Capitolo 8

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Mia stava bevendo un bicchiere d'acqua quando Luke arrivò.

Era stato chiamato da sua madre e la ragazza ancora si chiedeva cosa stesse succedendo a quest'ultima.

La avevano lasciata in salotto senza pensare che avrebbe comunque potuto sentire ciò che avrebbero detto.

-Che cosa ti è saltato in mente, Luke?!- urlava la madre di Mia evidentemente arrabbiata.

-Semplicemente ho risvegliato ciò che c'era in lei, per quanto avevi intenzione di tenerglielo nascosto?-

Sembrava che si conoscessero da anni, il modo in cui parlavano era troppo informale per due persone che si incontravano per la prima volta.

-Volevo che avesse una vita diversa, diversa da quella di suo padre-

In quel momento Mia si alzò dal divano e si diresse verso le due persone a passo spedito.

-Che vuoi dire?-

Luke abbassò lo sguardo per poi rialzarlo velocemente e ricominciare a parlare -Credo che in tutto questo io non c'entri. Ho una lupa da tenere d'occhio e sarebbe meglio che vada-

A Mia tornò in mente la ragazza che aveva cominciato ad ululare subito dopo la riunione del branco, ma non badò molto alle parole del ragazzo. Preferiva stare concentrata sulla madre che sembrava indecisa sull'avere una faccia spaventata, delusa o arrabbiata.

Alla fine sospirò sonoramente e mentre Luke si allontanava cominciò a parlare.

-Tuo padre non è morto in un incidente, come a tutti abbiamo fatto credere...-

Mia la interruppe -Abbiamo? Tu e chi altro?-

Luke stava per afferrare la maniglia della porta, ma quando udì quel "abbiamo" decise che avrebbe fatto bene a  rimanere lì un altro po'.

-Mia, tuo padre era il capo branco di quel gruppo di ragazzi che hai visto alla costruzione oggi-

-L'hai portata in quella specie di segheria abbandonata che cade a pezzi?!-

-Non avresti dovuto saperlo- disse con fare ironico il ragazzo.

-Possiamo tornare sul discorso "padre-lupo"-

Mia ormai lo aveva capito, non era stupida. Suo padre doveva essere stato un lupo -Com'è morto allora?-

-In uno scontro contro un altro branco, da quel giorno abbiamo perso una grande fetta di territorio e abbiamo deciso che non avremmo più combattuto con nessuno, se non in casi estremi- si affrettò a rispondere Luke.

La madre della ragazza aveva gli occhi lucidi, si vedeva che il ricordo del marito la faceva stare male.

Mia abbassò lo sguardo e si allontanò dalla stanza.

-Luke...- disse ad un certo punto Jessica convinta che sua figlia non la potesse sentire -Voglio che ti prendi cura di lei. Ora che hai risvegliato l'animale che è in lei voglio che la proteggi perché io non so proprio che fare. Non sono un licantropo e vivevo con la convinzione che lei non avrebbe mai scoperto ciò che in realtà era nascosto in lei, nonostante Fred mi avesse detto che sarebbe successo. Era tanto legata a suo padre e voglio che segua le sue orme. Te ne prego, aiutala- una leggera lacrima scivolò sulle guance della donna.

Luke le si avvicinò e la prese per le spalle -Ora devo tornare dal branco, ma ti prometto che tornerò e le insegnerò tutto ciò che c'è da sapere su questo grande potere-

Detto questo la donna sembrò rilassarsi e permise al ragazzo di andarsene.

Intanto Mia che, ovviamente, aveva ascoltato tutto il discorso si era chiusa nella sua camera e aveva cominciato a singhiozzare.

Lei non voleva tutto ciò.

Lei non voleva essere un licantropo.

Lei, in quel momento, voleva solo riavere suo padre e chiedergli che la facesse tornare normale (sempre ammesso che ci fosse un modo).

Sua madre la raggiunse ed entrò nella sua camera.

Le aspettava uno di quei discorsi strappalacrime che avrebbe volentieri evitato, ma voleva sapere qualcosa in più, qualsiasi altra cosa che le sarebbe potuta servire per non essere più un licantropo.

La nuova lupa [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora