I Dannati

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Storia originale

Titolo: I Dannati 

Autorealicepaliuca02

Trama: E se non fosse vero ciò che la Bibbia racconta? E se fosse tutto una menzogna? Ci avete mai pensato a come sono andate veramente le cose con i Dannati? Questa è la storia dei Dannati, i primi demoni di tutto il creato. Loro sono crudeli, sono astuti, vogliono vendetta e soprattutto vogliono che le tenebre e il buio coprano tutto il resto. Il loro capo, Lucifero, condurrà i Dannati alla vittoria e alla riuscita del loro obbiettivo, tra mille difficoltà e tra una lotta e un'altra... ecco per la prima volta in cui il male ha la meglio sul bene...

Recensione: Buonasera a tutti, lettrici e lettori, e benvenuti ad una nuova recensione di Recensioni Bbbelle. Stasera ci occuperemo di una storia originale che tratta di un tema piuttosto controverso e chiacchierato: la religione cristiana. Così come Dan Brown ci ha narrato del Sacro Graal e della discendenza divina, alicepaliuca02 ci parla sin dal primo capitolo di Lucifero, l'angelo più cinico del Paradiso.

Anche se veniamo a conoscenza di altri fratelli che non sono da meno... ma bando alle ciance, iniziamo con la recensione!

Dal punto di vista dei dialoghi direi che ci siamo: mi piacciono, sono fluidi ma conservano uno stile adatto al contesto in cui vengono pronunciati. Very nice.

Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, sono rimasta leggermente perplessa: alcune soluzioni mi piacciono molto, come la costruzione di Lucifero e della misteriosa donna che gli appare in "sogno". 

Non farò spoiler, quindi chi vuole saperne di più, vada a recuperarsi il libro! 

Dicevamo: la descrizione della donna, per esempio, era molto intrigante, a tratti quasi poetica, ed anche le reazioni di Lucifero mi sono sembrate ben ponderate. Tuttavia credo che l'autrice avrebbe potuto dare molto più spessore ai personaggi, non per forza descrivendo la loro apparenza fisica ma soprattutto le loro azioni e la gestualità. Ognuno di loro avrà un qualcosa di particolare che lo contraddistingue mentre parla/si muove/starnutisce, giusto? Mi piacerebbe che questi piccoli dettagli risaltassero di più all'occhio del lettore. Per esempio, invece di scrivere che un personaggio ha impiegato una grande fatica per raggiungere una porta, si potrebbe descrivere la sua camminata malconcia, il suo respiro che si accorcia ad ogni passo compiuto, il suo sguardo vacuo ed appannato per una scazzottata subita in precedenza. In poche parole? Mostrare cosa succede è più efficace che riassumerlo. Questo il mio suggerimento.

Personalmente, nei primi capitoli ho faticato a capire la storia in generale: avrei voluto che fosse stata narrata con più semplicità, rendendola più lineare, ma comunque mantenendo elementi stilisticamente interessanti come la visione di Lucifero o la scazzottata avvenuta in Paradiso. Ho trovato non ci fosse una vera e propria correlazione tra gli eventi della storia e per questo mi è risultato difficile seguirli. Credo che sia un "errore" in cui siamo incappati tutti noi scrittori: quando arriva il momento di scrivere di una nuova storia, di creare una nuova ambientazione e di un nuovo mondo, ci lasciamo prendere la mano. Abbiamo esattamente in testa di cosa parlare, di come sia organizzata la società in cui vive il protagonista, i luoghi della storia... e siamo così presi che, a volte, andiamo troppo veloci. In che senso? Nel senso che ci dimentichiamo del fatto che il pubblico che leggerà la nostra storia non è a conoscenza del nostro universo. Scrivere un libro è un po' come spiegare qualcosa di nuovo ad un bambino piccolo: è necessario guidarlo, descrivergli le azioni con semplicità, ma senza mettere troppa carne al fuoco (sia per nascondere i colpi di scena, che per rendere la lettura più facile da seguire).

L'idea di fondo è molto buona: nel mio caso, ho sempre desiderato sapere come sarebbe stato un ipotetico Paradiso; ebbene, credo che per rafforzare ancora di più il potere di questa ambientazione (e naturalmente di tutte le altre che seguiranno) delle descrizioni più approfondite potrebbero essere d'aiuto. Non ci vuole molto in realtà, non vale la pena scrivere settantacinque righe per descrivere una stanza (anche se si può fare qualsiasi cosa, se la conoscenza della lingua italiana e la gestione di essa è magistrale), ma vale sempre la pena dare qualche particolare in più al lettore: che tipo di luce c'è all'interno di una stanza, il colore delle pareti, o addirittura la sensazione che prova il personaggio in quella camera. A proposito di questo, come ho già detto in qualche recensione passata, mettere in campo descrizioni che implichino l'utilizzo dei cinque sensi è sempre una scelta vincente per rendere la storia ancora più vivida.

Dal punto di vista di grammatica e simili, non ho notato grandi errori. La maggior parte di quelli che ho visto erano di battitura, ed erano già stati segnalati da altri utenti. Mi permetto di fare solo un piccolo appunto:

* nel capitolo 2:  "....nella notte della retina..." forse è meglio dire della pupilla, dato che credo sia quella la parte dell'occhio che potrebbe raffigurare l'Oscurità della notte; 

Sono sicura che l'autrice sarà in grado di far sbocciare la propria storia col passare del tempo, magari con una futura revisione una volta che il romanzo sarà concluso.

Consiglio la lettura agli appassionati del genere, quindi dark fantasy, e amanti del misticismo!

Mathimargo

P.S. Congratulazioni per le quasi 2.5k visualizzazioni!

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