17. Non mi passerà mai

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YOONGI

Ero seduto accanto al pianoforte, già sapendo che, non appena fosse arrivata la ragazza che dirigeva il nostro club di musica, avrei dovuto farle sentire la versione di Someone You Loved che stavo provando da qualche settimana.

In tutto questo, l'oggetto dei miei desideri era dall'altra parte dell'aula, a conversare tranquillamente, e con un enorme sorriso dipinto in volto, con un ragazzo che era appena entrato nel gruppo e non si era ancora riuscito ad ambientare abbastanza da non starsene seduto da solo in un angolo a meno che qualcuno non lo includesse in qualche conversazione.

E...beh, il mio cuore palpitava talmente forte che sembrava che Tae mi fosse lontano solo pochi centimetri invece che più di qualche metro.
Ma, effettivamente, mi faceva sempre questo effetto. Ogni volta che posavo il mio sguardo su di lui anche solo per caso.

La cosa divertente, o triste a seconda di come la volete vedere, è che io mi sentivo in questo modo, in sua presenza, da due lunghissimi anni. Ovvero dal momento esatto in cui, in terza, era entrato con timore ed insicurezza dalla porta dell'aula assegnata a quel dannatissimo gruppo di musica, incontrando praticamente all'istante il mio sguardo e facendomi scattare qualcosa a livello mentale.

All'inizio pensavo che fosse solo una semplice "cottarella accidentale" per un ragazzo che rappresentava perfettamente tutti i miei canoni estetici, anche visto il fatto che non ci siamo nemmeno rivolti la parola per qualche mese, ma, poi, sono riuscito a rendermi conto che, quella "cottarella accidentale", non mi sarebbe passata tanto in fretta e, di conseguenza, forse era molto di più...

Quindi non potete immaginare quanto scombussolato fosse il mio corpo, ed anche la mia testa a pensarci bene, la prima volta che Kim Taehyung mi rivolse la parola.

Il tutto era accaduto per caso. Infatti, eravamo finiti insieme in una specie di lavoro di gruppo e, sempre grazie al caso, lui ed io dovevamo lavorare sulla stessa traccia.
Non dico che diventammo amici, perchè questo successe solo al quinto anno, quando Nam e Jin diventarono compagni nel corso di cucina e quest'ultimo ci presentò i suoi amici, non sapendo che, magari, potessimo già conoscerli, ma...stavo finalmente conversando, anche se solo di musica, con il ragazzo che mi stava facendo perdere la testa nonostante non mi avesse mai rivolto nemmeno un cenno di saluto.

Però, nonostante quest'ultimo fatto, l'ho osservato così tanto, da lontano, che credevo di conoscerlo già alla perfezione...

Comunque...la mia felicità per questo avvicinamento fu spazzata via piuttosto presto. In breve, avevo chiesto a Tae se volesse venire a casa mia per provare la canzone che avevamo quasi finito di strutturare, ma lui mi rispose che, purtroppo per me, quel pomeriggio avrebbe festeggiato il primo anniversario con il suo ragazzo.

Inutile che vi dico che mi cadde il mondo addosso.

Però...io sono sempre stato un tipo riservato e molto poco trasparente, quindi i miei amici, cioè Nam, Jimin e Hobi, non hanno mai saputo nè della mia "cotta" nè di come fosse andata a finire.
Quindi, visto questo, fu molto più facile far finta di niente, sia con loro che con me stesso, ed allontanarmi, per il mio bene personale, da Tae non appena quel progetto fu finito.

Dopodichè, passai un anno e mezzo piuttosto tranquillo. Se con tranquillo intendiamo il fatto che, nonostante sapessi che avesse un ragazzo e ci salutavamo, sì e no, e basta, i miei sentimenti per lui non sono riusciti a sparire in nessun modo, nonostante ci abbia provato a lungo.

Ma mi stava bene così, veramente. Credevo che, prima o poi, sarebbe comparso qualcun altro nella mia vita e mi sarei dimenticato di Tae.
Anzi, specifichiamo: pregavo ogni giorno affinchè succedesse...

Poi, però, quel bellissimo martedì me lo sono ritrovato al mio tavolo in compagnia del suo ragazzo, che, poi, ho capito essere quello che era finito addosso a Jimin e quello che eravamo andati a vedere all'allenamento di nuoto, a dirmi: "Ehy, Yoon. Da quant'è che non parliamo noi due?".

Ecco, lì le cose sono precipitate. Perchè, dopo quel giorno, Tae ha iniziato a venire sempre al nostro tavolo, a mensa, e, inoltre, a parlare con me durante il gruppo di musica.
E la sua vicinanza la sentivo molto bene, fidatevi...

Quindi...in quel momento ero bloccato in una relazione a senso unico dove quello che mi piaceva da, ormai, due anni aveva un ragazzo da tre.
Situazione meravigliosamente orribile, direte voi. Beh, avete più che ragione...

*******

"Non ti è ancora passata?" sentii chiedermi all'improvviso alle spalle, notando, subito dopo, il sorrisetto divertito di Kihyun comparire alla mia destra.
"Non mi passerà mai" gli risposi in tono consapevole, lasciando che posasse una mano sulla mia spalla quasi in segno di conforto.

Chi era lui? Yoo Kihyun, ovvero l'unico che sapeva di tutta la faccenda. Semplicemente perchè era bravo a capire cosa passasse nella testa delle persone e perchè fosse in gruppo con me e Tae per il progetto che ci ha fatto parlare l'uno con l'altro per la prima volta.

"Ora conosci pure il suo ragazzo...".
"E tu come lo sai?" gli chiesi in tono confuso, aggrottando le sopracciglia.
"Sono un ottimo osservatore. E, beh, non ho molti amici...quindi non ho nulla da fare, se non guardarmi attorno, quando sono seduto da solo a pranzo" mi spiegò in tono leggermente imbarazzato, abbassando lo sguardo sul pavimento.

"Io non riesco a capire perchè sia così. Insomma, sei sveglio, intelligente, simpatico. Perchè hai così pochi amici?" gli domandai con rammarico, notando la sua espressione irrigidirsi all'improvviso.
"Perchè...sono uno che in amicizia non si accontenta. Ho sempre voluto un amico sincero, leale e "fedele", se così possiamo dire. Ma non l'ho ancora trovato" rispose con sicurezza, lasciando, poi, muovere le sue labbra in una piccola smorfia di indifferenza.

Quasi come se tutto quello che mi aveva appena detto non lo toccasse minimamente...

Non ebbi nemmeno tempo di ribattere alle sue parole che Song-Ha, la direttrice del gruppo, entrò dalla porta con aria vagamente arrabbiata, dicendomi, in tono secco, di mettermi al piano e di suonarle "quella dannatissima canzone che avevo scelto di imparare". Testuali parole.

Così, preso alla sprovvista, decisi di lasciar perdere, momentaneamente, quella conversazione con Kihyun e mi diressi con aria tremante al pianoforte, guardandomi per qualche secondo attorno prima di posizionare le mie dita sui tasti.

Ma...quei secondi furono sufficienti per trovare gli occhi di Tae nel mezzo delle venti persone presenti in quella stanza.

Non appena si accorse di questo, il ragazzo in questione mi rivolse un piccolo segno di incoraggiamento con la mano destra, facendo mancare al mio cuore più di qualche battito e facendomi salire una sensazione di puro vuoto allo stomaco.

Eh già, non c'era proprio verso di farmela passare...

SPAZIO AUTRICE:

Che dire di questo capitolo?
Yoongi sotto sette treni, tipo io ogni volta che vedo una foto di Hyunjin degli Stray Kids, Tae che non sa minimamente della cosa e la grande e confortante presenza di Kihyun, ovvero il main vocalist e mio bias assoluto dei Monsta X.
Direi...basta😂.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi mando un grande abbraccio🥺❤️.

•We will meet again {Jikook}•Where stories live. Discover now