Romantics are the new rebels.

By Alex99995

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E se Phil Coulson avesse avuto una figlia? Adottata dopo la morte del padre da niente poco di meno che Tony S... More

Cast 1️⃣
Prologue
Avengers compound
I want to
Jake Seresin
What's a soulmate?
Welcome party
You are late
Peggy Carter
New team
Crash
Stop me
Babysitting
C4
From lovers to enemies
You were there with me
Family dinner
Confession
Date?
First time
Perfect timing
Fucky, marry, kiss
Oh, shit
4 of July
Official training
Fire meets gasoline
That's my girl
Cast 2️⃣
Future
Director
Winter soldier
Secretary Ross
Deal
New journey
London
Miss you
Everett Ross
Wakanda
Berlin
Oh, fuck
Knee
The Tourist

Jealousy

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By Alex99995

<<Sei in ritardo.>>

<<Ringrazia che mi sia svegliata.>> borbotto prontamente posando la borraccia e il telefono sulla panca. Visto che ci ho messo un'ora stanotte per addormentarmi, vorrei dirgli.

<<Forse non dovresti fare le ore piccole... quando il giorno dopo c'è il lavoro.>> mi provoca Steve pungente rigirando il coltello nella piaga.

<<Strano...>> inizio fingendomi pensierosa mentre mi avvicino salendo sul tappeto. <<Qualcosa mi dice che se avessi fatto le ore piccole con te non avresti avuto cosi da ridire.>>

Mi ero ripromessa di non fare la stronza. Di non rimettere l'argomento in mezzo, di lasciarmi la nostra conversazione di ieri sera alle spalle. Beh, ho fallito. Miseramente aggiungerei.

<<Peccato che non sia cosi allora.>> afferma dandomi corda prima di mettersi in posizione di difesa spingendo me a fare lo stesso. Stronzo. Sa il fatto suo devo essere sincera. E odio il fatto che sappia tenermi testa. Solitamente sono io quella ad avere sempre l'ultima parola ma con lui... no.

Notandolo in attesa, provo a colpirlo prima con il destro e poi con il sinistro. Parando il colpo con entrambe le braccia, in un attimo dove non ha visuale, un calcio in pieno addome gli libera il viso e io ho la possibilità di colpirlo sulla guancia. In un primo momento mi blocco di colpo preoccupata che possa avergli fatto male. Faccio un piccolo passo verso di lui volendo costatare il danno ma poi notandolo sorridere fiero capisco che sta bene. Fin troppo. <<Bel colpo.>> si complimenta prima di sferrarmi un gancio in pieno viso che riesco a schivare ma perdendo l'equilibrio indietreggio a tal punto da finire al di fuori del tappeto. Anche se mi ritrovo con il culo per terra, mi rialzo velocemente correndo verso i pochi attrezzi presenti in sala prendendo al volo un bastone da difesa. Ma sottovaluto la rapidità di Steve e soprattutto la sua agilità visto che con un calcio, mi disarma subito. Sconvolta per il gesto e perchè no, anche un pò dolorante per l'impatto, penso rapidamente ad una via di scampo.

E no, non per scappare da lui ma per difendermi cosi da non lasciarlo vincere.

La parete poco distante da me mi offre una soluzione facile: prendendo la rincorsa, facendo leva sulle gambe faccio una capriola che mi porta dall'altro lato della stanza dandomi cosi la possibilità di ritornare sul tappeto. E' come se stessimo giocando ad acchiapparello. Steve mi segue, tentando di nuovo di colpirmi ma di nuovo affondo sulle gambe e schivo il suo colpo. Ancora in quella posizione penso bene di buttarmi su di lui cosi da stenderlo al tappeto. Ma sottovaluto la sua forza perchè lui senza problemi ribalta la situazione facendomi ritrovare cosi sotto di lui.

<<Hai finito?>> sbotta bloccandomi prontamente le mani sopra la testa con una delle sue.

E' serio?

<<E tu?>> domando di rimando incrinando la schiena solo per liberarmi. Ma quando le mie cosce si scontrano contro qualcosa di duro come il marmo, mi irrigidisco di colpo e spalanco gli occhi non sorpresa ma di più.

E'... eccitato.

La sua erezione preme prepotente contro il tessuto della sua tuta anche a causa della posizione poca consona assunta. Steve se ne accorge, intuisce che ho notato questo suo piccolo problemino -che di piccolo non sembra avere proprio nulla aggiungerei- e si alza di scatto da me mettendo distanza tra di noi e dandomi le spalle. Sbuffo sonoramente confusa più che mai. Se è cosi, se mi desidera, se gli interesso... perchè diavolo si trattiene?

