[11] spiegazioni

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Non avrei mai pensato di essere così tanto felice, rivedendo il bellissimo volto di Levi accanto al mio quando mi svegliai

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Non avrei mai pensato di essere così tanto felice, rivedendo il bellissimo volto di Levi accanto al mio quando mi svegliai.

Accarezzai un ciuffo dei suoi capelli che era davanti ai suoi occhi, lo portai dietro il suo orecchio con gentilezza.

Era davvero uno spettacolo della natura.

La cicatrice che aveva sul viso gli donava. Dopotutto, non c'era niente di più bello che vedere negli occhi e sul viso la storia di una persona.

Ormai quella linea faceva parte di lui, del suo vissuto e del suo essere. Era il frutto delle tante esperienze provate ogni giorno sulla sua pelle, il risultato di situazioni ed emozioni, forse più brutte che belle.

Levi aprii gli occhi e sorrise, probabilmente notó che lo stavo osservando.

"Buongiorno." Disse con una voce roca.

"Buongiorno a te." Gli lasciai un bacio sulle labbra e mi alzai.

Ero ancora nuda dalla notte prima, quindi mi affrettai ad andare in bagno per lavarmi. Quando uscii in accappatoio, Levi era già pronto e vestito.

"Sei stato veloce." Sorrisi.

"Si, ho fatto la doccia stanotte mentre dormivi, hai il sonno pesante." Ridacchió e prese la giacca, pronto per uscire, "ci vediamo dopo."

La sua mano si muoveva sicura tra i miei capelli attirandomi a lui, a pochi centimetri dalle sue labbra, che si fecero sfuggire un gemito.

I suoi occhi erano puntati nei miei e mi imprigionavano facendomi perdere il senso dell'orientamento e del tempo, entrando in una realtà dove esistevamo solo noi due.

Spinta dal desiderio appoggiai le miei mani sul suo petto, per poi farle salire sulle spalle e accarezzargli il collo con i pollici.

A quel punto mi baciò con tenerezza e trasporto e non potei fare a meno di sciogliermi a quel contatto, tanto da far cedere il mio corpo contro il suo, che mi accolse stringendomi contro il suo petto, dove sentivo battere il suo cuore, alla stessa velocità del mio.

Quando ci staccammo da quel lungo bacio per prendere fiato, Levi sorrise e se ne andó, chiudendo la porta della mia stanza.

Corsi verso l'armadio per vestirmi, sentendo già la voglia di rivederlo. Quando finalmente mi preparai al meglio, uscì e andai verso la mensa, impaziente di parlare con i miei amici.

Vidi subito Hanji salutarmi dal tavolo, così mi unì a lei. Mikasa, Armin, Jean e Sasha si sedettero insieme a noi dopo poco tempo.

"Dobbiamo giocare di nuovo ad obbligo o verità! Sarà divertente." Disse Sasha mentre divorava una patata.

"Si concordo, anche se dovremmo essere di più per rendere il gioco più bello." Armin aveva ragione, dopotutto, sarebbe stato più interessante conoscere i segreti di tutti.

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