda ancora Falcon. <<O se non vuoi presentarla a lei non fa nulla, ti capisco...basto io. Tanto è una donna capirà....>>

<<EHI!>> urla Natasha contrariata. <<La donna come la chiami tu, può farti il culo a stelle e strisce.>>

Touchè.

A interrompere questa interessante commedia teatrale è Jarvis che mi chiama attivandosi in cucina. <<Signorina Stark? C'è il fioraio all'ingresso per lei.>> annuncia facendomi corrucciare la fronte perplessa. 

Il fioraio? Questo infatti attira non solo la mia attenzione ma anche quella anche di tutti gli altri ma in particolare quella di Natasha.  <<Jake?>> 

<<No, non credo.>> confesso tranquilla. <<Lui e Julia sono usciti insieme ieri.>>

Un problema in meno alla lista. 

Detto questo li mollo lì e super curiosa di sapere chi sia il mittente, prendendo velocemente le scale, arrivo al piano terra vedendo subito al di la della vetrata questo enorme mazzo di fiori. Non sono una grande esperta di botanica: questi in particolare li ho già visti prima ma non so ne come si chiamano ne che significato hanno. Perchè si, i fiori hanno dei significati. Ma io sono ignorante in materia. Posso già dire che... non sono da parte di Jake. Lui l'altra volta puntò alle rose. Troppo scontato.

<<Mia Stark?>> chiede il ragazzo delle consegne.

<<In persona.>> annuncio euforica accettando i fiori che l'uomo di porge. Congedandosi con un cenno del capo, resto nella hall del piano terra e con non poche difficoltà poggio l'enorme mazzo sull'unico mobile che c'è all'ingresso. Prendo il bigliettino, osservando ammaliata l'intera composizione prima di leggere la nota scritta a mano libera.

Riconoscendo subito la calligrafia.


Gerbera rossa: simbolo di passione, felicità e soddisfazione.

Tu mi fai sentire cosi.

S.


Merda. L'ha fatto davvero? 

<<Ancora il fioraio?>> annuncia una voce maschile alle mie spalle familiare. Mi volto verso il corridoio che dall'ascensore porta all'ingresso notando subito il capitano Rogers con le braccia al petto poggiato allo spigolo del muro con la spalla destra.

<<Eh già.>> mormoro felice.

<<Questa volta sembrano essere di tuo gradimento.>> aggiunge facendo il finto tonto. <<O sbaglio?>>

No, non sbagli. Se fossimo soli ti dimostrerei che è cosi.

<<Si... Frank è stato molto gentile.>> affermo facendogli sparire dal viso quel sorrisetto compiaciuto che aveva. <<Sai per sdebitarsi della cena che gli ho offerto.>>

Steve china il capo scuotendolo ripetutamente incredulo. Se non dobbiamo destare sospetti... meglio puntare il dito verso la persona più scontata. Avanzando verso di lui con aria fiera e spavalda, nascondo il bigliettino in tasca e lo supero con l'intento di raggiungere l'ascensore e salirmene in ufficio. Quando ecco che due braccia forti mi cingono di nuovo la vita trascinandomi nello sgabuzzino lontano da occhi indiscreti.

<<Davvero?!>> sbotto sconvolta prima che due mani si posino sul mio viso bloccandolo con forza solo per baciarmi con passione e foga poco interessato al fatto che qualcuno possa sentirci.

<<Frank?>> mormora tra un bacio e un altro mordendomi con forza il labbro inferiore facendomi gemere per il dolore.

<<Pe...perchè l'hai fatto?>> mormoro un pò dolorante.

<<Non nominarmi quel coglione.>> mi minaccia spingendomi contro il muro toccandomi tutto il corpo. Quando tento di fare lo stesso, ecco che le mie mani vengono alzate sopra alla mia testa bloccate da una delle sue con fare esperto. E poi la sua bocca arriva al mio collo lasciandomi dei baci decisi e passionali proprio come la prima volta che ci siamo nascosti qui dentro. <<Lo sai quanto sono geloso di te... e tu che fai? Mi provochi?>>

<<Mi dispiace capitano.>> affermo con fare teatrale sfidandolo ancora. <<Ho ferito il suo ego?>> Steve si blocca un secondo lasciandomi andare ma solo per ritornare a fissare i suoi occhi su di me. <<Se l'ho fatto...>> aggiungo maliziosa inarcando la schiena. <<E vuole... non so in qualche modo punirmi... sarò più che collaborativa.>>

L'idea gli piace. Glielo leggo negli occhi. E infatti mi chiede curioso. <<Cos'hai in mente?>>

<<Riprendere dove ci siamo interrotti ieri sera?>> propongo diretta senza freni inibitori. Che poi è il punto dove ci interrompiamo tutte le volte. Dormiamo insieme da ormai due settimane e tutte le sere vanno allo stesso modo: baci languidi, gemiti sonori, strusciatine, preliminari (rigorosamente vestiti) e ... poi rinsavendo di colpo Steve si ritrae nascondendosi in bagno per riprendersi dagli ormoni in subbuglio.

<<Mia...>> mi chiama a mo' di rimprovero accarezzandomi il viso dolcemente. <<Non mi rendi le cose facili, lo sai?>>

<<Forse non voglio.>> ribatto decisa e giocando sul suo stupore mi divincolo dalla sua presa ma solo per ribaltare la situazione. Ora è lui a stare con le spalle al muro, affinchè non possa scappare. <<Non ci hai pensato?>>

<<Maledizione... mi farai impazzire.>> sussurra stringendomi con possessione respirando affannosamente.

<<Perchè ti trattieni?>> domando curiosa. Steve si appoggia completamente al muro abbassandosi alla mia altezza ritrovandoci cosi faccia a faccia. <<Non... non sei sicuro?>>

<<Ti sembro non essere sicuro?>> controbatte ironico alludendo... alla sua eccitazione ben evidente tutte le volte che siamo vicini. <<Ti desiderio Mia... cosi tanto che... non ne hai idea. Non dubitarne mai... neanche per un secondo.>>

<<E allora cosa c'è?>> chiedo dolcemente accarezzandogli il viso con i polpastrelli vedendo subito i suoi occhi chiudersi mentre continuo con questo tocco leggero. <<Parlami.>>

Sbuffando sonoramente chiaro segno che si è convinto ed è pronto a parlare mi sistemo meglio tra le sue braccia in attesa. <<Io... io non sono vergine.>> annuncia scontato confondendomi terribilmente. Per la prima volta nella vita, non so bene come rispondere a questa affermazione che sa anche tanto di confessione. <<Sono stato con una sola donna nella mia vita.>>

<<Eh beh... >> sussurro imbarazzata facendomi tutta rossa in viso. <<L'avevo immaginato voglio dire...>>

<<E non... non era Peggy.>> mi interrompe capendo cosa mi stava passando per la mente.

Cosa?

Non curante di essere particolarmente diretta e scontrosa domando. <<Come? Chi?!>> 

Essendo lui un inguaribile romantico, innamoratosi di una sola donna nella sua vita... se non Peggy... chi?

<<Durante il tour promozionale di capitan America nel 1943... >> racconta con un'espressione sul viso che sa di rimpianto e delusione. <<... è stato... stupido, senza valore... praticamente una sveltina in uno sgabuzzino.>>

Non capisco. Perchè mi sta dicendo queste cose?

Aspetta.

Lo sta paragonando a ciò che stiamo facendo noi ora? <<Noi siamo in uno sgabuzzino...>> faccio notare perplessa.

<<Mia... non parlo di noi.>> mi tranquillizza premuroso. <<Non te lo sto raccontando per questo... non pensare che... sarebbe eccitante farlo qui.>> chiarisce tutto d'un fiato. <<O... o farlo su qualunque altra superficie piana di questo posto...>> Oh. Questo si che è inaspettato. <<Non essere cosi sorpresa...>> aggiunge notando forse la mia faccia.

<<Non... non ti facevo cosi.>> ammetto schietta con lo stomaco -anzi le ovaie- sotto sopra al solo immaginami la cosa. <<Cosi... porca miseria sei... esplicito.>>

<<E' un problema?>> chiede visibilmente preoccupato forse di aver esagerato o di essersi spinto troppo oltre.

<<No!>> lo rassicuro alzando la voce di due ottave euforica vedendo il suo viso cambiare percettibilmente da preoccupato a divertito vista la mia reazione. <<No...voglio dire...>> 

Ho appena fatto la parte della ninfomane? Sarebbe la prima volta. 

<<E'... vero, non ho mai ... parlato con qualcuno cosi sei il primo ma... non mi spaventa farlo. Certo è strano, è una cosa nuova e ... forse sono imbarazzata non sapendolo fare ma...>>

<<Ehi, ti stai giustificando con me per caso?>> mi interrompe notandomi parlare a vanvera. <<Ti ricordo che... sono il primo inesperto nelle relazioni.>>

Wou, wou fermi. RELAZIONI? 

Quindi, siamo in una relazione? Mi devo ritenere impegnata?

<<E'... anche per me strano parlare cosi con qualcuna... ma... con te... c'è...>>

<<Intimità.>> concludo per lui sicura.

<<E complicità.>> aggiunge contento. <<Che non ho mai avuto con nessuna.>> Neanche con Peggy. Lo so che non è una competizione visto che... sarebbe assurdo essere in competizione con una donna che in primis non c'è più e secondo con la quale non ha condiviso nessuna intimità. Ma è cosi rassicurante sentirglielo dire. <<Il punto ... è che non voglio correre.>> mi informa chiarendo cosi il fine ultimo di questa conversazione cosi strana. <<Non voglio correre e non perchè non ci tenga... lo sai che è cosi, sai che non sarebbe solo... sesso...>>

Poi finalmente ci arrivo. 

