Capitolo 16

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La giornata aveva cominciato a farsi afosa, nemmeno gli alberi riuscivano a riparare i tre lupi che avevano deciso di stare un po’ all’ombra e di aspettare che succedesse qualcosa.

Elton si era disteso a terra appoggiando il muso sopra le zampe sporche di sangue. Mia non resistette all’impulso di andarlo a confortare e si distese anche lei, vicino a lui, con il muso bianco sopra il suo corpo.

Al ragazzo non sembrava dispiacergli quella situazione.

Rimasero fermi per quella che sembrò una mezz’ora.

Mia cercava di chiudere gli occhi per riposare un po’, ma non appena lo faceva i corpi delle persone che aveva visto quando aveva incontrato Christian le ricomparivano davanti. Come se non bastasse anche l’odore le ritornava sotto il naso.

Successe per tre volte: apriva gli occhi di scatto alzando anche la testa e drizzando le orecchie e ogni volta Elton la guardava cercando di chiederle cosa fosse successo.

La quarta volta, però, il lupo se la scrollò di dosso facendole cadere di peso il muso sulla terra umida e appoggiandosi sopra di lei velocemente.

Mia si era ritrovata con un grosso peso sulla testa e qualsiasi cosa facesse per toglierselo il peso aumentava.

Alla fine si arrese e in una specie di ringhio si rilassò, ma senza chiudere gli occhi. Fortunatamente Elton decise di smettere di spingere la sua testa contro quella della lupa e si addormentò.

Christian guardava la scena divertito continuando, però, a stare all’erta. Sarebbe potuto arrivare qualcuno in qualsiasi momento.

Nessuno aveva intenzione di avvicinarsi ai borsoni neri. Non potevano sapere se fosse stata una trappola oppure no.

Passò un’altra mezz’ora quando, Elton, si alzò lentamente e si stiracchiò.

Guardò Christian con fare interrogativo, poi guardò Mia e a passo leggero si diresse verso le borse.

La ragazza gli afferrò la coda con la bocca e lo strattonò cercando di farlo tornare dietro i cespugli.

Aveva cercato di prendergliela senza stringere troppo, ma al lupo non aveva fatto piacere tutto ciò, così cominciò a ringhiarle contro. Lei, però, non dava segno di cedimento e continuava a tenerlo saldamente.

Senza che la ragazza se ne accorgesse si ritrovò a pancia all’aria, con il muso di Elton contorto in un ringhio, a pochi centimetri dal suo.

Lei era leggermente sorpresa, aveva cercato di bloccarlo per salvargli la vita, nessuno di loro sapeva che cosa ci fosse dentro quelle borse.

Christian lo fece spostare toccandolo con la zampa. Il lupo bianco smise di ringhiare e si sedette dietro il cespuglio osservando i borsoni, come aveva fatto Christian fino a quel momento.

Mia si rialzò e andò a sedersi lontano da entrambi i lupi. Se avessero voluto avvicinarsi alla cosa misteriosa lei non li avrebbe più fermati.

Pochi minuti dopo Elton si girò verso di lei avvertendola che se lo avesse fermato questa volta non si sarebbe trattenuto dal farle male.

Mia non mosse ciglio e, indignata, rimase ferma a guardarlo mentre con passo leggero si avvicinava al centro del piccolo spiazzo.

Prese con i denti la cerniera del borsone e la tirò fino alla fine, aprendolo. Guardò dentro la sacca e tirò fuori dei vestiti. Una decina di paia di jeans e delle magliette di diversi colori, da entrambe le sacche.

Mia e Christian decisero di uscire dal loro nascondiglio e si avvicinarono a Elton con estrema cautela, continuando a guardarsi intorno.

Il lupo bianco gli guardò e Christian si girò invitando Mia a fare lo stesso. La ragazza non sapeva cosa sarebbe successo, ma decise di fidarsi e di seguire il suo nuovo amico.

-Finalmente- riconobbe la voce di Elton, seguita da un sospiro.

La lupa provò a girarsi, ma fu bloccata da Christian che con la zampa anteriore le fece appoggiare la testa a terra premendogliela.

-Non essere così cattivo, Chris. Vieni Mia- la voce di Elton era davvero calma, sembrava che si fosse dimenticato di ciò che gli aveva fatto prima.

Chris lasciò che Mia si rialzasse e quando si girò fu sorpresa nel vedere che davanti di lei c’era un ragazzo seduto a gambe incrociate che la guardava sorridendo.

-Visto che non c’era niente di cui preoccuparsi?- ironizzò Elton con un sorriso stampato in faccia.

Mia scosse la testa e guardò i vari vestiti buttati per terra. Con i denti si mise da parte quelli che secondo lei le sarebbero potuti andare bene, poi guardò nuovamente Elton.

Il ragazzo sbuffò e si diresse verso Christian che aveva continuato a guardare il vuoto stando zitto.

La ragazza rimase qualche secondo immobile sperando che Elton si girasse nuovamente e si accorgesse che lei non sapeva come fare tornare umana.

Dovette avvicinarsi a lui e sbattergli la zampa desta sulla schiena per richiamarlo.

Lui si girò di scatto.

Stava per chiederle se aveva già finito quando si rese conto, lui stesso, di aver dimenticato il fatto che, essendo una novellina, non avrebbe potuto fare molto senza un aiuto.

-Cerca di concentrarti sulla tua forma umana, Mia. Ricordati com’eri prima di trasformarti in lupo e, non so, aggrappati a qualche ricordo-

La lupa chiuse gli occhi e cominciò a pensare a tutte quelle volte che si era specchiata allo specchio del suo bagno o sullo schermo del suo cellulare.

Piano piano sentì un leggero dolore alla testa, sentì le orecchie lunghe sparire e con loro anche il suo folto pelo bianco e nero. Il muso si rimpicciolì lasciando spazio al suo piccolo naso rosa. Le zampe ritornarono ad essere delle lunghe dita, anch’esse rosa.

Si ritrovò distesa a terra, nuda.

Aprì gli occhi e notò che nessuno la stava guardando.

Si alzò e prese dell’intimo nero che prima non aveva visto, lo indossò e poi indossò anche i jeans e la maglietta che si era messa da parte.

Si alzò in piedi e con la mano cercò di sistemarsi i capelli castani davanti agli occhi, infine si schiarì la voce per attirare l’attenzione dei suoi due compagni che, nel frattempo, stavano giocando come fanno un bambino e il suo cane.

Christian fu il primo a girarsi verso la ragazza e capì al volo che doveva essere il suo turno per “cambiarsi”.

Mia gli lasciò posto e andò vicino ad Elton guardando il cespuglio in cui erano rimasti nascosti per parecchio tempo.

-Vedo che le ferite ti sono sparite- sentenziò Mia spostando lo sguardo sul suo viso.

-Certo, novellina, che ti aspettavi? Siamo lupi- rispose Elton guardando il cielo –Chris, hai finito?- urlò.

Il ragazzo biondo si sentì battere sulla spalla, si girò e, per poco, il pugno di Christian non lo colpì nel viso.

Lo riuscì a bloccare in tempo.

-Dovresti saperlo che con me questi giochetti non servono a niente- sorrise a Christian, il quale alzò gli occhi al cielo.

-Puoi dirci che è successo al branco?- il ragazzo dai capelli neri abbasso la mano.

-Certo ragazzetti- rispose Elton facendo sparire il sorriso dal suo volto.

La nuova lupa [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora