24. L'ho baciato

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JUNGKOOK

Tae aveva deciso di fare ritorno ben cinque giorni dopo l'incazzatura al telefono e tutto quello che era successo tra Jimin e me la sera stessa, facendomi praticamente andare in paranoia per tutto il tempo antecedente al ritrovarmelo nel salotto di casa come se nulla fosse mai successo.

Chiaramente, visto il mio stato emotivo molto precario, non ci pensai due volte prima di decidere di barricarmi in casa a riflettere, piangere, sentirmi in colpa ed urlare a pieni polmoni invece di andare a scuola con il rischio di poter trovarmi davanti Jimin senza sapere cosa dirgli.

Anche se, in realtà, io, di mio, sapevo benissimo cosa dirgli. Non potevo farlo, però, se prima non mettevo apposto le cose con Tae.
Perchè, anche se non sembra visto quello che ho lasciato succedere quella sera nella piscina, ero convinto di avere dei principi morali. Ed uno di questi diceva che non puoi dichiarare amore eterno ad una persona se stai già con un'altra.

A dirla tutta, uno sarebbe stato anche: "Non si tradisce mai il proprio ragazzo", ma, a quanto pare, quello non ero riuscito a rispettarlo...
Non che con Jimin avessi fatto sesso o altro già allora, ma...un bacio pieno di un sentimento che per Tae non ho mai sentito non è molto peggio?

Forse è che...cercando di reprimere così a lungo, anche se due mesi non è che siano tutto questo arco di tempo, quello che avevo sentito di star iniziando a provare per Jimin ho fatto ancora peggio. Perchè poi, quando ci siamo ritrovati soli ed io ero arrabbiato da morire con Tae, non ho nemmeno riflettuto per cinque secondi prima di proporgli quel gioco stupido solamente perchè avevo la voglia matta di sfiorare, anche solo per una volta, quelle labbra piene e rosee che mi stavano facendo impazzire da settimane.
Dopo quel mio piccolo gesto, però, le cose sono leggermente degenerate...

"Ehy" mi disse Tae dopo qualche secondo di silenzio con leggerezza, spingendomi sulla spalla con una mano in modo da farmi spostare leggermente e, poi, entrando nel mio appartamento come se nulla fosse.

Ma, effettivamente, era lui quello a cui avevo dato le mie chiavi di riserva, quindi...

"Ehy" risposi cercando di mantenere un tono di voce stabile, chiudendo la porta ed andando a sedermi sul divano accanto a lui.
Beh, forse non proprio così accanto.

"Come stai?" gli domandai decidendo di fare finta di niente proprio come lui, voltando leggermente la testa per incontrare il suo sguardo.

Ma, dopo una singola occhiata, dovetti distoglierlo perchè i sensi di colpa mi risalirono lungo tutto lo stomaco.

"Bene, tu?".
"Tutto bene".
"Maratona di film?" mi chiese in tono tranquillo, rivolgendomi, poi, un sorriso di circostanza.
"C-certo" balbettai con insicurezza, aprendo, poi, il televisore e facendo partire uno dei film che avevamo messo nella lista delle cose da guardare qualche settimana prima.

Solo che...riuscii a resistere così, in quella situazione, per circa quattro minuti...

"Tae, ho bisogno di dirti una cosa" mormorai dopo questo arco di tempo, cercando i suoi occhi con serietà.
"Ti ascolto" mi rispose solamente, alzando leggermente la spalle.

Fu dopo quelle parole che iniziai a raccontargli tutto quello che fosse successo quella sera, partendo dal fatto che mi ero arrabbiato per quello che era successo tra me e lui e finendo con il fatto che Jimin ed io eravamo rimasti chiusi per tutta la notte dentro la scuola.

"E...che è successo?" mi domandò dopo la mia spiegazione, aspettando una risposta con gli occhi leggermente più aperti del normale.
"Io...l'ho baciato. Ma mi dispiace veramente tanto. Non avrei dovuto farlo senza prima parlare con te di quello che mi stava..." iniziai a dirgli praticamente a raffica, in modo da potermi spiegare in qualsiasi modo, venendo, però, bloccato dalle sue parole.

"Sapevo che sarebbe successo. Per questo me ne sono andato" mi interruppe lui con consapevolezza, facendomi aggrottare le sopracciglia.
"C-cosa?" domandai in tono confuso, scuotendo leggermente la testa.

"Non sono stupido, Koo. Ho visto come lo guardi e come sorridi quando sei con lui" mi spiegò lui brevemente, non usando un tono deluso o ferito.