Lui non vuole correre per me. Perchè finora io ho aspettato la persona giusta. Mentre lui ha buttato nel cesso la sua verginità con la prima che capitava.

<<Ma perchè sono vergine.>> concludo di nuovo per lui sentendomi tremendamente a disagio. Quindi sono io il problema? Se non lo fossi... se fossi più pronta, più diretta, più esplicita... sarebbe diverso? Si comporterebbe diversamente?

<<Vedo il fumo uscire dalla tua testa...>> sussurra intuendo tutte le paranoie che mi stanno frullando nel cervello. Sistemandosi meglio, mi stringe più forte forse timoroso che possa scappare. <<Mia... non sei tu il problema. Sapere che... sarei il tuo primo... credimi è cosi appagante. Se può tranquillizzarti, tecnicamente tu saresti la mia visto che... dio è passato cosi tanto tempo che... non so più come si fa.>>

Due inesperti alle prime armi. Ottimo.

<<Ma per te... è diverso. Io non voglio che tu te ne possa pentire.>>

<<Pentirmi di te?>> domando incredula. <<Dormi nel mio letto da due settimane, Steve.>> gli ricordo. <<È vero non è tantissimo tempo ma... per me significa tanto. N...n-essuno ha mai dormito nel mio letto.>>

<<Lo so, lo so.>> conferma annuendo con il capo sincero. <<E ne sono felice... se avessi...>>

<<Eppure hai paura che me ne possa pentire.>> lo interrompo sulla difensiva. <<Pensi che... che non dia peso alle cose? Che sia cosi attratta da te da... non lo so mettere da parte la mia razionalità?>>

<<Mia...>>

<<Ti desidero.>> ammetto apertamente e senza freni inibitori. <<Come non ho mai desiderato nessuno nella vita. Non potrei mai pentirmi di te... mai. Comunque andranno le cose tra di noi, qualunque cosa succederà...>>

<<Io non vado da nessuna parte.>> mi ferma destabilizzandomi e non poco. <<Solo uno stupido ti lascerebbe andare... e io sono tante cose ma di certo non stupido. L'hai capito, vero? Che... c'è molto di più sotto.>>

Si.

No.

Forse... voglio dire le sue premure, i suoi gesti, il suo romanticismo... non sono fraintendibili. Ciò nonostante, meglio esserne sicura. <<Dimostramelo.>> lo sfido risoluta aggrappandomi di nuovo alle sue spalle avvicinando il suo viso pericolosamente al mio. 

Passano tanti secondi. Cosi tanti che sono convinta abbia cambiato idea e stia per lasciare questo sgabuzzino. Fin quando, la presa sul mio corpo non aumenta di botto e dopo quella che mi sembra un'eternità le sue labbra si posano sulle mie riprendendo a baciarmi. Ribalta di nuovo la situazione, gemendo sonoramente contro la mia bocca. Ora sono con le spalle al muro incapace di potermi muovere. Ma a spezzare l'atmosfera, è qualcosa di sonoro che vibra nella tasca di Steve con insistenza. Dev'essere qualcosa di importante visto che, anche mentre inizio a baciargli il collo lui visiona l'aggeggino che riconosco essere un cercapersone.

<<Devo andare.>> farfuglia con il fiato corto.

<<Vuoi scherzare!?>> sbotto contrariata spingendomi a separarmi da lui solo per guardarlo negli occhi e capire se mi sta prendendo per il culo.

<<Devo Mia... è lavoro.>> afferma ritornando su di me, baciandomi ancora questa volta più castamente. <<Ho una riunione con Ross e il pentagono.>>

Sarà irremovibile lo so. Quando si tratta del lavoro, difficilmente riesco a convincerlo a fare il contrario.  <<Che palle.>> affermo scocciata sbuffando sonoramente, mettendo il broncio come i bambini. <<Okey... okey va bene.>>

<<Possiamo riprendere ...stasera?>> propone cosi su due piedi spiazzandomi e non poco.

<<Stasera?>> chiedo pensierosa sperando vivamente che si riferisca a ciò che credo.

<<Devo o non devo trattenermi?>> domanda facendomi esultare dentro come una bambina.

NO!

<<Diventerai grosso e verde se non lo fai?>> chiedo, rendendomi conto troppo tardi di ciò che è appena uscito dalla mia bocca. Doveva essere una battuta. O almeno lo era nella mia testa. Detta a voce alta non ha lo stesso effetto. <<Lascia stare.>>

Steve sorride. <<A dopo, piccola.>> mi saluta chiamandomi per la prima volta con questo nomignolo rendendomi davvero difficile aspettare il resto della giornata. Sgattaiola fuori, lasciandomi lì dentro da sola circondata da alcuni stand per i cappotti e delle vecchie scope. 

Sto quasi per muovermi anch'io quando riflettendo sulle sue parole l'ansia mi assale.

Ha detto stasera, non stanotte. Cosa diavolo dovrebbe significare?

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