Capitolo 10 - Il Segreto di Charlotte

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[Charlotte]

"Ciao tesoro, guarda che sarò fuori città per un po' per una problema familiare imprevisto"

"Vuoi una mano?" mi domanda Nora preoccupata.

"No, sta tranquilla, non è niente di grave"

"Se ti serve aiuto sappi che ti basterà chiamarmi" annuisco, ma poi mi rendo conto che non può vedermi.

"Va bene, ci vediamo. Ti voglio bene" e poi metto giù. Alzo la testa e vedo davanti a me la casa che indica la mappa, così avanzo verso la porta d'ingresso, ma, appena ci arrivo di fronte, mi blocco.

Sto per rivedere dopo tanto tempo mia madre e questa cosa mi provoca un grande miscuglio di emozioni. Ho odiato la mia famiglia per non so quanto tempo, però, da quando ho ritrovato quella scatola nel mio armadio, ho continuato a pensare ai miei genitori....anzi, solo a mia madre, dato che mio padre è il motivo per cui sono stata cacciata di casa.

Comunque, tornando a me, alzo la testa e mi decido a bussare e dopo un minuto circa, la porta si apre, rivelando la figura di una donna avanti con l'età e lei, appena mi vede, mi riconosce subito, rimanendo con la bocca leggermente aperta.

"Charlie...."

"Ciao mamma" lei, in un battito di ciglia, mi salta addosso stringendomi forte a sé, mentre io rimango confusa da questa sua reazione, voglio dire, lei è stata complice della mia cacciata di casa e ora mi sta abbracciando, quindi capite la mia confusione.

Io, ovviamente, non ricambio l'abbraccio e mia madre se ne accorge, perciò si stacca e senza dire niente mi invita ad entrare. Io entro e mi guardo intorno, scrutando ogni angolo della casa dove vive mia madre, notando che non c'è niente che la ricollega alla nostra famiglia....o meglio, al cognome di mio padre.

"Spero non ti dispiaccia per il disordine, ma non mi aspettavo visite da parte tua" mia madre si sbriga a sistemare delle carte sul tavolo in salotto e passa una mano sul divano per togliere briciole di cibo presumo.

"Tranquilla, sono qui solo di passaggio" in verità sono venuta qui per vederla, ma non voglio riavvicinarmi a lei....non ancora.

"Posso offrirti qualcosa?" mi fa cenno di sedermi e io mi siedo sul divano, notando che è veramente comodo.

"Un caffè" lei annuisce e sparisce per andare in cucina, mentre io prendo altro tempo per guardarmi intorno, accorgendomi che le uniche foto presenti in questa stanza sono sul camino, perciò mi alzo e mi avvicino per analizzarle, constatando che ci sono 3 cornici con 3 foto di me e mia madre, ma non c'è mio padre.

"Vuoi lo zucchero?" sussulto per la comparsa improvvisa di mia madre e mi volto, per poi annuire, così lei torna in cucina e riappare poco dopo con un contenitore bianco in porcellana con dentro dello zucchero e un cucchiaino dentro. Io torno sul divano, prendo il cucchiaino e ne verso due di zucchero nel caffè, per poi mescolare con un altro cucchiaino e infine bevo un piccolo sorso, dato che scotta ancora.

"Sei cresciuta così tanto....ormai sei una donna a tutti gli effetti" bevo un altro sorso e alzo lo sguardo su di lei.

"Di sicuro non sono cresciuta grazie a te e papà" lei abbassa la testa e si siede su una poltrona di fronte a me.

The Hunter 4 - The Fallen AngelWhere stories live. Discover now