E questo...fece ancora più male...

Rimasi in silenzio, con la testa abbassata per la vergona di avergli nascosto per due mesi il fatto che i miei sentimenti erano rivolti a qualcun altro e non più a lui, fino a quando non lo sentii di nuovo parlare.

"Tanta gente ha paura di chiudere una storia e di lasciar andare l'altro, lo so. Quindi non ti biasimo. Io in primis l'ho fatto. Ho aspettato il miracolo, ho insistito, ho provato e riprovato...ma ho capito che, in realtà, la cosa più semplice da fare è rendersi conto che non si è più fatti gli uni per gli altri, o forse non lo si è mai stati, e mettere un punto.
Tu hai bisogno di mettere un punto a questa storia, Jungkook. Ne hai bisogno da tempo".

"Mi stai dicendo questo perchè non mi ami più?" gli domandai al termine di quel discorso, la voce instabile e le lacrime che stavano minacciando di scendermi dagli occhi.
"Al contrario, Kook. Tu sei l'amore della mia vita" mi rispose Tae in tono amaro, cercando, anche lui, di trattenere il pianto.

"Ed allora perchè mi stai lasciando?" continuai a chiedergli, non riuscendo, nonostante il fatto che fossi "felice" per essere "libero", a non soffrire veramente da matti per quella situazione.
"Perchè, invece, l'amore della tua vita non sono io. Ma è qualcun altro che, probabilmente, ora vuole una spiegazione o una certezza con tutto se stesso".

"Ma...".
"Va da lui" concluse Tae con sicurezza, rivolgendomi un sorriso nonostante tutto.

"Io...non voglio perderti" insistei con forza, sapendo che la fine della nostra relazione volesse dire proprio quello, aggrappandomi alla sua felpa con le unghie senza l'intenzione di lasciarlo andare.

Perchè...beh, per me lui sarebbe comunque stato il mio migliore amico. Per sempre...

"Non mi perderai. Io...ho intenzione di esserci per te. Solo...dammi un po' di tempo. In modo che non faccia così male" mi rassicurò accarezzandomi leggermente i capelli per qualche minuto, fino a quando non mi fui totalmente calmato.

"Ora vai. Glielo devi" mi disse allora, riuscendo a mettermi in piedi e spingermi fino alla porta.
"Tae, mi dispiace" mormorai sinceramente poco prima di uscire dalla porta, tentando di togliermi le lacrime dalle guance con la manica del maglioncino.

"Non è colpa tua. Non è colpa di nessuno. Semplicemente...noi due non abbiamo mai funzionato. Per quanto tu ci abbia messo anche quello che non avevi. E non sai quanto apprezzerò questo gesto per sempre" mi rispose con affetto, rivolgendomi l'ennesimo sorriso di quel giorno.

"Chiudi tu, quindi?" gli domandai in tono confuso dopo qualche istante di silenzio, facendolo ridere.
"Sì, tranquillo" mi disse in tono divertito, buttandomi, poi, fuori da casa mia praticamente a calci.

E...fu in quel momento che mi ricordai che Jimin mi stava aspettando.
Da cinque giorni.

E la voglia matta che avevo di vederlo in quel momento, per dirgli che mi ero innamorato pazzamente di lui, era incolmabile.
Sebbene mi sentissi un po' in colpa perchè credevo che non avrei dovuto essere così felice per essermi appena lasciato con il mio "ragazzo storico"...

Ma, preso dall'entusiasmo, decisi di lasciar perdere tutti quei pensieri, salendo in macchina e dirigendomi verso casa di Jimin.
Che, poi, mi resi conto solo in quel momento, che stavo sgommando verso quel luogo come se ne andasse della mia vita, che era proprio destino che quel giorno, chiusi nella piscina della scuola, ci fossimo dati il primo bacio.

E sapete perchè? Perchè anche Jun e Minho si sono dati il loro primo bacio, e non solo quello il realtà, quando sono rimasti chiusi per tutta la notte in un luogo della loro Università.
Nel loro caso era la biblioteca, ma, insomma, non poteva essere mica tutto uguale. Ma...molto simile.

E tutte queste similitudini avrebbero dovuto mettermi all'erta già da quando mi resi conto della prima...

SPAZIO AUTRICE:
Credo che questo sia uno dei più bei capitoli che abbia mai scritto.
Passo e chiudo✌🏻❤️.

•We will meet again {Jikook}•Where stories live. Discover now