[2] festa

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7 dicembre,Finalmente arrivó il giorno della mia dimissione dall'ospedale

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7 dicembre,
Finalmente arrivó il giorno della mia dimissione dall'ospedale.

Stavo molto meglio, i dolori fisici diminuivano giorno dopo giorno. Ciò che però mi tenevo dentro, non era ancora scomparso del tutto.

FLASHBACK

"Il capitano Levi Ackerman."

Il mio cuore incominció a battere così velocemente da non sentirlo più.

Tra tutte le persone nella squadra, Levi mi aveva salvato la vita. La situazione peggiorava sempre di piú tra noi due, le cose non si mettevano bene.

Cosa avrei dovuto fare?

"E-Eren l'ha visto? Ha provato a salvarmi?" Chiesi speranzosa di ricevere un si come risposta.

"No, non c'era in quel momento. A dir la verità, nessuno ha capito dove si trovasse." Rispose il comandante Erwin, sospirai ed annuii.

FINE FLASHBACK

Prima di uscire misi dei guanti, così da poter nascondere la mano. Qualcuno prima o poi se ne sarebbe accorto, ma per il momento mi andava bene così.

Uscii dalla mia stanza d'ospedale dopo aver preso le mie cose, e trovai davanti la porta proprio Eren, il mio ragazzo.

"Come stai?" chiese lasciandomi un bacio sulle labbra.

Non era mai venuto a farmi visita all'ospedale, quella fu la prima volta che lo vidi dopo settimane.

Notai subito i suoi capelli più lunghi raccolti in un codino, con delle ciocche disordinate attorno al viso. I suoi magnifici occhi verdi non cambiarono, anzi, li trovai ancora più belli del solito.

Nonostante fossi qualche anno più grande di lui, mi sembró 10 anni più vecchio.

"Bene." Risposi fredda e mi affrettai a prendere la valigia per andare via.

Lui, come sempre, non notó questo mio atteggiamento e si comportó come se nulla fosse.

Mi diressi verso la porta d'ingresso non prestando attenzione ad Eren. In quel momento non mi importó proprio.

Arrivata alla porta, Erwin mi salutó e mi face salire su una carrozza per portarmi finalmente a casa.

Sorrisi al mio fidanzato per salutarlo, anche se non ricambió.

Smisi di sorridere ed un'espressione malinconica si impossessó del mio viso.

"Non dargli troppa importanza, è solo un ragazzino." Disse il comandante.

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