Capitolo 25

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Il pomeriggio seguente Mia si fermò a scuola. Aveva deciso di partecipare al corso di arte. Le era sempre piaciuto disegnare, fin da piccola aveva coltivato questa passione.

Elton era rimasto con lei solamente perché poche ore dopo avrebbe dovuto portarla dal resto del branco.

Anche lui si era dimostrato un abile artista nel ricopiare il solito recipiente di frutta sopra il tavolino.

L'insegnante leggeva il giornale mentre i suoi dieci allievi tenevano la matita in mano muovendola quasi a ritmo.

-Ho come l'impressione che non si accorgerebbe se qualcuno ora provasse ad uscire senza permesso- sussurrò Elton continuando a muovere la mano sul foglio bianco.

-È molto più furbo di quanto non sembri- sussurrò lei di rimando prendendo il temperino.

In quel momento l'insegnante alzò gli occhi, evidentemente aveva sentito i due ragazzi parlare; e come non sentirli in mezzo a quel silenzio tombale? Erano tutti concentrati nel fare al meglio il disegno e nessuno sembrava avere voglia di conversare.

-Metto un po' di musica, ragazzi!- esclamò appoggiando delicatamente il giornale sulla cattedra.

Tirò fuori dalla sua ventiquattro ore una cassetta, aprì l'armadio e ne tirò fuori un registratore nero. Inserì il piccolo oggetto e, dopo che ebbe premuto un pulsante, il nastro cominciò a far suonare la sua melodiosa musica classica.

Erano tutti molto rilassati, sembrava quasi che si stessero per addormentare. Fortunatamente la campanella suonò e tutti consegnarono le loro opere complete.

Tutti salutarono l'insegnante e uscirono dalla classe in fretta, felici di poter finalmente tornare nelle proprie case.

Mia salì nell'auto di Elton e raggiunsero insieme una casa bianca di due piani.

Il viaggio fu piuttosto silenzioso, nonostante la musica alta che usciva dalla radio. Mia non prestava attenzione alle parole della canzone Hero di Skillet, si limitava a guardare fuori dal finestrino e sospirare, immaginando quello che sarebbe accaduto dopo.

Non aveva passato una notte gradevole. Subito dopo che i ragazzi se n'erano andati da casa sua, sua mamma le aveva dato da mangiare facendole milioni di domande su cosa fosse successo.

Mia rispondeva con malavoglia, dovuta soprattutto alla stanchezza, infatti, subito dopo essersi fatta una veloce doccia si infilò sotto le coperte calde.

Ma gli incubi non tardarono ad arrivare.

La casa, da fuori sembrava molto spaziosa, ma all'interno il troppo disordine faceva sembrare tutto più piccolo.

Un odore di bruciato raggiunse subito i due ragazzi appena entrati. 

-Aprite le finestre!- urlò Betty scendendo lo scale.

John uscì da una stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

-Stai tranquilla, la cucina è chiusa non uscirà più nessun odore-

Betty creò un pugno con la mano e picchio con abbastanza forza in testa al ragazzo -E l'odore che c'è adesso come lo facciamo andare via?!- 

Betty aprì la porta della cucina e un leggero fumo nero uscì dalla stanza. La ragazza cominciò a tossire e a imprecare contro John.

-Le finestre, maledetto!-

Sentirono qualcosa aprirsi e, piano piano il fumo cominciò a dileguarsi. Betty uscì ad occhi socchiusi continuando a tossire. 

-Non ti facevo così stupido!- urlò la rossa tirando uno schiaffo al ragazzo che le stava davanti.

Elton si schiarì la voce, facendo girare tutti verso di lui e la nuova arrivata.

-Potevate almeno provare a riordinare-

-Ci abbiamo provato- intervenne Betty -Ma qualcuno non collaborava- rispose incrociando le braccia e fulminando uno dei gemelli con lo sguardo.

-Benvenuta, Mia- si sbrigò quest'ultimo.

-Grazie- sorrise la ragazza guardandolo con aria divertita.

In fin dei conti non si trovava male con il gruppo. Sembravano una strana famiglia allargata, solo che lei si sentiva quasi un'intrusa.

-Se vieni avanti stai attenta a non inciampare sulle varie... Cose- nemmeno Betty sapeva cosa ci fosse in mezzo a tutto quel macello.

-Se avete bisogno di una mano per riordinare, contate pure su di me- continuò a sorridere Mia.

-Grazie molte, Mia-

-Finalmente siete arrivati!- Luke stava scendendo le scale proprio nel momento in cui Mia stava per muovere un passo e avvicinarsi a Betty.

-Dovevo fermarmi al corso pomeridiano. Era da un po' che non ne frequentavo uno- si scusò Elton.

-Mia, tu sei pronta?- il capo branco non badò minimamente alle scuse del suo vice.

-Credo che prima di cominciare sarebbe meglio farle visitare la casa e anche l'ambiente- intervenne Betty.

A Mia avrebbe tanto fatto piacere conoscere meglio quel posto e, se non lo avesse consigliato la ragazza dai capelli rossi, prima o poi lo avrebbe consigliato lei.

-Come volete. Avete un'ora di tempo, è già tardi- Luke scomparì all'interno di una stanza.

Betty alzò le spalle e prese Mia per il polso.

-La cucina sarà l'ultima stanza che visiteremo-

Fecero lo slalom superando: magliette, scarpe e un paio di scii.

Mia cominciò a pensare che l'offrirsi per aiutare a riordinare non fosse stata una buona idea. Per certi punti di vista le avrebbe fatto piacere perché avrebbe passato più tempo con branco e lo avrebbe conosciuto meglio; da un altro punto di vista, lei odiava risistemare - bastava vedere la sua camera o il suo armadio - eppure, in quel momento, le sembrava la cosa più ovvia da dire.

-Ascolta Mia- cominciò con tono serio Betty portandola nel salotto -Probabilmente l'allenamento con Luke sarà stancate, ma tu non abbassare mai la guardia. Ti porterà allo stremo delle forze per capire di che pasta sei fatta. Oggi cercherà di capire se potrai stare nel branco e combattere come tutti noi oppure se diventare un lupo esploratore. Nel peggiore dei casi potrebbe anche non farti entrare nel branco, se reputa la tua resistenza fisica troppo bassa; anche se credo che questo non accadrà. Cerca di avere buoni riflessi devi schivare quasi tutti i suoi attacchi soprattutto quando sei un lupo. Luke è il più forte, tra di noi, e se solo provassi a bloccare un calcio o un pugno potrebbe romperti un osso-

Mia rimase in silenzio per pochi istanti ripensando a quello che aveva appena detto la sua amica. Se era vero che aveva già un posto assicurato branco, perché la sottoponevano ad una "prova" che, da come veniva raccontata, sembrava così dura.

-Voglio essere come qualsiasi altro lupo, Betty. Non voglio avere lasciapassare solo perché sono la figlia di Fred. Non voglio che mi trattiate con riguardo solo perché il vostro ex capobranco è morto e io dovrei essere una sua erede. Se Luke non mi riterrà al vostro livello farò tutto ciò che lui mi dirà anche se questo vorrà dire abbandonarvi-

Il volto di Betty diventò visibilmente preoccupato. 

-Allora credo che tu sia pronta- 

Entrambe le ragazze si girarono. Dietro di loro, Luke, guardava Mia con fare serio, quasi avesse voluto ucciderla.

La nuova lupa [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora