DIAMANTI E PERLE

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Giovanni mi porge una tazzina di caffè. La porcellana bianca stroscia sul bancone producendo un rumore fastidioso. Afferro dalla ciotola di vetro tre bustine di zucchero ed inizio a versale nella bevanda fumante. Il bar dell'hotel non è molto affollato.

-passami una cannuccia

Dico sottraendo lo sguardo dal cellulare. Preferirei sedermi e riposare un po' i piedi ma non posso sedermi ai tavolini durante il servizio e non ci sono sgabelli. A quanto pare non sono esteticamente piacevoli. Ma neanche i miei piedi gonfi lo sono.
Per lo meno mi godo attimi di tranquillità senza la signora Stefania, da tutti soprannominata "la signorina Rottermeier".

-A che ti serve?

Domanda dubbioso mentre me ne porge una. Gli occhi verdi chiusi in due strette fessure.

Strappo la bustina di carta ed estraggo una cannuccia verde.

-Non potevi darmela rosa?

-L'involucro è bianco, come faccio a vedere quale è rosa?

Infilo la cannuccia nella bevanda. La reggo tra le mani per non farla cadere ed inizio a sorseggiare il caffè.

-Sul serio?

-Cosa?

Chiedo titubante non capendo a cosa si riferisca. Lui, in tutta risposta, indica prima me poi la cannuccia con un rapido movimento del dito.

-Ah questo. Ho fatto la pulizia dei denti ieri pomeriggio.

Rispondo scuotendo le spalle.

-Certo che con te non so mai che aspettarmi. Ogni giorno una stranezza diversa.

Bevo l'ultimo sorso e gli porgo la tazzina con ancora la cannuccia verde penzolante. Dopo di che mi sporgo sul bancone con il mio sorriso migliore.

-Era forse un complimento?

Lui mi guarda per un istante, sembra quasi che ci sia pensando su.

-No... non credo che sia un complimento.

-Sospettavo.

Raddrizzo le spalle ed increspo le mie labbra in una smorfia. Afferro il cellulare tra le mani ed inizio a digitare qualche parola sul motore di ricerca. La connessione qui va sempre lenta. Mi guardo intorno ed osservo il pigro via vai nella grande sala. Quattro porte finestre si affacciano direttamente sul giardino dell'hotel, mostrando uno splendido paesaggio verde fatto di cespugli ed alberi. Sembra uno spettacolo surreale. L'autunno sembra non essere ancora giunto in questo piccolissimo angolo di mondo. Tra le foglie ancora verdi si intravede a stento l'inizio di un sentiero. Amo questa vista, ma è in primavera che il giardino sembra essere uscito da un dipinto. I cespugli e il prato si riempiono di fiori di ogni genere. Alzo lo sguardo verso l'alto. Nuvole scure coprono il cielo. Una folata di vento porta dietro di sé qualche foglia.

Riporto l'attenzione sul cellulare, finalmente la pagina web si è aperta. Torno ad appoggiare i gomiti sul bancone ed osservo il link titubante.

-Cos'hai stamattina?

Continua lui mentre asciuga una tazzina di caffe. Un ciuffo cascano gli scivola sulla fronte.

-Sembri più sovrappensiero del solito.

-Stanotte ho fatto un sogno.

Rispondo potando il pollice sul labbro inferiore. La voglia di mordermi l'unghia è tanta, ma resisto all'impulso e scaccio via quella mia vecchia ed orribile abitudine.

-Wow, davvero?!

Il tono sarcastico, solleva entrambe le sopracciglia e inizia ad asciugare un'altra tazzina.

SE MI LASCI NON VALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora