Il piano della pace

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Storia originale

Titolo: Il piano della pace

Autorealemolinari

Trama: Le muse erano ragazze meravigliose che suonavano per scopi pacifici e per aiutare l'umanità. Una di queste muse suonava un pianoforte la cui melodia incantevole permetteva al mondo di vivere in pace. Così narrava la leggenda... E se invece non fosse solo una leggenda? Se l'unico modo per fermare la guerra fosse quello di trovare il piano della pace? Per rispondere a queste domande Ena si ritroverà a vivere un'emozionante avventura.

Recensione: Ciao a tutti! Pronti per scoprire la storia di oggi? Parliamo de "Il piano della pace" di alemolinari, un libro fantasy che l'autrice ha scritto mentre frequentava la prima media. Veniamo subito a conoscenza della protagonista, Ena, mentre è intenta a leggere un vecchio libro di leggende al lume di candela. Una di queste leggende narra della musa della Nota Angelica, che con la musica del suo pianoforte manteneva la pace nel mondo. Una delle sorelle di Ena, Jenny, entra nella stanza ma si ritrova presto con un bel bozzo sul naso: Ena aveva piazzato una sorta di trappola all'entrata, con tanto di filo e uno stivale.

Le ragazze aspettano che il padre rientri dal lavoro. Proprio poco prima di cena, Ena si trova nello sgabuzzino per trovare uno scatolone e, per errore, ne fa cadere uno. Al suo interno scorge un diario ed una penna dorata, scoprendo che appartenevano ad una donna di nome Tiffany.

Durante la cena, Ena e Jenny chiedono al padre perché non abbia mai parlato della madre e lui si confida rivelando loro il suo nome... Tiffany.

Ena rimane colpita dall'affermazione e questa reazione non passa inosservata al padre, che si accorge della sua inquietudine.

Mi fermerei qui con la trama per evitare eventuali spoiler. Parliamo invece dei personaggi.

È molto evidente il fatto che la storia sia stata scritta da una ragazza giovanissima, perché (sempre dal mio onesto parere) i personaggi mancano di tridimensionalità ed il ritmo della storia è sempre molto veloce, con gli eventi che si susseguono uno dopo l'altro e senza respiro. Mi piacerebbe sapere di più di Ena, delle sue emozioni interiori e non, anche con delle semplici descrizioni, in modo da riuscire ad empatizzare con lei e lasciarmi trascinare dalla trama. Per il futuro, penso che la pratica dello show, don't tell possa aiutare tantissimo nella costruzione dei personaggi (cerco di dirlo più volte possibile nelle recensioni, sta diventando tipo il mio motto).

Mi è piaciuta l'interazione tra i personaggi, ma penso che anche questa possa essere ulteriormente approfondita. Ho apprezzato moltissimo l'interazione tra Ena e Jenny nel primo capitolo, con l'episodio divertente dello stivale. E, a proposito di quello, avevo una domanda: Ena dice di creare quelle "trappole" per proteggersi da qualcuno... ma nel corso della storia questo quesito non viene risolto (o forse me lo sono lasciata sfuggire). Da chi voleva difendersi?

Le descrizioni sono brevi, ma penso siano adatte, perché non appesantiscono la lettura. Forse avrei provato ad aggiungere qualche dettaglio in più, per dare più profondità all'atmosfera soprattutto nella seconda parte del libro. Ho apprezzato molto invece quella della prima parte: sono riuscita ad immaginarmi con chiarezza lo stato della casa della famiglia di Ena, malridotta a causa della guerra.

I dialoghi sono molto semplici e concisi, forse a volte un po' innaturali. Per esempio, nel capitolo 13, Ena dice "Come faccio ora a tornare delle mie dimensioni (,) nella lettera della mamma non c'è scritto nulla!". Penso che una persona difficilmente nella vita reale userebbe una frase così lunga, forse esclamerebbe un più plausibile "E ora come faccio?", più corto ma naturale.


Ho notato che già altri utenti in precedenza hanno scritto nei commenti alcune correzioni grammaticali e di sintassi, quindi eviterei di ripeterli qui. Scrivo qui sotto altre cose che ho notato:

* Capitolo 9: ripetizione di "rocce": in generale si tende a ripetere molte volte la stessa parola o anche il nome della protagonista, Ena.

* A volte c'è bisogno di più respiro e quindi delle virgole: alcune frasi, infatti, rischiano di essere troppo precipitose senza delle pause adeguate. Per esempio, nel Capitolo 13: 

"Poi ci riprovò , questa volta immaginando di far crescere un albero... e immediatamente crebbe un albero, come l'aveva immaginato". 

In questo caso abbiamo anche la ripetizione della parola "albero" e del verbo "immaginare". La frase poteva essere costruita in questo modo:

"Poi ci riprovò, questa volta immaginando di far crescere un albero... e immediatamente ne crebbe uno, proprio come l'aveva desiderato".


Consiglio "Il piano della pace" a chi ha voglia di leggere una fiaba leggera e fresca, con atmosfere fantasy.


Mathimargo

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