18. Non gli rispondi?

740 78 23
                                    

JIMIN

"Dai, sono solo le cinque e mezza. Oggi siamo stati veloci" commentai in tono divertito non appena Jungkook ed io ci dirigemmo verso la panca dove avevamo posato tutte le nostre cose più di qualche ora prima, rivolgendogli un sorriso subito dopo.
"Beh, ormai le coreografie le so tutte" mi rispose con leggerezza, stringendosi tra le spalle mentre si rimetteva addosso la felpa e le scarpe.

Io, dal canto mio, cercai di non fissare i suoi muscoli tesi che si intravedevano dalla maglietta attillata per tutta la durata di quel suo gesto, ovviamente fallendo miseramente dopo tre secondi.

Ma, ormai, osservarlo di soppiatto quando credevo che non se ne accorgesse era diventata una cosa piuttosto abituale.
E non potete immaginare che vuoti allo stomaco mi sentivo quando, per caso, girandomi per guardarlo notavo che il suo sguardo fosse già posato su di me.

Eh, già...il piano: "Devi stargli il più lontano possibile perchè così non rischi di fare niente di compromettente" era già andato a farsi benedire nel momento stesso in cui avevo accettato di aiutarlo con le coreografie che avevamo montato nelle settimane antecedenti a quella.

E forse, ma solo forse, non ero poi così pentito di quello che stava succedendo...

Io...sentivo una connessione con Jungkook. Come se ci fosse un filo che ci tirava continuamente l'uno verso l'altro. Non ero sicuro che anche lui lo sentisse, ma, d'altra parte, come potevo fare assolutamente finta di non percepirlo io?

Però, ovviamente, non mi ero dimenticato del fatto che lui avesse un ragazzo, con cui oltretutto, dopo delle prime incomprensioni, stavo facendo amicizia.
E...non potevo rovinare quello che c'era tra di loro solo per me. Mi sarei sentito orribile. Anche se quello che sentiva il cuore strapparsi dal petto ogni volta che li vedeva, anche solo conversare, insieme ero io.

Per questo non facevo nulla che potesse far pensare a Jungkook che volevo da lui qualcosa che andasse oltre la semplice amicizia.

"Ma, allora, perchè mi tieni qui con te quasi ogni pomeriggio?" gli domandai in tono incuriosito, sperando, dentro di me, in una risposta che sapevo non sarebbe arrivata.

Lui sbarrò gli occhi per solamente un millesimo di secondo, ricomponendosi poco dopo e chiedendomi se avessi voglia di andare a prendere un caffè con lui, evitando di rispondere a quella domanda.

E, inutile che ve lo dica, quello a sbarrare gli occhi, dopo quella richiesta, fui io...

*******

"Dai, fammene assaggiare un pezzo!" insistette nuovamente Jungkook, per una cosa come la settima volta, allungandosi verso il mio lato del tavolo per cercare di prendere con la forchetta un pezzo del dolce che avevo nel piatto.
"Potevi prendertelo anche tu se lo volevi così tanto. Ora, torna dalla tua parte" gli risposi in finto tono scocciato, tentando di scacciarlo con un gesto della mano destra.

Alla fine, Jungkook desistette e si risedette composto, dipingendosi in faccia il broncio che, ogni tanto, assumeva anche di fronte a Tae.
L'unica espressione che ai miei occhi lo facesse apparire "carino ed indifeso". Già, perchè, altrimenti, quelle non erano esattamente le prime parole che mi venivano in mente quando lo guardavo...

Alla fine, quella faccia riuscii a farmi sentire talmente in colpa che tagliai un piccolo pezzettino del dolce che avevo nel piatto e lo misi sopra al suo, indicandoglielo, poi, con un cenno della mano.

"Sapevo che ce l'avrei fatta!" esultò con aria vittoriosa qualche secondo più tardi, gustandosi il cibo sotto ai suoi occhi quasi come se fosse la cosa più buona che avesse mai mangiato.

Io, a quel punto, cercai di assumere un'espressione contrariata, non riuscendo, però, ad evitare di scoppiare a ridere insieme a lui non appena i nostri sguardi si intercettarono.

Poi, fu la suoneria del telefono di Jungkook che bloccò quei nostri gesti all'improvviso, facendo rivolgere ad entrambi lo sguardo verso l'oggetto da cui proveniva quel rumore.
Il ragazzo di fronte a me, dopo una rapida occhiata, prese il telefono, impostò il silenzioso e lo mise a faccia in giù, non preoccupandosi minimamente del fatto che avrebbero potuto contattarlo nuovamente.

"Chi era?" domandai con insicurezza dopo qualche secondo di silenzio, iniziando a torturarmi le mani sotto al tavolo.
"Tae" mi rispose semplicemente, incontrando il mio sguardo con un'aria quasi...colpevole.

"E...non gli rispondi?" chiesi in tono confuso, non riuscendo a capire perchè stesse cercando di evitare il suo stesso fidanzato.
"Le cose, tra di noi, non vanno molto bene. A dirla tutta, non so nemmeno se lo sono mai andate" mi spiegò con amarezza, dando cenno di voler abbassare lo sguardo ma poi, alla fine, riuscendo a mantenere il contatto visivo con me.

"Non devi parlarne se non vuoi" lo rassicurai subito io, cercando di fargli capire che avevo intuito che quell'argomento fosse ostico per lui.
"Va tutto bene. Solo che...è difficile. Prima di essere il mio ragazzo, lui è stato il mio unico amico. L'unico con cui riuscivo a confidarmi. E...lo è rimasto anche ora che stiamo insieme. Ho paura che se le cose tra di noi finiscono, io "quell'amico" non lo posso avere più.
Questa è l'unica cosa che mi sta spingendo a tirare avanti, nonostante tutte le incomprensioni, i litigi ed il resto degli ultimi mesi" mi rispose, invece, lui, rivelandomi, in breve, quali fossero le sue sensazioni riguardo tutta quella situazione.

"Mi dispiace, Kook. Sul serio" mormorai in tono sincero, non riuscendo a godere, nemmeno per un istante, di quello che mi aveva appena detto.

Insomma, che razza di egoista lo avrebbe fatto?

"Anche a me. Credo" mi disse lui in tono insicuro, mettendosi, poi, a giocare con il cucchiaino ancora inserito all'interno della tazza da cui aveva bevuto il caffè, sospirando rumorosamente ogni tanto.

E...quei sospiri ed il rumore che il cucchiaio faceva quando ricadeva sul bordo della tazza ogni qual volta che Jungkook mollava la presa su di esso mi hanno fatto pensare a quanto quella scena fosse analoga ad una di quelle che avevo sognato di Jun e Minho.

Loro erano lì, in questa caffetteria sperduta, dopo una lezione di inglese, in silenzio se non per il rumore di quel cucchiaio.
Solo che, a differenza nostra, i due, in quel momento, avevano capito di piacersi a vicenda e non sapevano come affrontare la cosa.

Jungkook ed io, invece, non avevamo la più pallida idea di cosa provasse l'uno per l'altro.
Io perchè credevo che, nonostante quello che mi aveva raccontato, fosse innamorato di Tae e lui perchè...beh, ero un bravo attore, quando lo volevo.

"Non credevo che mi sarei sentito così capito stando semplicemente in silenzio, qui con te" mormorò dopo un po', osando alzare lo sguardo verso il mio viso ed incontrando i miei occhi spalancati dalla sorpresa.
Ma, a differenza di quello che potete pensare voi, non per quello che mi aveva appena detto, ma perchè quelle erano le esatte parole che Jun aveva detto a Minho per rompere quel dannatissimo silenzio.

E fu proprio in quel momento che mi resi conto che ad ogni frase, o situazione, simile a quelle di Jun o Minho, io mi stavo innamorando sempre di più di Jungkook.

Principalmente perchè mi sembrava di rivivere la loro storia.
Quasi come se il destino l'avesse scelto per me...

SPAZIO AUTRICE:

Spero abbiate passato un buon ultimo dell'anno ed auguro a tutti un buon anno nuovo❤️.

•We will meet again {Jikook}•Where stories live. Discover now