Capitolo 21

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Emma guardava incredula la scena. Elton e Betty avevano picchiato suo fratello, lei sembrava voler intervenire eppure stava immobile con le mani vicino alla bocca.

Era vestita con una tuta blu scuro, la zip della felpa era leggermente tirata giù, quanto bastasse per mostrare leggermente il seno.

-Che sta succedendo?-

Luke era arrivato da dietro di Mia e si era appoggiato alla spalla di quest'ultima, la quale dovette fare un grande sforzo per reggerlo. Il ragazzo, infatti, non si era ancora del tutto ripreso e se non si fosse appoggiato a qualcosa sarebbe sicuramente caduto.

Mia riusciva a stento a tenere in piedi il suo capo branco. Gli mise un braccio intorno alla vita e cercò di tenerlo in piedi ricorrendo a tutte le sue forze.

-Che cosa sta succedendo?- ripeté il ragazzo vicino a Mia.

Tutti erano girati verso di lui e lo scrutavano dall'alto al basso, soprattutto Emma ed Elton.

Luke stava per riaprire bocca quando il biondo intervenne.

-Christian mi ha sparato, Luke- indicò il muro dietro di lui, dove ancora si vedeva il foro lasciato dal proiettile –Mi sono salvato solo grazie a Mia-

La ragazza sorrise fiera di se stessa, ma il sorriso non fu ricambiato da Elton che, invece sembrava molto preoccupato.

-Impossibile- sussurrò Emma avvicinandosi al fratello ancora a terra.

Betty si girò verso Mia e guardò ai piedi di quest'ultima.

La figlia di Fred seguì lo sguardo della rossa, la pistola era davanti a lei.

Alzò gli occhi e guardò verso il centro della stanza. Emma non si stava avvicinando a Christian, ma si stava avvicinando a lei.

Mia lasciò Luke, il quale andò a finire a terra con un tonfo. Velocemente prese la pistola e la tenne dritta davanti a se con entrambe le mani. Tremava, ma non perché non volesse sparare, ma perché aveva paura.

Emma si bloccò di colpo e fece qualche passo indietro.

-So che non avrai mai il coraggio di sparare, Mia. Dammi quella pistola!- urlò Emma con rabbia.

Era vero, Mia non aveva mai tenuto in mano un'arma di quel calibro, eppure non aveva nessun'intenzione di lasciarla.

-Non posso- rispose sicura.

Abbassò lo sguardo verso di Luke. Come aveva fatto precedentemente Betty, il ragazzo le stava imprimendo una dolce sicurezza.

-Non farò del male a nessuno, dammi quella pistola!- la ragazza si stava spazientendo.

Tutti guardavano Mia, quasi con sguardo terrorizzato. La ragazza con i capelli mori si chiese perché avessero tanta paura.

Emma si era avvicinata, ora le due ragazza erano a meno di un metro di distanza. La più grande aveva alzato la mano sinistra invitando Mia a consegnarle la pistola.

La figlia di Fred abbassò le braccio, spostando la pistola sulla mano destra.

Guardò Emma dritta negli occhi.

-Non volevo ricorrere a tanto- Emma era visibilmente scocciata.

Di scatto Mia se la ritrovò davanti e, senza accorgersene si ritrovò a terra, con una guancia dolorante.

L'impatto con il tappeto arancione le aveva procurato una dolorosissima fitta alla spalla, tanto da farla urlare. Sentì una scia di sangue scenderle dalla guancia e sfiorarle la bocca.

Emma la aveva colpita con un piede sul volto e le aveva pure procurato un graffio.

Mia sapeva che sarebbe guarita con poco, ma provava comunque una gran rabbia nei confronti di colei che le aveva preso la pistola.

Non riusciva a trattenersi. Aveva bisogno di sfogarsi, in qualsiasi modo.

Mia si alzò dolorante ritornando davanti alla porta, intanto Emma si era giá girata e aveva puntato l'arma contro Christian.

Sparò prima a terra, costringendo Elton e Betty ad allontanarsi dal corpo ancora dolorante del fratello.

Sparò il secondo colpo sulla gamba destra del ragazzo al centro della stanza.

Un urlo riempì l'aria costringendo Mia a tapparsi le orecchi.

Quell'urlo assomigliava troppo ad un ululato, un ululato che cercava disperatamente aiuto.

Fu Elton ad intervenire, si buttò addosso a Emma facendola cadere di lato e facendole buttare la pistola addosso al muro.

Christian aveva gli occhi rossi, stava piangendo, tenendosi il punto che più gli faceva male.

Betty corse in suo soccorso e, con estrema attenzione, gli estrasse il proiettile. Un altro urlo uscì dalla bocca del ragazzo.

-Mollami!- Elton si era posizionato sopra la pancia di Emma a gambe aperte impedendole qualsiasi movimento.

Mia non sapeva cosa fare, stava immobile osservando la scena. Più stava in quel posto, più si diceva di non appartenere a quello strano mondo che nel giro di due giorni aveva cambiato la sua vita. Se fosse stato ogni giorno così non avrebbe potuto reggere l'ansia.

-Mia, ti sei incantata?- la ragazza non si era accorta di guardare un punto impreciso davanti a lei.

-Usciamo di... Qui...- disse con fatica Luke -Dove sono Dominic e John?-

Emma si rifiutò di rispondere, così Betty si prese l'incarico di andare a vedere nella stanza da dove era uscita Emma. Tornò dopo pochi minuti con il naso tappato.

-C'è una gran puzza di sangue di là, ma non c'è traccia dei gemelli. Il sangue non è loro- rispose utilizzando una voce nasale.

Mia si chiese come aveva fatto Emma a rimanere in quel posto se Betty si era dovuta tappare il naso per entrare.

-Muoviamoci, abbiamo già fatto abbastanza confusione-

La figlia di Fred aiutò Luke ad alzarsi. Questa volta riuscì a portarlo senza troppa fatica, forse stava smaltendo lo strozzalupo più velocemente del previsto.

Uscirono con molta difficoltà. Risalire la scala a chiocciola, trasportando due persone che facevano fatica a muoversi e una che voleva scappare non appena ci fosse stata la possibilità non fu per niente facile.

Nonostante questo i ragazzi riuscirono a vedere gli ultimi bagliori di luce. Il sole era quasi tramontato dietro la foreste che si estendeva davanti di loro: i rami spezzavano la luce gialla e arancione. A parere di Mia uno spettacolo fantastico, tanto da farle dimenticare il peso del suo capo branco.

La nuova lupa [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora