𝐒𝐄 𝐋'π€πŒπŽπ‘π„ 𝐄̀ 𝐔𝐍𝐀...

η”± nocciolatina

44.7K 2.1K 415

πŸŒΉπ‘ˆπ‘›π‘Ž π‘Ÿπ‘Žπ‘”π‘Žπ‘§π‘§π‘Ž π‘“π‘Žπ‘‘π‘‘π‘Ž 𝑑𝑖 π‘£π‘’π‘‘π‘Ÿπ‘œ, π‘ π‘œπ‘‘π‘‘π‘–π‘™π‘’ 𝑒 π‘“π‘Ÿπ‘Žπ‘”π‘–π‘™π‘’, π‘β„Žπ‘’ π‘π‘’π‘œΜ€ π‘π‘Žπ‘‘π‘’οΏ½... ζ›΄ε€š

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Epilogo + ❀️
Poesia di Rose 🌹 [extra]

Capitolo 9

1K 53 25
η”± nocciolatina


<<Sei venuta per questo, immagino>> dice sollevando il libro.

Si alza dalla cattedra e viene nella mia direzione.

Si ferma a nemmeno mezzo metro da me.

Lei è così elegante e io nella mia tuta grigia mi sento un sacco della spazzatura.

Abbasso lo sguardo sul suo collo, sto per arrivare al suo decolleté ma mi rendo conto che lei è davanti a me e mi sta fissando, per fortuna i miei occhi si fermano in tempo.

<<S-sì>>

Dopo quella che mi è sembrata un eternità finalmente dalla mia bocca escono delle parole. Avrà pensato che ho dei problemi mentali visto quanto ci ho messo a rispondere. Se prima mi sentivo in imbarazzo ora vorrei sparire.

Mi rivolge un sorriso, lo stesso sorriso dolce dell'ultima volta. Istintivamente le sorrido anche io.

Come posso resistere se mi guarda così?

Allunga il braccio per porgermi il libro <<Tieni>>.

Non posso fare a meno di notare dei segni rossi sul polso e sull'avambraccio, come degli sfoghi. Ricordo che a me venivano spesso fino a pochi anni fa a causa dei forti attacchi d'ansia.

Prendo il libro <<Grazie>>

Calmati Rose

A questo punto credo sia il momento di andarmene ma inaspettatamente si avvicina ancora di più a me.

Ora ci saranno trenta centimetri scarsi a dividerci.

<<Come stai?>>

Non voglio parlare troppo o potrei svenire per la mancanza di aria, quindi mi limito a dire solo un "bene".

<<Sei sicura?>> la sua espressione mi fa capire che è sinceramente interessata <<Prima ho visto che hai fatto quella cosa...hai chiuso gli occhi e hai preso dei respiri e li hai contati credo. Quindi ho pensato che ti sentissi male.>>

Sono colpita, non pensavo che mentre stava spiegando avesse avuto modo di notare tutti questi dettagli.

Che le dico? Non posso dirle per che cosa ero in ansia.

<<Io...io >> guardo in basso e poi ovunque tranne che lei <<sto bene, ho solo avuto un calo di zuccheri ma poi è passato, non è stato niente, d-davvero.>>

Mi scruta qualche secondo, non so se si fida della mia spiegazione.

<<Okay>> mi sorride di nuovo.

Sembra impossibile credere che la donna che ho davanti, così amorevole e premurosa sia la stessa che fino a venti minuti fa svolgeva una fredda lezione e rimproverava con severità Paul Trembley perchè faceva girare dei bigliettini.

Come se a lezione fosse una persona e nel privato un'altra.

Anche la sua voce è diversa, fredda e autoritaria in classe e così dolce e rassicurante quando... siamo da sole?

Mi chiedo se si comporti in questo modo con tutti o solo con me.

<<Comunque>> prosegue <<Se ti capitasse di stare male o in generale avessi bisogno di conforto o anche se volessi solo parlare o quello che vuoi, puoi sempre venire da me.>>

Capisco che è sincera da come mi guarda e nei suoi occhi scorgo un velo di preoccupazione.

<<Va bene, grazie>> le sorrido.

<<Adesso te lo chiederò di nuovo>> e così si avvicina ancora di più, ora si possono contare sì e no venti centimetri e il mio respiro accelera sempre di più. Sento caldo e di sicuro sono diventata rossa; dentro di me prego che non si accorga di quanto mi faccia agitare starle così vicino.

Poi mette una mano sopra il mio braccio sinistro, quello con il quale tengo il libro appoggiato al petto e io non posso fare a meno di trasalire a quel gesto.

<<Sei sicura che va tutto bene? C'è qualcosa che vuoi dirmi?>> sta quasi sussurrando e i suoi occhi sono fissi sui miei.

È così vicina che ad ogni respiro i miei polmoni si riempiono solo del suo profumo: dolce e delicato, come la proprietaria.

Viene ancora più verso di me, se si sporgesse ancora di poco i nostri nasi si toccherebbero.

<<I-io...>>

Cosa sta succedendo?

La sua mano ha una presa così delicata sul mio braccio e io vorrei non si staccasse mai.

Ora appoggia la mano libera sull'altra mia mano.

È così vicina. Così vicina che mi basterebbe fare un passo per baciarla.

Per qualche secondo il mio sguardo si posa sulle sue labbra.

Siamo da sole. Letteralmente. Se la baciassi non lo saprebbe nessuno.

Dal mio braccio la sua mano si sposta sul mio viso e lo avvolge in una carezza.

Ha per caso deciso che deve farmi svenire oggi?

I miei occhi sono ancora incatenati ai suoi, ormai mi hanno catturata e non posso scappare dalla loro presa.

Si avvicina ancora, i nostri nasi sono a un passo dal sfiorarsi.

Basterebbe che mi sporgessi di forse quattro centimetri per far incontrare le nostre labbra.

<<Rose?>> sussurra piano, il suo fiato caldo arriva sulle mie labbra.

Chiudo gli occhi.
Potrei alzarmi sulle punte.
Basterebbe appoggiare le mie labbra sulle sue.
Potrei farlo.
Potrei...

Dlin dlin

Il mio telefono annuncia una notifica. Deve essere Gwen, mi ero scordata che mi stesse aspettando in macchina.

Mi allontano subito da lei.

Mi guarda confusa e forse anche un po' delusa.

<<Io...io devo andare, e no... non ho niente da dire, va tutto bene, alla grande e... ehm...grazie e... buona...buona g-giornata>>

Ancora prima di finire di pronunciare l'ultima parola mi trovo già fuori dalla classe.

Scendo le scale più in fretta che posso e corro fuori dall'edificio. In meno di dieci secondi sono arrivata alla macchina di Gwen.

<<Rose, che ti prende?>> mi chiede quando mi vede aprire la portiera e salire in macchina come una furia.

Ho il fiatone quindi mi ci vuole qualche secondo prima di risponderle.

Devo avere il viso rosso per la corsa e devo sembrare palesemente sconvolta a giudicare dall'espressione con cui mi guarda Gwen.

<<Hai ragione>> mi volto verso di lei <<mi piace, mi piace da morire, non so perché mi fa questo effetto. Lei era lí, io la volevo baciare Gwen, lo volevo davvero. Mi fa impazzire, io la volevo e... e...Roy, io...non ho nemmeno pensato a lui in quel momento. Volevo solo baciarla e... il suo profumo e le sue mani, non lo so...>>

Quando ho finito il mio sproloquio prendo fiato e aspetto una risposta da Gwen.

<<Sai non ho capito molto>> mi guarda confusa.

Durante il viaggio le spiego nei minimi dettagli tutto quello che era appena accaduto.

<<Secondo te sono lesbica?>>

Gwen scoppia a ridere <<Credo che a questo punto quel dubbio tu l'abbia superato da un pezzo, però no, non sei lesbica. Stai con Roy. Al massimo puoi definirti bisessuale, ma non credo sia la tua priorità ora.>>

<<Che vuoi dire?>>

<<Voglio dire che non devi pensare a definire il tuo orientamento sessuale. Ora, la cosa importante è capire cosa provi per lei e come si può evolvere questa cosa. Devi schiarirti le idee suoi tuoi sentimenti e pensare a come vuoi procedere. Capito?>> si volta verso di me per accertarsi che abbia compreso le sue parole.

Io annuisco <<Ho capito. Mi piace questa Gwen saggia>>

<<Che vuoi farci, piccola. Quando si tratta di drammi tra donne nessuno ne sa piú di Gwen Williams.>>

Per il resto del tragitto Gwen mi informa che passerà il resto del pomeriggio e della serata ad occuparsi di Tommy, il figlio di sette anni di un'amica di sua madre, Joan, che essendo una madre single di tanto in tanto ha bisogno di qualcuno che le tenga d'occhio il figlio.

Gwen detesta i bambini ma pur di guadagnarsi qualcosa è disposta a fare questo sacrificio.

Non la ascolto molto, la mia testa è rimasta nell'aula B23, quando le mie labbra erano a pochi centimetri da quelle di Eleanor Miller.

Non so come ma riesco ancora a sentire il suo profumo.

Continuo a pensare a quanto poco ci è mancato perché la baciassi.

Finiscila Rose, non eri davanti a Roy ma alla tua professoressa. Tutto questo non ha senso, dacci un taglio!

Quando arriviamo davanti a casa mia Gwen si sta ancora lamentando di quella volta in cui Tommy ha allagato il bagno perchè voleva che le sue paperelle di gomma vedessero le cascate.

Dopo aver fermato la macchina mi guarda negli occhi e mi prende la mano <<Ricordati quello che ti ho detto. Non hai fatto niente di male. Stai tranquilla ed elabora tutto quanto, okay>>

La abbraccio e sussurro un "okay".

Il resto del pomeriggio scorre lento tra un podcast di true crime, tè con i biscotti al cioccolato, e una videochiamata con Roy di venti minuti perchè il padre gli ha "concesso una pausa per aver finito con largo anticipo di svolgere delle importanti pratiche d'ufficio".

Inutile ammettere che il quasi bacio con Eleanor è rimasto un chiodo fisso nella mia mente da quando è successo, o meglio, non è successo.

E quando alla frase di Roy "Oggi ti ho pensata tutto il giorno" ho risposto con "anche io" mi sono resa conto di quanto io stia diventando una pessima fidanzata.

Roy non si merita un trattamento del genere, mi sento orribile, per questo decido di farmi perdonare, perlomeno da me stessa.

Prendo il telefono e apro la sua chat.

Sabato andiamo al cinema?
Ho voglia di stare un po' con te :)

Il che è vero, ho voglia di stare con lui.

La sua risposta arriva in meno di un minuto.

E me lo chiedi? Ho una voglia matta di stare con te.
A sabato amore:)

Ora mi sento un pochino meno in colpa.

Mentre cerco nelle emoji un cuore rosso da inviare mamma entra in cucina.

Ha appena terminato il suo bagno rilassante di metá settimana, indossa una vestaglia verde brillante che crea un bellissimo contrasto con la sua carnagione olivastra e che inevitabilmente mi riporta agli occhi di Eleanor.

<<Ne avevo proprio bisogno.>> mi abbraccia e mi bacia la fronte <<Che fai?>>

<<Compiti>>

<<Beata te, vorrei farli anche io. Oggi ho avuto dei clienti che mi hanno esasperata: una coppia gay che non era d'accordo su niente. Uno voleva le tende beige, l'altro ocra; uno il tavolo in mogano l'altro in olmo.>> sbuffa e fa un verso di disappunto.

Mia madre ha uno studio di interior design, progetta ogni tipo di spazio interno. Ha sei dipendenti e negli ultimi tre anni la sua attività è cresciuta parecchio.

<<Preparo la cena. Maccheroni al formaggio, ti va?>>

<<Sono perfetti>>

Mi dà un altro bacio e poi riempie una pentola d'acqua e accende il gas.

Nel mentre che l'acqua bolle io ne approfitto per sistemare tutte le mie cose.

Svuoto lo zaino e ci metto i libri che mi servono domani, quindi tolgo i libri tra cui A Room of One's Own.

Lo prendo tra le mani e ripenso a oggi. Sovrappensiero sfoglio le pagine e il mio sguardo si sofferma su qualcosa di insolito. Sì perchè tra pagina cinquantasette e pagina cinquantotto c'è un foglietto piegato a metá.

Che strano, non l'ho messo io e l'ultima volta sono sicura che non ci fosse.

Lo estraggo e lo apro.


Non so come fartelo sapere in un altro modo, perciò lo scrivo qui. Sei bellissima. Sei una meraviglia Rose, e non so se ti rendi conto dell'effetto che mi fai ogni volta che ti ho davanti.
Oggi non mi hai guardato nemmeno per un secondo, ho pensato di aver fatto qualcosa di male, se è cosí ti chiedo scusa.

p.s. Ho sentito tutto quello che hai detto a Gwen in macchina stamattina.


Quando leggo l'ultima frase il biglietto mi cade di mano e sono costretta ad appoggiarmi alla parete per non cadere anche io.

E adesso?

η»§η»­ι˜…θ―»

You'll Also Like

23.3K 527 59
William, Lima, Ethan e Luke sono 4 attraenti fratelli da poco usciti di galera che cercano vendetta: a causa di una donna sconosciuta, non solo hanno...
Diana & Lucia η”± Sara Calvi

青少年小说

76.1K 3.2K 32
Diana Smith: timida, sola senza amici, la solita brava ragazza, "sfigata"... Lucia Mornese: estroversa, "popolare", aggressiva, "trasgressiva", la so...
22.9K 1.4K 21
Sequel di "Open Your Heart". La rossa portava il peso del mondo sulle spalle. Essere Cheryl Blossom includeva soltanto l'immergersi in un mare di g...
183K 7.6K 37
La vita Γ¨ un ciclo continuo e a volte.. ci sono cose che non sono destinate a finire. SEQUEL di Secret Love Pubblicazione: 2017.