Capitolo 2

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E' passata una settimana da quando siamo a Los Angeles e abbiamo visitato tutta la città così adesso sappiamo orientarci bene. Oggi comincia la scuola e io sono molto nervosa perché domani mattina inizio la terza media e ho paura di non trovarmi bene nemmeno qui

"sorellina non preoccuparti, ti farai tanti amici ne sono sicuro. Sei una splendida persona e se ne accorgeranno tutti"

Ho già detto che lo amo? Mi capisce ogni volta anche solo guardandomi

gli sorrido e lo abbraccio

"grazie fratellone, non so cosa farei senza di te"

"non c'è bisogno di ringraziarmi, farei di tutto per te"

mi da un bacio sulla testa

"ora vai a dormire, se no domani a scuola sarai uno zombie"

ridacchio insieme a lui annuisco

"a domani"

gli do un bacio sulla testa e vado in camera mia

mentre aspetto di prendere sonno vi descrivo un po' il nostro appartamento. Appena si entra dalla porta c'è un piccolo ingresso dove lasciamo le scarpe e i giubbotti, le scarpe ovviamente in una scarpiera molto ampia. Andando avanti ci sono a destra la cucina, molto ampia, e a sinistra un tavolo da pranzo. Poco più avanti si trova, sempre a sinistra, un soggiorno molto grande con un divano a quattro posti, una scrivania con il computer e davanti al divano una TV a schermo piatto appesa al muro e un piccolo balcone, mentre a destra si trova un lungo corridoio con quattro stanze, due bagni e un ripostiglio. La prima stanza è di mio fratello, c'è un letto a due piazze in mezzo alla stanza, degli armadi davanti e a sinistra del letto, a destra c'è un mobile con una piccola TV e vicino una scrivania e delle librerie. Ai lati del letto ci sono due comodini con una lampada ciascuno e una sveglia e per finire due finestre e un bagno molto ampio con una doccia e una vasca. A destra del corridoio ci sono i due bagni e altre due stanza che useremo se avremmo degli ospiti e dopo la stanza di Leon c'è la mia e no, non è la solita stanza tutta rosa piena di peluche. E' uguale a quella di mio fratello sono che la mia ha i mobili rossi e bianchi e la sua blu e bianchi.

Dopo poco tempo i miei occhi si chiudono e cado in un sonno profondo

"sveglia sorellina è mattina!"

Mi sveglia dal mio amato sonno mio fratello e appena sto per urlargli contro di andarsene e farmi tornare a dormire mi ricordo che oggi è il primo giorno di scuola

"come fai ad essere già sveglio? Di solito mi sveglio prima io"

"la sveglia genia. Tu hai dimenticato di metterla"

cazzo è vero

"grazie, mi hai salvato da un ritardo assicurato"

"figurati, ma ora sbrigati che se no perdi anche l'autobus. Io ti vado a preparare la colazione, mi vesto e vado a scuola. Il liceo inizia prima delle medie"

mi da un bacio sulla fronte ed esce chiudendo la porta così vado a farmi una doccia veloce. Appena esco, tutta pulita e profumata, vado nell'armadio e prendo una maglia larga e lunga fino a sotto il sedere blu e dei pantaloni larghi neri. Mi vergogno molto del mio corpo anche se la mia famiglia mi dice che non ne ho bisogno Non metto cose larghe solo per la boxe visto che devo muovermi sarebbe scomodo

Accidenti mi sono persa nei miei pensieri un'altra volta!

vado velocemente a fare colazione e mentre mangio spunta mio fratello che, ovviamente, è bello da morire. Jeans strappati e maglietta a maniche corte bianca con una camicia legata intorno alla vita

"io vado sorellina. Ti verrei a prendere alla fine delle lezioni, ma tu finisci quindi ci vediamo più tardi"

mi da un bacio sulla fronte e una carezza sulla testa e se ne va.

io finisco la mia colazione e vado a prendere l'autobus

Arrivo a scuola quando suona la campanella così mi affretto ad entrare e andare in segreteria a farmi dire la mia classe

"signorina la sua classe è la 3^A. Deve salire le scale per andare al piano di sopra e prendere il corridoio a sinistra, la sua classe è infondo"

Mi comunica la segretaria così la ringrazio e vado dove mi ha indicato. Una volta davanti alla porta busso ed entro

"oh, lei dovrebbe essere l'alunna che si è trasferita da Londra. Io sono la professoressa di italiano"

annuisco e mi presento dopo essermi messa vicino alla cattedra

"buongiorno a tutti, mi chiamo Lexy Ross, vengo da Londra e mi sono trasferita qui da una settimana con mio fratello maggiore"

"va bene così signorina Ross, si vada a sedere accanto alla signorina Jones"

annuisco di nuovo e vado a sedermi vicino alla ragazza che mi ha indicato la prof, anche perché è l'unico posto libero

"piacere. Io sono Cristal, Cristal Jones"

è una bella ragazza, capelli castano chiaro che arrivano fin sotto le spalle, occhi tra il verde e l'azzurro, fisico da favola che non si fa problemi a mettere in mostra e labbra poco meno carnose delle mie

"piacere mio, spero andremo d'accordo"

"io sono arrivata alla mia fermata, ci vediamo domani Cri"

"a domani Lex"

sci salutiamo io e la mia prima e nuova amica poi scendo dall'autobus ed entro a casa

Sto finendo di cucinare quando sento la porta di casa chiudersi e poco dopo mio fratello spunta in cucina

"ciao sorellina, cos'è questo delizioso odorino?"

"pasta alla carbonara e bistecca con patate al forno"

sorride e si mette a mangiare

"allora com'è andato il tuo primo giorno?"

mi chiede mio fratello. Dopo aver mangiato ci siamo seduti sul divano a parlare

"molto bene. Mi sono già fatta un'amica e i compagni sembrano molto simpatici. A te invece?"

"benissimo. Il liceo è molto meglio qui che a Londra, mi sono fatto molti amici e, non per vantarmi, ho sentito alcune ragazze fare degli apprezzamenti su di me"

Mi sa che ho dimenticato di dire che è molto modesto. Ok che è bello veramente, ma se ne vanta in continuazione

"sì lo so, sei bellissimo e tutte vorrebbero stare con te, ma tu sei di tutte e di nessuna"

alla fine ruoto gli occhi e lui ride

"bravissima sorellina, solo tu hai l'esclusiva su di me"

"sono onorata"

dico cercando di evidenziare bene la mia ironia

"certo che sei cattiva"

fa il finto offeso e mi metto sulle sue gambe abbracciandolo

"ti amo fratellone"

mi da un bacio sulla fronte e mi stringe più

è da quando siamo piccoli che ci diciamo che ci amiamo, ma non nel senso di amore. Ci vogliamo così bene che il solito ti voglio bene non basta

"ti amo anch'io sorellina"

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