To Theïkó Diamánti - La nascita dei mondi -

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Storia originale

Titolo: To Theïkó Diamánti - La nascita dei mondi -

Autore: Saraharley88

Trama: Somme Divinità abitanti dell'unico pianeta esistente Theíos, l'originario, in cui vivono in stretta armonia con ciò che li circonda. Tavi però vuole di più, creare qualcosa di grande. Così nasce la storia, solo il principio di una vicenda più ampia tra esseri umani, Divinità e mondi paralleli nello spazio-tempo.

Recensione: Salve a tutti! Oggi ci immergeremo completamente in un'atmosfera fantasy, grazie alla storia originale di @Saraharley88

Il romanzo inizia in un luogo misterioso, dall'ambientazione a dir poco suggestiva. Un falò sparge le sue lingue di fuoco rosse e arancioni e, lì attorno, stanno seduti molti bambini, di età differente. Aspettano tutti che la donna vicino a loro cominci a parlare dell'origine del mondo, nonostante sia un racconto che alcuni di loro avevano già sentito molte volte. Il falò si tramuta in una grande chiazza blu, in cui appare della nebbia e, infine, delle immagini.

Il lettore si trova di fronte ad una specie di racconto mitologico e lo ascolta come se fosse anche lui seduto davanti al focolare, facendo compagnia ai bambini. I protagonisti che ci vengono presentati, i creatori del mondo, sono tre esseri elfici: Tavi, Abrom ed Eluc. Analizziamoli.

Tavi sembra essere un'anima ricca di speranza e di curiosità. Lei è una Divinità Elfica, ma sembra racchiudere in sé delle caratteristiche da "mortale": sembra essere dotata di pietà, di bontà d'animo ma anche di determinazione. Sarà lei a parlare con i due fratelli, Abrom ed Eluc, per aiutarla a creare un mondo pieno di vegetazioni, animali e civiltà a loro immagine e somiglianza.

Abrom sembra avere una personalità più calma: inizialmente non è d'accordo con la sorella nel creare il mondo, ma alla fine è colui che la spingerà a farlo. La accompagnerà anche durante i suoi viaggi al di fuori del monte Onivid ("Divino" al contrario, tocco di classe!).

Eluc rappresenta un po' l'altro lato di Abrom, con un carattere più determinato e propenso all'essere leader: nel corso della storia, qualcuno compirà un crimine e lui radunerà tutti gli dei che vivono sul monte. In questo frangente la sua indole sembra emergere ancora di più, oltre al fatto che il personaggio si senta tradito e ferito da qualcuno. I due fratelli, a dire il vero, sembrano essere complementari, ma condividono anche molti lati del proprio essere. La figura che più si distingue, invece, rimane Tavi.

Poi abbiamo altri dei, che sono stati creati per essere più vicini ai mortali. Un po' come gli dei greci, ogni divinità è associata ad un elemento della natura o ad una particolare abilità. Tra i più degni di nota citerei: Diánoia, dea dell'Intelletto (la dea più vicina ad una greca Atena), Chàos (un misto tra Eris e Ermes), Pyrkagiá (dio della Conflagrazione), Ilios (paragonabile al dio Apollo), Dásos (la dea della Foresta) ecc ecc.

Non è facile creare un mondo nuovo, soprattutto se di fantasia, ma mi sembra che l'autrice ci sia riuscita. L'atmosfera generale della narrazione tende ad inglobare il lettore, specialmente nella primissima parte del falò. Le descrizioni presenti sono buone e adatte al contesto, solitamente di breve lunghezza: a mio avviso potrebbero anche essere più lunghe, magari cercando di dare un focus in più su alcune caratteristiche fisiche/caratteriali degli dei e delle Divinità Elfiche. Consiglierei anche di provare ad utilizzare un po' di show, don't tell : quello è sempre gradito.

I dialoghi sono trattati con semplicità e grande chiarezza dei termini: le divinità sembrano condividere un linguaggio comune per nulla obsoleto, ma trasparente e perfettamente comprensibile. Condivido questa scelta: a volte, ad utilizzare costruzioni di frasi e paroloni dal passato, si rischia solo di fare un gran minestrone imbarazzante. Invece, utilizzare un linguaggio universale (privo di parole ovviamente fuori luogo come "okay") e senza fronzoli rende la lettura più piacevole e facile da seguire. Anche le battute tra i vari personaggi sembrano per equilibrate e coerenti al contesto in cui si svolgono. Nice job.


Grammaticalmente e sintatticamente non ho trovato particolari errori: più che altro la quasi totalità di essi era già stata segnalata con degli appositi commenti a lato nei capitoli, quindi vorrei evitare di scrivere qualcosa che è già noto all'autrice. Basterà una piccola revisione per sistemare il tutto.


Insomma, perché dovrei consigliare la lettura di "To Theïkó Diamánti - La nascita dei mondi -"? Parliamo di una storia originale facile da affrontare per chi ama il fantasy o la mitologia, ma cerca qualcosa di nuovo. La tematica del tradimento tra dei è trita e ritrita, ma in questo romanzo è stata descritta in una chiave diversa: direi più intimistica, mitologica ma non noiosa.

Inoltre, la premessa scritta all'inizio del libro è al dir poco deliziosa: l'autrice ricorda il fatto di aver iniziato a scrivere questa storia durante l'adolescenza, con l'aiuto del nonno. Poi il romanzo è diventato una saga e molti elementi narrativi sono cambiati, ma questa storia è la testimonianza di un importante e caro ricordo familiare.


Mathimargo

P.S. Congratulazioni per le 1.3k visualizzazioni!

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