Capitolo 7

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L’ululato portò tutti ad uscire dalla struttura e a dirigersi dietro ad essa.

Luke prese per mano Mia, ma lei si rifiutò del suo aiuto ad alzarsi, così il ragazzo corse fuori con il broncio.

Betty consigliò alla ragazza di starle vicino, la quale accettò molto volentieri il consiglio.

Uscirono anche loro di corsa e non appena fuori un terribile odore di sangue invase le narici di Mia portandola a spalancare gli occhi.

Raggiunsero il gruppo che stava circondando un corpo di una ragazza con una gamba rotta ed i vestiti quasi a brandelli.

-Cacciatori- disse questa ansimando per poi svenire.

Elton la sollevò da terra con l’aiuto di uno dei due gemelli e la portarono all’interno della costruzione adagiandola su un tavolo.

Mia prese in disparte Luke che stava cercando in tutti i modi di farsi largo tra il suo branco.

-Ha detto “cacciatori” o sbaglio? Vuol dire che esistono anche cacciatori di licantropi?-

Luke sussultò un istante, indeciso se risponderle oppure andare via.

-Si, esistono anche cacciatori di licantropi. Ti spiegherò meglio più avanti, ora devo andare-

Ma mia non aveva bisogno di spiegazioni, questa volta aveva capito benissimo.

Si diresse verso la strada che aveva percorso con i due ragazzi e tornò a casa sua.

Nessuno le aveva chiesto se voleva essere una creatura mitologica, nessuno aveva pensato a cosa pensasse lei ed ora, ciò che voleva era solo tornarsene a casa e stare un po’ tranquilla.

Prima di entrare dalla finestra si accertò che non ci fosse nessuno in camera sua e che nessuno la avesse seguita.

Era quasi mezzogiorno e doveva per forza fare molta attenzione. Se sua madre si fosse accorta che non si trovava sotto le coperte non avrebbe sicuramente avuto vita facile, non che in quel momento la avesse.

Entrò cercando di fare il meno rumore possibile e buttò le scarpe infangate sotto il letto pensando che le avrebbe lavate più avanti, si sistemò i capelli un po’ troppo spettinati e scese le scale dirigendosi in cucina.

-Dove sei stata?- le chiese sua madre preparando la tavola.

Mia rimase immobile, senza sapere che dire. Sua madre la aveva beccata e di sicuro la punizione non sarebbe mancata.

-Io… sono solo andata a fare una passeggiata-

“La scusa più stupida del mondo” pensò subito.

-Non sei uscita dalla porta e non mi hai detto niente. Che cos’è successo? Con chi eri?-

Mia ebbe il brutto presentimento che sapesse di Luke e di tutto il branco, ma decise di allontanare velocemente quel pensiero e di pensare ad un’altra scusa, magari questa volta più veritiera. Se avesse detto che in realtà lei era diventata un lupo da nemmeno ventiquattro ore sicuramente non le avrebbe creduto.

-Non sono uscita con nessuno e non è successo niente, avevo solo voglia di uscire-

In quel momento sua madre alzò gli occhi e per poco non le cadde un bicchiere che teneva in mano.

Mia si ricordò degli occhi che, in seguito al morso di Luke, avevano cambiato colore, così si girò e a passo svelto raggiunse il salotto.

Sentì un sospiro ed il piccolo battere del bicchiere che veniva appoggiato sul legno.

“Avrà pensato che sia stato solo il riflesso del sole, almeno lo spero”.

Si distese sul divano e chiuse le palpebre. Ad un certo punto sentì del calore salire dai piedi e raggiungerle la pancia. Non riusciva ad aprire gli occhi e se ci provava vedeva degli occhi gialli avvicinarsi a lei.

-Mamma!- gridò in preda al panico.

Sentì qualcosa appoggiarsi sul petto, poco più sotto del seno, ed una voce le parlava, ma non riusciva a distinguerne le parole. Di una cosa era certa: sua madre le stava urlando in modo preoccupato di aprire gli occhi e la cosa non le piaceva affatto.

Sentì il calore salire, ormai aveva raggiunto la gola e la ragazza aveva cominciato a respirare affannosamente, poi qualcosa di freddo, anzi gelido le invase il viso e lei fu costretta ad alzare il busto e a “svegliarsi”.

Teneva le braccia appoggiate dietro, sul divano per sostenersi e ansimava a bocca a aperta con dell’acqua che le scendeva dal mento.

Si guardò intorno e vide sua madre con una bottiglia, ormai vuota, in mano.

Non la guardò negli occhi, ma lei le alzò il volto e scosse la testa.

La nuova lupa [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora