A CINDERELLA STORY

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Riafferro il cellulare e mi sposto verso la folla. Un piccolo palco è stato allestito per l'occasione. Ho l'impressione che si attende qualcuno di importante, un certo subbuglio è nell'aria. Una foto panoramica della sala può essere postata come terza o quarta foto nell'album su Instagram.

Intenta a riprendere la sala, sento qualcuno afferrarmi il braccio. Sollazzo per lo spavento. Giovanni ha ancora in mano il vassoio, anche se vuoto.

-Mio Dio! Mi hai spaventata!

Stringo il cellulare al petto. Per la sorpresa mi stava scivolando di mano. Se fosse caduto i sensi di colpa mi avrebbero accompagnato per il resto della serata.

Mi scorro il braccio dalla sua presa e riprendo a inquadrare il salone cercando di scattare una rapida foto.

-Mi devo forse preoccupare?

-Di cosa?

Gli domando mentre controllo la foto appena scattata.

-Uffa è venuta mossa.

Sospiro mentre mi preparo a scattarne un'altra.

-Puoi venire un attimo con me?

Mi domanda ancora lui.

Io annuisco e lo seguo lasciando alle spalle il subbuglio che si sta creando vicino al palco.

Di nuovo nelle cucine, perfetto, questa sera sono destinata a profumare di eau de frittura. Mi avviciniamo ad un puro di mattonelle bianche, in disparte dal fermento dell'ambiente che ci circonda.

-Allora?

-Non potresti prestare più cautela?

Il tono di voce basso, si guarda intono con discrezione.

-E perché mai?

-La Rottermeier è qui. Se ti becca sono guai visto che non sei una degli invitati.

Come al solito si preoccupa troppo. Dovrebbe vivere la vita con più relax!

-Tranquillo! È tutto sotto controllo. Un altro paio di foto e mi tolgo dai piedi.

-Sicura?

Io annuisco e lui, per tutta risposta, sospira afferrando un altro vassoio. Non mi sembra molto convinto. Ma davvero non ho alcuna intenzione di dare nell'occhio.

Usciamo di nuovo furtivamente dalla porta ed afferro un altro bicchiere dal suo vassoio. Ci diamo una fuggevole occhiata prima di separarci.

Mi dirigo verso uno dei tavoli pieni di pietanze. Attorno a me scoppia un applauso. Vedo di sfuggita un uomo scendere dal palco e una donna dai capelli bianchi prendere il suo posto. Sarei un'ipocrita a fingere interesse per quello che sta dicendo. Quindi poso il mio sguardo su cose per me decisamente più interessanti. I gamberetti nella maionese sono buoni, ma l'ultima volta che gli ho mangiati sono dovuta correre al bagno. Rischio? No, meglio non rischiare. Facendo il giro più lungo per raggiungere le toilette ci metterei decisamente troppo tempo. Forse il gambero fritto sarebbe meglio. Solo uno, in fondo sono ufficialmente in dieta.

Mentre sono già al quarto gamberetto vedo Antonio camminare nella mia direzione, sta parlando con un altro uomo che non ho mai visto prima. Per fortuna non mi ha ancora visto e sono realmente decisa a non dare nell'occhio questa sera. E fare amicizia credo proprio che non possa combaciare con la definizione di "non dare nell'occhio". I gamberetti sono davvero buoni ma dato che lui sembra puntare verso il mio tavolo decido di voltare i tacchi. Prima ovviamente infilzo altri tre gamberetti. Quando penso di essere fuori dal suo campo visivo, qualcun altro entra nel mio. A soli quattro passi di distanza intravedo la bionda a cui ho soffiato l'abito di Elisabetta Franchi. Sul serio? Quante possibilità c'erano di incontrarla qui? Comunque non voglio averci niente a che fare. Mi ritrovo di nuovo a girare i tacchi nella direzione opposta. Ma questa volta ho un incontro frontale con Antonio e il suo amico.

SE MI LASCI NON VALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora