14. Voi due...eravate molto legati?

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JIMIN

"Benissimo, per oggi abbiamo finito!" esclamò Hobi all'improvviso, dirigendosi a grandi passi verso lo stereo, per spegnerlo e caricarselo sulle spalle, prima di dirmi che doveva scappare e, quindi, di controllare che tutti iniziassero a tornarsene a casa sani e salvi.

Così, mi misi vicino alla porta d'uscita e salutai le persone che se ne andarono man mano, segnando l'orario sul foglio delle presenze apposito.
Fu solo quando alzai lo sguardo dal foglio, rendendomi conto che, oltre al mio orario di uscita, mancava anche quello di un'altra persona, che notai Jungkook provare ancora i passi finali della coreografia che, viste le mie decisioni impulsive, aveva dovuto imparare quel giorno, sbuffando quando si bloccò nel mezzo della seconda sequenza da otto.

"Ehy, non ti pare il caso di andare?" gli chiesi con un po' di incertezza, cercando di non soffermarmi sui muscoli tesi che si intravedevano da sotto la t-shirt aderente che aveva addosso.
"Finché non memorizzo questa parte non mi muovo da qui" mi rispose lui con sicurezza, mantenendo lo sguardo fisso sullo specchio di fronte a noi, aggiungendo, poi, che potevo andarmene tranquillamente visto che "a casa sano e salvo", scimmiottando le parole di Hobi, ci sapeva arrivare.

"E...se, invece, ti do una mano così finiamo prima?" gli proposi in un sussurro, maledicendomi mentalmente, subito dopo, per aver lasciato uscire quelle parole dalla mia bocca.

Ma che ci potevo fare? Io avrei voluto stare con lui, da soli, ogni giorno per tutto il giorno...
Almeno così mi permettevo di sognare un po'. Probabilmente, poi, sarei atterrato di faccia da quel "volo tra le nuvole", ma...credevo ne valesse la pena.

"Davvero lo faresti?" mi chiese in tono stupito, voltando, finalmente, lo sguardo nella mia direzione e lasciandomi perdere nei suoi pozzi color cioccolato.
"Certo" gli risposi con un sorriso sincero dipinto in faccia, avvicinandomi a lui a piccoli passi e rimostrandogli, con calma, la seconda sequenza della parte finale delle coreografia.

Peccato che ogni volta che mi sfiorò, anche solo per sbaglio, il mio cuore saltò più di qualche battito...

*******

Feci un piccolo sospiro, guardando la pioggia scrosciante da sotto la tettoia della scuola e, poi, decidendo di tirare fuori l'ombrello dal mio zaino, consapevole che, nonostante quello, sarei tornato a casa zuppo.

"Che ci fai lì sotto? Salta su" sentii improvvisamente dire davanti a me, notando, non appena alzai lo sguardo, Jungkook al volante di una piccola Cinquecento bianca, allungato con il busto verso il finestrino dal lato del passeggero, che mi guardava in attesa di una risposta.

Restai a bocca aperta per qualche secondo, non percependo il solito freno che mi sentivo addosso ogni volta che qualcuno che non fossero i miei genitori mi faceva quella richiesta.

"O-okay" balbettai dopo qualche secondo, richiudendo la cerniera del mio zaino e facendo una piccola corsa fino ad arrivare alla sua macchina, accomodandomi sul sedile subito dopo.
"Dimmi dove devo andare" disse Jungkook, in tono calmo e dolce, non appena fu ripartito, rivolgendomi un sorriso appena accennato.

Gli diedi tutte le indicazioni per raggiungere casa mia, guardandolo impostare la via sul navigatore, nascondendomi, poi, nell'angolino del sedile mettendomi a guardare fuori dal finestrino.
Questa volta, però, non per evitare di incontrare il suo sguardo o per ritrovarmi a fissarlo incessantemente, ma...perchè viaggiare in macchina con qualcuno che non fosse uno dei miei genitori, dopo l'incidente che ha avuto Youngmin, era una cosa che non sono stato più in grado di fare.

Fino a quel giorno...

"Perchè sei così silenzioso?" mi chiese Jungkook all'improvviso, costringendomi a mettermi un po' più composto ed a voltare il volto verso di lui.
"Non lo so. Forse...è strano" gli rivelai con sincerità, riportando lo sguardo sulla strada.
"Stare in macchina con me?" ribattette in tono confuso, probabilmente non riuscendo a capire.

Ma, effettivamente, se i ruoli fossero stati inversi nemmeno io avrei capito.

"Non esattamente. Sai...da quando Youngmin ha avuto quell'incidente in macchina non riesco più a salire sul sedile del passeggero così facilmente" gli spiegai brevemente, mettendo una mano sul mio ginocchio destro ed iniziando a stringerlo e rilasciarlo ritmicamente.

Quello era uno dei modi in cui scaricavo la tensione, se ve lo state chiedendo...

"Voi due...eravate molto legati?" mi domandò Jungkook cambiando leggermente argomento, usando un tono strano, che non gli avevo ancora mai sentito addosso.

Quasi...geloso.

"Sì, ma non in senso romantico. Youngmin aveva una ragazza. Almeno, in teoria. Non l'abbiamo mai vista" mi affrettai a rispondergli, vedendo il suo viso rilassarsi visibilmente.

"E...come ti senti adesso? Qui, in macchina con me, intendo".
"Bene. Per questo è strano. Ho sempre creduto che quando avrei ritirato fuori il coraggio per salire di nuovo in macchina con qualcuno mi sarei sentito...ansioso.
Ma, effettivamente, è solo una cosa infantile e adesso tu probabilmente riderai di me nella tua testa" gli dissi con un filo di imbarazzo, sentendomi un idiota, riabbassando lo sguardo fino a guardare la mia mano, ancora ferma a torturare il mio ginocchio.

"Al contrario. Posso capire. Hai "perso" un amico a causa di questo aggeggio infernale su cui ti stai muovendo. Non è infantile il tuo comportamento. E nemmeno stupido. Direi che è più che lecito" mi rispose, però, lui, praticamente ricolmandomi il cuore di serenità ed affetto.
"G-grazie" balbettai ad un tono di voce bassissimo, cercando di fermare i battiti praticamente impazziti del mio cuore che mi stavano facendo scoppiare il petto.

E meno male che dovevo stargli lontano per non amplificare le mie emozioni...

"Siamo arrivati" gli sentii dire dopo un paio di minuti di silenzio, accorgendomi, non appena guardai oltre il finestrino, di essere esattamente davanti al mio vialetto di casa.
"Ti ringrazio per il passaggio" mormorai rapidamente prima di mettere la mano sulla maniglia per uscire.

Ma, poco prima che questo accadesse, sentii una presa ferrea sul mio avanbraccio sinistro, girandomi verso Jungkook con un'occhiata interrogativa e, dentro di me, dei brividi che si stavano propagando lungo tutto il braccio, fino a livello della spalla.

"Quello che abbiamo fatto oggi...potrebbe diventare una cosa abituale finchè non riesco a mettermi in pari con tutte le coreografie che avete fatto nelle ultime tre settimane. Che ne dici?" mi chiese quasi con urgenza lui, in risposta, facendomi sobbalzare leggermente.

Annuii un paio di volte con la testa dopo qualche istante, sebbene sapessi che avrei dovuto rispondere di no perchè stargli ancora più vicino del necessario avrebbe comportato il fatto che mi sarei invaghito di lui ancora di più, aprendo, poi, la portiera e scendendo dalla macchina.

Fu solo quando lo salutai rapidamente con una mano, avviandomi verso la porta di casa e, poi, richiudendomela alle spalle nel momento in cui misi piede nell'ingresso di casa, che mi resi conto del motivo per cui la scena che avevo appena vissuto con Jungkook mi sembrasse così familiare.

Perchè l'avevano vissuta molto similmente anche Jun e Minho. E la cosa ancora più strana e confusa era che non fosse la prima volta che succedeva...

•We will meet again {Jikook}•Where stories live. Discover now