<<Penso che per oggi possa bastare.>> annuncia risoluto.

Mi alzo di colpo, vedendolo superarmi velocemente pronto ad andarsene. <<Mi spieghi?!>> sbotto esasperata senza riuscire a controllarmi. Ma cosa diavolo gli prende?!

Steve si blocca, evitando cosi di lasciare la palestra. <<Cosa vuoi che ti dica?>> mormora senza guardarmi. La sua figura è rigida, le sue spalle si abbassano e si alzano freneticamente per il fiato corto.

<<Non lo so.>> ammetto confusa e su di giri. <<Ma... questa situazione non mi piace.>>

<<E pensi che a me piaccia?>> esclama nervoso ritornando a guardarmi, anzi, avanzando praticamente verso di me raggiungendomi di nuovo al centro della sala. <<Pensi che io mi diverta a sentirmi cosi? Cosi... impotente, cosi... scoperto quando mi guardi?>>

Oh merda. No, rettifico. Troppo banale non rende l'idea.

<<E che effetto pensi di farmi tu?>> lo informo secca e senza peli sulla lingua vedendo il suo corpo rilassarsi di colpo quasi come se.... volesse e dovesse sentirselo dire. <<Pensi che a me piaccia sentirmi cosi dipendente da qualcuno? No, dannazione non mi piace per nulla. Ma io a differenza tua non ti urlo contro, non ti mollo nel bel mezzo di un allenamento per...>>

Sono incapace di continuare visto che una mano di Steve si posa delicatamente sul mio viso mentre l'altra finisce sul mio fianco. Dolcemente ma con rapidità vengo spinta contro il muro della sala ritrovandomi cosi bloccata tra di esso e il suo corpo. <<Mi stai mandando il cervello in tilt.>>  sussurra quasi come se questo potesse giustificare tutto. Avvicinando pericolosamente il suo viso al mio, con gli occhi vaga su ogni centimetro di pelle partendo dalla fronte, scendendo poi alle mie pupille, il naso fino ad arrivare alla bocca. <<Io... io non mi sono mai sentito cosi... Io... maledizione, so che dovrei fermarmi...  lo so che è sbagliato...>>

Perchè è sbagliato? Cosa c'è di sbagliato in tutto questo?

<<... ma non ci riesco. Non riesco a smettere di pensarti.>> aggiunge quasi come se fosse sovrappensiero.

<<Non farlo.>> ordino sicura di me aggrappandomi alla sua t-shirt con prepotenza. <<Non devi farlo, io non voglio questo.>>

Steve è sollevato. Il sorriso che mi accenna in risposta ne è un chiaro segnale. E le sue mani... porca miseria le sue mani mi stanno mandando a fuoco. Sento il sangue scorrere nelle mie vene, l'adrenalina pomparmi su e giù nel corpo... il cuore battere all'impazzata. 

<<Capitano Rogers?>> annuncia Jarvis attivandosi nell'ambiente costringendo Steve a separarsi da me in un batter d'occhio lasciandomi con il fiato corto e terribilmente eccitata.

<<S...s-si Jarvis.>> balbetta Steve evitando di guardarmi.

<<Telefonata dal pentagono , signore.>>  aggiunge prontamente l'intelligenza artificiale costringendo Steve ad uscire definitivamente dalla palestra diretto probabilmente nel suo ufficio. Sbatto ripetutamente il capo contro il muro, cercando di liberare la testa dall'immagine che so mi manderà in tilt il cervello per il resto della giornata. O della vita. 

<<Tempismo perfetto Jarvis.>> borbotto contrariata.





<<Come hai detto che si chiama?>> chiede Natasha perplessa guardandosi intorno.

<<Football.>> chiarisco facendo volteggiare la palla ovale. <<Attacco e difesa contemporaneamente.>>

Siamo in giardino. Avendo tutti un'ora libera ho pensato di portare avanti un'altra tradizione iniziata durante l'addestramento. Ma essendo pochi in squadra... abbiamo bisogno di rinforzi.<<Ricordami come mi sono fatta convincere.>> borbotta prima che la sua attenzione e quella di Wanda venga attirata dall'agente Knight che decide cosi dal nulla di sfilarsi la maglietta restando cosi a torso nudo. <<Lascia stare... gioco con piacere.>>

<<ALLORA!>> esclama Mike impaziente. <<Ci vuole ancora tempo?!>>

Natasha, Wanda e Clint giocheranno in squadra con me. E anche se per loro è la prima volta, confido nelle loro capacità. Perciò ci mettiamo in posizione, due squadre. Il gioco è semplice, ognuno di noi dovrà attaccare e difendere contemporaneamente la palla cercando di fare quanti più punti è possibile nel campo dell'avversario. E anche se all'inizio non sembrano capire il meccanismo giusto, almeno sanno difendersi e anche molto bene.

