NON PUÒ CONSIDERARSI FURTO SE NON È STATO ANCORA PAGATO

58 12 6
                                    

Percorriamo la lunga strada con andamento lento. Osservo le vetrine dei negozi. Scarpe, borse, abbigliamento da sport. Un manto di foglie secche rende l'asfalto scivoloso. Alzo lo sguardo sul cielo che inizia ad imbrunire.

-Non vedo l'ora che torni la primavera.

Sospira Tessa al mio fianco.

-Ci fermiamo a prendere un caffè?

Domando passando d'avanti una caffetteria. Il gazebo bianco sotto cui sono presenti diversi tavolini. Solo uno occupato da due ragazze che chiacchierano fumando un sigaretta.

-Avrei voglia di qualcosa di caldo.

Continuo io strofinandomi le mani l'una contro l'altra.

-No, fa troppo freddo per sederci all'aperto...

Tessa si sistema il cappello di lana nera sui capelli castani fino a coprirsi le orecchie. I lunghi capelli sciolti le ricadono sulla schiena.

-E poi non avevi detto che andavi di fretta?

Ad ogni parola una nuvoletta di condensa.

-Non c'è problema.

Dico risistemandomi la sciarpa attorno al collo.

-Non c'è fretta.

Continuo osservando l'orologio al mio polso: le 17:45

-Il mio abito mi sta già aspettando.

-Lo hai già comprato?

Chiede confusa, mentre prende tra le mani il suo cellulare e controlla i messaggi.

Svoltiamo l'angolo, l'outlet è poco distante da noi.

-No. Ma so già ce troverò l'abito perfetto.

Allargo le dita delle mani e le agito simulando uno sbrilluccichìo. Il freddo mi spinge a riporre nuovamente le mani nelle tasche del cappotto.

-Sei molto fiduciosa...

-Non è fiducia, è consapevolezza! Ho visualizzato l'abito, quindi so che l'universo mi farà trovare l'abito perfetto ad un prezzo accessibile.

-Stai seguendo ancora la legge dell'attrazione?

Sollevo le spalle e mi preparo ad attraversare la strada.

-È il mio credo.

Apro la porta di vetro e sono invasa da una piacevole sensazione di calore mista al profumo di infusori per l'ambiente. Se un negozio vende abiti di lusso, te ne accorgi dal profumo!

-Buonasera...

Sussurriamo all'unisono attraversando l'ingresso. La commessa, una donna sulla quarantina dai capelli castani raccolti in una coda stretta, non ci presta attenzione, troppo impegnata a mostrare delle magliette ad un'altra cliente. Cammino lentamente aguzzando la vista. Esposti sugli scafali abiti di ogni genere, marca e colore.

-Cerchi un modello in particolare?

-No. Ma so che sarà quello giusto appena lo vedrò.

Dico iniziando a tastare i tessuti. Mi sposto verso la zona dei camerini. Non degno di uno sguardo pantaloncini e gonne.

Che cosa si dovrebbe indossare ad un evento benefico? Faccio mente locale cercando di ricordare le ore passate guardando telefilm americani. Non posso aver perso tempo, avrò almeno imparato qualcosa. Cosa indosserebbe Blair Waldorf?

Afferro e poso immediatamente una minigonna con paillettes d'oro. Too much anche per i miei standard.

La riprendo tra le mani e la rigiro. Beh non è poi tanto male. Ma sono certa di riuscire a trovarne una identica da Bershka ad un decimo del prezzo di questa. Rigiro il cartellino in modo da non guardare più il prezzo e la riposo nuovamente sullo scafale.

SE MI LASCI NON VALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora