Capitolo 16

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Whiskey is still medicine to me.

«Ma che stronzo!» esclamò Carol sbattendo una mano sul tavolo coprendo addirittura la voce di Beyonce mentre cantava Love on top.

Ironia della sorte: stavamo discutendo della mia vita amorosa ed era tutt'altro che al top.
Il pensiero che pure Queen B si fosse presa le corna da quell'obbrobrio del marito, però, mi faceva sorridere. Era brutto gioire delle disgrazie altrui, ma la mia non era gioia era più tipo solidarietà femminile.

«Io gli avrei tagliato...»

«Shhhh! Questo è il pezzo più bello!»

Jack interruppe Sam mettendole l'indice davanti alla bocca. Lei non perse tempo ad afferrarlo con i denti, facendo scoppiare me e Carol in una grossa risata.

«Ahi!» esclamò il suo ragazzo. «Sei una stronza!»

«Ti pare?» chiese lei seria. «Stavo dicendo di come avrei staccato le palle a quel coglione e tu mi interrompi?»

Il rosso continuò a massaggiarsi il dito morso e cercò di lanciarle un'occhiataccia, ma con scarsi risultati. Quella moretta tutta pepe non sembrava render conto a nessuno, nemmeno al suo ragazzo. Era tutta la sera che continuavano a battibeccare, ma lo facevano con il sorriso e con sguardi che, nonostante l'apparenza, erano carichi di amore e desiderio reciproco.

«Scusami», disse lui rivolgendosi a me. «Anche io ho trovato che sia stato un vero deficiente a lasciare una ragazza come te per una di quel genere».

Quando avevamo raggiunto il locale con Carol, quei due erano già alla prima birra seduti al tavolo. Si erano scolati la seconda insieme a noi subito dopo le presentazioni, da circa un'ora eravamo prima passati ai drink e adesso ci ritrovavamo alla fascia dei super alcolici. Non avevo mai bevuto così tanto ed ero sicura che avrei pagato tutto quell'alcol, ma quel pub era davvero invitante e la compagnia mi stava piacendo così tanto che, per una volta, avevo voluto provare a seguire il mio istinto, scoprendo delle persone davvero fantastiche e forse un pelo alcolizzate. Per lo meno erano simpatici e sinceri, dote che non avevano di certo i miei vecchi amici.

«Direi che il prossimo brindisi lo dedichiamo proprio a quei due!» esclamò Sam alzando il suo bicchiere di Sambuca ormai agli sgoccioli. Si vedeva che ormai faticava a tenere aperti i suoi grandi occhi azzurri, ma grazie alle luci stroboscopiche, dubito che altri oltre a noi se ne potessero rendere conto.

«Direi che è d'obbligo!» la seguì a ruota Carol alzando anche il suo bicchiere di whisky.

«Mi propongo io!» disse poi Jack estremamente serio.

«No io!» Sam cercò di sovrastare la sua voce.

«Lo inizio io, poi voi aggiungete, vi va?» chiesi continuando a ridere. Non ero così felice da molto tempo e la sensazione di leggerezza mi rendeva ancora più semplice aprirmi e ridere insieme a loro.

Tutti iniziarono ad osservarmi, così mi alzai in piedi e catturai anche gli sguardi degli altri presenti che, per un momento soltanto, smisero di bere, chiacchierare e ballare per ascoltare quello che stavo per dire, decisamente incuriositi.

«Ai traditori», iniziai. «A quello stronzo con il pene piccolo», continuai mentre sentii la gente scoppiare a ridere di gusto. «A quella gran falsa della mia ex migliore amica».

«Si può dire troia, tesoro», mi suggerì Jack con le lacrime agli occhi quanto le altre due.

«Si, si, proprio quello che è lei!» urlai sovrastando il volume della musica e indicando il mio nuovo amico.

Invisible string    ✔️ - CARTACEODonde viven las historias. Descúbrelo ahora