<<Clint passa!>> urlo quando noto che ha la palla tra le mani. Allontanandomi un pò in base alla traiettoria del suo lancio, la prendo al volo e come un fulmine corro nel lato opposto rispetto a dove mi trovo. Spingo con forza via Julia e Olivia e superato anche senza difficoltà Bob, arrivo a destinazione iniziando ad urlare euforica.

<<Quella è la mia ragazza!!>> urla zio Clint alzando la mano cosi che Nat e Wanda possano battergli il cinque. <<Chi sono ora i vecchietti?!>>

Continuiamo cosi per circa dieci minuti. Chiedo a Jarvis di mettere anche un pò di musica, facendo risuonare all'esterno la nuova canzone dei One Republic I ain't worried, la colonna sonora del nuovo film di Tom Cruise Top Gun 2. Dopo quella che mi sembra un'eternità, sentendomi tremendamente osservata punto lo sguardo verso l'ingresso del complesso. Non so perchè ma il sesto senso mi dice di farlo. E mi scontro a pochi metri da me con un paio di occhi azzurri che riconoscerei ovunque. Mi blocco di colpo, notando subito sul suo viso farsi breccia un piccolo sorrisino divertito.

<<Giochi Cap?>> gli domando spingendo cosi gli altri a fermarsi. O almeno... Julia si ferma. Vedendomi avanzare verso di lui, decide di imitarmi.

<<Football?>> chiede curioso con uno strano luccichio negli occhi.

<<In teoria si.>> chiarisco portandomi le braccia al petto in attesa. <<In pratica... no.>>

Si prende qualche secondo per osservarmi, squadrandomi da capo a piedi visto che indosso una tuta da palestra un pò troppo aderente che lascia ben poco all'immaginazione. Quella data in dotazione allo SHIELD non lascia libertà di movimento e io odio sentirmi oppressa. Non sempre... ma è cosi. <<Quali sono le regole allora?>> domanda ancora parlando esclusivamente con me.

<<Una sola, capitano.>> mi anticipa Julia maliziosa. <<Niente maglietta.>>

Guardo la mia collega, notandola fin troppo interessata ad osservare Steve. La cosa mi infastidisce e non mi creo problemi a farlo notare. La fulmino praticamente con lo sguardo cosa che non passa inosservata ne a lui, ne a lei. Julia sentendosi osservata mi guarda subito, corrucciando la fronte mimandomi poi con le labbra un "Che c'è?"

<<Bob...>> afferma Steve attirando la nostra attenzione. <<Voglio dire l'agente Beckett la maglia ce l'ha però.>>

<<Lei non è Bob, capitano.>> marca maliziosa ancora la mia spina nel fianco. Il karma però, evitandomi cosi di fare un omicidio, arriva in mio soccorso. Micheal pensa bene di richiamare la nostra amica in campo lasciandomi cosi da sola con Steve. Mi volto dandogli  le spalle, ritornando a prestare attenzione alla partita notando con mio sommo piacere che la mia famiglia se la cava benissimo anche senza di me.

<<Che succede?>> mormora alle mie spalle sottovoce. Riesco a sentire il suo calore dietro di me, irrigidendomi di colpo. <<Problemi?>>

<<Perchè mai dovrebbero essercene.>> bisbiglio sicura di me. <<E' risaputo che tutte le donne ti muoiono dietro, no?>> Steve ride appena, spingendomi a fare lo stesso. <<Tu però non sembri badarci.>> aggiungo pensierosa. <<Forse non sono alla tua altezza?>>

<<O forse...>> risponde tremendamente serio con una voce cosi profonda da farmi venire la pelle d'oca. <<Sono già interessato a qualcun'altra... non ci hai pensato?>>

Scontato. E banale. A tal punto, che il mio umore cambia impercettibilmente. Perchè il mio cervello non pensa a me. La prima persona che mi viene in mente è Peggy Carter, l'unica donna che lui abbia mai amato. Steve sembra accorgersi di tutto e quasi come se volesse rassicurarmi di qualcosa, inizia a sfiorarmi  la schiena nuda con i suoi polpastrelli tracciando i contorni del reggiseno sportivo che indosso. 

<<Oh si, anche questo è risaputo>> ribatto schiarendomi la voce.

<<No, questo non lo è.>> controbatte sottovoce facendomi gelare il sangue delle vene, aumentare i battiti del cuore e... lo stomaco ritrovarsi sotto sopra. <<Non mi piace che vai in giro cosi.>>

<<Beh indovina un pò, capitano?>> lo scimmiotto voltandomi di scatto verso di lui costringendolo cosi ad annullare quel semplice contatto tra di noi per paura di essere visto. <<A me si. E tanto.>>

<<Non avevo dubbi...>> mormora con la mascella serrata. <<Sembra che ci prendi gusto a contraddirmi.>>

<<Dammi un valido motivo e non lo farò più.>> lo incito sperando che questo lo spinga a mettere le cose in chiaro ulteriormente. Se Jarvis non ci avesse interrotto stamattina cosa sarebbe successo? Ha ammesso che gli sto mandando in tilt il cervello, che non è poco. Ha ammesso che mi trova bellissima. Si interessa delle mie vicende amorose come uno zio geloso.

Anzi... togliamoci zio e lasciamoci solo geloso. 

Lui mi desidera. E' attratto da me. Eppure non fa nulla a riguardo. <<Possiamo parlare da soli?>> propone tutto un tratto dandosi una rapida occhiata intorno alludendo ai presenti.

<<MIA?!>> mi chiama qualcuno a gran voce facendomi sobbalzare per lo spavento. Quando mi volto, riconoscendo la voce di Micheal, punto il mio sguardo su di lui. <<Porta il tuo bel culetto in campo, forza.>>

Il grugnito che esce dalla gola di Steve, mi fa intendere che l'affermazione non gli è particolarmente piaciuta. Ma ci pensa qualcun'altro a rimetterlo in riga: più precisamente Clint Barton che avendo la palla in mano pensa bene di lanciargliela contro colpendogli proprio gli attributi maschili. <<Non parlare cosi di mia nipote!>> esclama minaccioso.



<<E' troppo?>> chiedo prendendo dall'armadio l'ennesimo vestito questa volto rosso mostrandolo alla telecamera essendoci mamma in chiamata a darmi un consiglio.

<<Se siete solo amici...>> puntualizza divertita. <<... un vestito, soprattutto se di questo colore potrebbe dare un'idea sbagliata.>>

<<Mamma! E' la decina proposta che mi bocci!>> esclamo esasperata non sapendo davvero cosa mettere per questa cena. Non ho la minima idea di dove mi porterà. Quando stamattina l'ho chiamato, con l'intento di cancellare l'invito, è riuscito con la sua parlantina affabile a convincermi a non farlo. E non è che non mi vada di uscire con un amico e trascorrere una serata fuori con lui... ma per come si stanno ingarbugliando le cose con Steve non ho la testa proprio ben disposta alla cosa.  Stamattina l'allenamento è andato bene. Ci siamo punzecchiati a vicenda, non riusciamo a farne a meno. E anche se ce l'ho a morte con lui perchè non chiarisce questa strana situazione che si è creata tra di noi non posso negare che questa tranquillità, che solo lui riesce a darmi aggiungerei, mi è mancata.

Sarà Il fascino dell'uomo maturo, chissà.

<<Non è colpa mia tesoro se non mi dai abbastanza indizi per consigliarti al meglio.>> si difende accennandomi un sorriso sincero. <<Senti... qualunque sia il posto... la parola chiave è sempre...>>

<<Eleganza.>> concludo per lei ricordando molto bene le sue parole. <<Quindi?>> domando impaziente dando una rapida occhiata all'orologio costatando che da qui a venti minuti Frank sarà qui.

<<Pantalone a palazzo, corsetto in pizzo e giacca extra-size?>> propone cosi su due piedi. <<Niente di troppo sofisticato ma d'effetto. E soprattutto niente che dia l'impressione sbagliata.>>

<<Mamma?>> chiama una terza vocina inserendosi nella videochiamata. Mi blocco di colpo prestando completa attenzione al cellulare appoggiato contro l'abat jour del mio comodino. <<Con chi parli?>>

<<Con Mia tesoro.>> risponde prontamente mia madre. <<Vuoi salutarla?>>  E in men che non si dica, Morgan si impossessa del telefono inquadrando il suo adorabile faccino che tanto mi fa perdere la testa.

<<Ciao amore mio.>> la saluto calorosa.

<<Ciao Mia!>> esclama visibilmente felice di vedermi. <<Che stai facendo?>>

<<Mi sto preparando amore... stasera devo uscire.>> rivelo tranquilla.

<<Hai un appuntamento?>> chiede facendomi spalancare gli occhi per la sorpresa.

<<Cosa ne sai tu signorina degli appuntamenti?>> chiedo incredula.

<<Papà mi ha detto che venerdi porterà mamma fuori a cena per un appuntamento.>> afferma decisa guardando poi la diretta interessata con aria colpevole. <<Ops... aspetta... doveva essere un segreto.>>

<<Non fa nulla tesoro, facciamo finta di non aver sentito.>> la rassicuro dolcemente.

<<Posso venire da te venerdi?>> chiede curiosa. <<Non voglio restare di nuovo con la baby-sitter...>> mormora contrariata. <<Per favore, per favore dimmi di si!>>

Come faccio a dirle di no? <<Va bene.>> acconsento subito. <<Va bene... puoi venire da me.>>

<<SI! Cosi dormiamo insieme.>> aggiunge auto invitandosi cosi al complesso fin troppo sicura che non le dirò di no.

<<Morgan tesoro, ripassami il telefono.>> ordina risoluta mamma. Quando ciò accade e il suo viso ritorna ad essere nell'inquadratura, so già dalla sua faccia cosa vuole dirmi. <<Tu sarai la sua rovina.>>

<<Che posso farci?>> affermo scrollando le spalle ovvia. <<Lo sa di avermi in pugno.>>

<<Sicura che non sia un problema?>>  domanda ancora preoccupata. <<Voglio dire... non avete impegni? Missioni?>>

<<Una è giovedi, l'altra è domenica.>> la informo professionale. <<Stai tranquilla e goditi la serata.>>

<<E' una parolona con tuo padre....>> mormora ironica facendomi sorridere gioiosa. <<Chissà cosa diavolo avrà organizzato questa volta...>>

Sobbalzo per lo spavento quando Jarvis si attiva in camera mia senza preavviso.  <<Signorina Stark? La cena sarà pronta tra cinque minuti. Suo padre ha provato a chiamarla ma ha notato che è impegnata in un'altra conversazione.>>

Merda. Ora arriva la parte difficile. <<Ahm... si grazie Jarvis, scendo subito.>> farfuglio incerta.

<<Fammi indovinare...>>  inizia mamma sicura di se. <<Tuo padre non sa che stasera esci con qualcuno.>>

Scuoto il capo con aria colpevole.

<<E quindi non sa neanche cosa fa questo ragazzo per vivere.>> puntualizza alludendo al locale a luci rosse.

<<Lo dici come se fosse un delinquente... è un onesto ragazzo che paga le tasse con la sua attività.>> lo difendo prontamente conoscendo bene la sua storia familiare un pò spazientita. <<E poi te l'ho detto... non mi interessa. Non è decisamente il mio tipo.>>

Ma la mia risposta non sembra convincere la donna che mi ha cresciuto.  <<Mia, tesoro... sicura di stare bene? Sono giorni che... sei strana.>>

<<Io... io non sono strana.>> controbatto sulla difensiva.

<<Sei... pensierosa... solitamente sei cosi puntigliosa e invece ultimamente hai la testa altrove.>> afferma mamma sicura di se. <<E' successo qualcosa? Me ne vuoi parlare?>>

Potrei farlo. Potrei confidarmi con lei circa i miei dubbi e le mie sensazioni. Ma... capirebbe? Mamma non è una tipa che giudica facilmente le persone e di certo non lo farebbe con Steve ma... approverebbe? Perchè papà decisamente non lo farebbe. E' cosi geloso delle sue bambine che... sono sicura manderebbe al diavolo la sua amicizia con Steve per me danneggiando cosi anche la squadra. <<No mamma certo che no.>> la tranquillizzo accennandole un sorriso quanto più vero possibile. <<Sono solo tesa per la nuova squadra... Julia... voglio dire l'agente Williams... non sembro piacerle particolarmente.>>

O forse è a me che sta sulle palle? Visto che ci prova maledettamente con Steve.

<<Si ho saputo... tuo padre mi ha detto che ha un pò la puzza sotto il naso.>>

<<Sembra... dubitare delle mie capacità. Solo perchè... sono una Stark.>>

<<E tu provale il contrario tesoro.>> afferma dolcemente. <<Sai bene quanto vali. Tutti noi lo sappiamo... provalo anche a lei.>>

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