Capitolo 2

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I'm still thinking
about everything
you didn't say.

Camminavo oramai da una quindicina di minuti, diretta verso l'unico posto di cui non mi sarei mai potuta dimenticare. I miei occhi avevano puntato la vecchia insegna non appena avevo svoltato l'angolo. Lo sfondo verde bosco e la scritta bianca contornata di rosso, rendevano unico quel piccolo angolo di paradiso in cui mi portava sempre mamma ogni pomeriggio a fare merenda.

La Clint's Bakery and Coffee era un vero e proprio pilastro di quella cittadina. La vecchia Becky era un personaggio storico: una signora anziana appassionata del proprio lavoro che faceva da nonna a chiunque entrasse nel suo locale. Era una donna molto bella, nonostante l'età le avesse fatto spuntare parecchie rughe, con un sorriso sincero pronto a risollevarti la giornata con parole dolci cariche di rassicurazione e serenità.

Entrare da Clint's era come entrare in un luogo di pace: ognuno lasciava le proprie preoccupazioni fuori e si beava dei profumi che provenivano dal banco dove Dalia - la cuoca - non faceva mai mancare torte e dolcetti appena sfornati a tutte le ore.

Il vero asso nella manica di quel posto però era la cioccolata calda di Becky. Sembrava avere un dono nel farla - o forse solo delle mani divine - e la gente faceva letteralmente la coda ogni pomeriggio per entrare e prenderne una tazza, cosa che avrei fatto di lì a pochissimo.

Ad ogni passo verso la meta, mi accorgevo di quanto mi fosse mancata l'aria fresca di Breckenridge, di quanto mi fossero mancati i suoi colori, il viale dei piccoli negozi locali, quello dei ristoranti e delle tavole calde; quanto mi fossero mancati i profumi provenienti dalle pasticcerie, dai forni, dall'aria di Natale che si respirava ad occhi chiusi e cuore aperto.

Avevo sempre amato il Natale, era una di quelle festività a cui in pochi riuscivano a resistere. Non mi era mai pesato il fatto che dovessi condividere il mio compleanno con una giornata tanto importante, era come se tutti festeggiassero con luci e sorrisi, senza contare che mamma e papà erano sempre riusciti a ritagliare un momento per il mio compleanno.

Amavo la gioia dei primi momenti della mattinata, svegliarmi all'alba, correre da Ryan - già sveglio quanto me - scendere le scale di corsa e sederci insieme sul divano pronti a contare tutti i regali sotto l'albero. Non avevamo i nonni, quindi i nostri genitori ci facevano sempre dei regali in più per compensare questa "mancanza". Mamma e papà ci raggiungevano poco dopo con le solite facce finte-sorprese dei genitori quando vedono la base dell'albero piena zeppa di regali e così iniziavamo a scartarli, solamente dopo aver fatto la solita foto di rito tutti insieme con i nostri pigiami a tema natalizio.
Era un momento magico, non tanto per i regali, ma perché eravamo tutti insieme, felici di essere lì in una mattina piena di gioia come quella.

Da quando ci eravamo trasferiti in Italia, anche il Natale aveva perso un po' di magia, ma papà aveva sempre cercato di tenere viva la tradizione con la foto, la torta di meringhe per il mio compleanno e il panettone - nuova tradizione italiana - con la crema di mascarpone che si assicurava di preparare insieme a me la sera della vigilia.

Questo Natale sarebbe stato il primo dopo tanti, tantissimi anni, trascorso tutti insieme. Non avevo idea di cosa ne sarebbe venuto fuori, anche se in cuor mio speravo in un miracolo.

Portai una mano a coprire la bocca mentre sbadigliavo. Erano le undici del mattino, avevo dormito come un sasso da quando ero salita in macchina insieme a Ryan. Pochi flash mi ricordavano come avessi fatto a raggiungere il letto della mia vecchia camera, di come mi fossi cambiata e continuato a dormire una volta appoggiata la testa sul cuscino.

Non avevo ancora visto né sentito mia madre e forse era meglio così. Non avevo idea del perché lei e mio padre si fossero separati e non sapevo nemmeno se Ryan ne fosse a conoscenza. Avevo pensato di chiederglielo, prima o poi, però non volevo rovinare tutto appena arrivata. Ero più che sicura che mio fratello avesse sofferto quanto me per quella situazione, forse anche di più visto la capacità di comprendere meglio la situazione grazie a quei cinque anni di differenza.

Invisible string    ✔️ - CARTACEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora