Capitolo 11

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Vengo svegliata dal buonissimo profumo di pancake e subito mi alzo correndo in cucina

"pancake!"

Urliamo io e mio fratello appena arrivati in cucina e i nostri genitori ridono

"siete rimasti i soliti golosoni"

parla mio padre appena ha smesso di ridere

"adoriamo la cucina della mamma e non la mangiamo da un sacco"

ci difende mio fratello e mamma e papà sorridono

"mangiate in fretta che dobbiamo andare in palestra per i tuoi allenamenti Lexy"

mi blocco all'istante, mi era completamente passato di mente

"tesoro tutto bene?"

Leon mi prende la mano e la stringe mentre parola mia madre

"certo che sta bene, è solo nervosa visto che ti deve far vedere i suoi allenamenti"

grazie mamma, ti amo. Non sai quanto

"Lex stai tranquilla, non c'è motivo di essere nervosa sono sicuro che sei migliorata molto"

mi rilasso per quanto in realtà io sia nervosa di vedere Jace, e ci mettiamo a mangiare


Siamo arrivati in palestra da mezz'ora e per fortuna non c'è traccia di Jace

"sei molto migliorata tesoro, ma ti vedo distratta"

cavolo non credevo se ne accorgesse

"è emozionata nel farvi conoscere la sua migliore amica e i suoi genitori vero sorellina?"

"sì sì è vero"

"sono sicuro che ci piacerà, come ho detto due settimane fa ci piace solo perché è riuscita a mettere la testa apposto a questo stupido"

mette una mano sulla testa di mio fratello che ruota gli occhi, è abituato ormai

"ora però concentrati"

"sì papà"

e riprendo ad allenarmi


Appena finiti gli allenamenti sono corsa in macchina perché non vedo l'ora di vedere Crystal, ma mio padre e mio fratello non sono ancora arrivati e sono qui da dieci minuti ormai. 

Arrivano dopo altri cinque minuti e Leon ha una faccia furiosa mentre mio padre sembra abbastanza felice

"finalmente perché ci avete messo tanto? Perché avete quelle facce?"

parlo appena entrano in macchina

"ti stavamo per raggiungere quando è entrato in palestra un ragazzo che doveva avere più o meno l'età di Leon, mi ha riconosciuto e anche se all'inizio sembrava un po' scioccato si è avvicinato e dopo essersi presentato mi ha chiesto un'autografo poi ci siamo messi a parlare. Era molto simpatico e non mi sono accorto dell'ora, dovresti proprio conoscerlo"

Mi irrigidisco e cerco di non farlo notare a mio e per fortuna ci riesco visto che è concentrato sulla guida

"e... come si chiama?"

"Jace Blake"

dice a denti stretti mio fratello. Ora capisco perché era così arrabbiato...

"è gentile e simpatico, mi piacerebbe allenarlo e conoscerlo. Ha un futuro promettente, la prossima volta che lo vedo lo faccio venire a casa così lo conoscete"

Una nuova vitaWhere stories live. Discover now