Capitolo 9

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Mi sveglio di soprassalto quando sento qualcosa vibrare sul cuscino. Alla vibrazione si accompagna una luce improvvisa che si propaga in tutta la stanza. Il mio cellulare ha lo schermo acceso e sullo schermo, oltre all'orario che segna le 0.00, campeggia anche il nome di Michael. 

Per quanto nel mio stomaco ci siano le farfalle solo a leggere il suo nome, è pur sempre mezzanotte ed io sto morendo di sonno. Con un grugnito schiaccio la cornetta verde, accettando la chiamata e aspetto di sentire la voce del ragazzo.

<<Auguri Luke>> sussurra Michael dall'altra parte della cornetta. Sento che potrei sciogliermi da un momento all'altro e non per colpa del caldo, o per lo meno non totalmente.

<<Grazie>>sussurro in imbarazzo, rendendomi conto che questa è la prima volta che qualcuno mi fa gli auguri a mezzanotte spaccata. 

<<Sai se non fossi americano ti farei qualche battuta sul poter bere legalmente e cose simili ma ti tocca aspettare i 21 anni>> continua a sussurrare ma con un tono ironico, il suo solito tono quasi strafottente. 

<<Beh ti ricordo che nemmeno tu puoi bere legalmente qui in America quindi devi aspettare di tornare nella sua bella Scozia>>lo riprendo. Nel frattempo torno con la testa sul cuscino e mi volto di lato, in modo da riuscire a ispirare ancora il suo profumo. L'odore del suo shampoo è rimasto impresso nella trama del tessuto dopo essersi sdraiato sopra oggi pomeriggio ed io non riesco a non staccarmici. 

<<Non me lo ricordare, ieri volevo prendere una birra in quella specie di pub che c'è vicino il negozio di Ash e Kassidy e il tipo mi stava facendo un pippone assurdo. Mi aveva rotto talmente tanto le palle che l'ho mandato a quel paese, lui e la sua dannata birra>>esclama tutto fiero delle sue gesta ed io mordo il cuscino per non scoppiare a ridere. 

<<Benvenuto nella terra dei sogni promessi>> borbotto a mezza voce, provocando in ghigno appena sussurrato dal ragazzo. 

Uno sbadiglio scappa a Michael, che cerca immediatamente di dissimulare perchè come lui stesso ha sottolineato più volte, è un animale notturno il quale prima delle tre non va a letto. Fingo anche io uno sbadiglio improvviso, enfatizzo un po' il mio gesto con dei versi più simili a quelli di un orso rispetto a quelli di un comune essere umano ma questo serve per convincere Michael a chiudere la chiamata e tornare a letto. 

<<Ah Luke>> mi richiama, poco prima di mettere giù, <<Tanti auguri ancora>>

...°°°...°°°...

La mattina del proprio compleanno è sempre piena di noiosi messaggi di buon compleanno mandati da persone che non pensavi avessero il tuo numero, auguri dati a voce da chiunque ti incontri e dalle gemelle che vengono a buttarmi giù dal letto urlando. Almeno portano con loro una fetta di torta per rendere meno traumatico il mio risveglio. 

<<Felici di venire anche voi oggi?>> domando loro mentre addento un pezzo di torta al cioccolato. Le due bambine sorridono e mi abbracciano.

<<Grazie Luke>> esclamano entrambe per poi uscire di fretta dalla camera per andare a mettere i costumi da bagno. 

E vivendo in una casa con sole donne, uscite due ne devono per forza entrare altre due. Felicity e Sharon fanno il loro ingresso con in mano una scatolina avvolta in carta rossa. Il sorriso che entrambe sfoggiano assomiglia di più ad un ghigno malefico e quando glielo faccio notare si scambiano un'occhiata di intesa. 

<<Voi mi fate sempre più paura>> borbotto mentre loro mi porgono il pacchetto. 

<<E allora ci riprendiamo il tuo regalo>> esclama perfida Sharon, allontanando da me il regalo, ma i riflessi pronti mi aiutano a riprenderlo. 

<<Vi amo tanto cuginette del cuore>> con tono melenso e occhi dolci cerco di ingraziarmi di nuovo le due ragazze e sotto il loro sguardo comincio a scartare lo strato di carta rossa. Tra le mie mani un altro strato di carta di giornale mi separa dallo scoprire il mio regalo e con sempre più curiosità strappo anche questa. Quello che mi trovo tra le mani mi fa precipitare la mascella sul pavimento. 

<<Mi state prendendo in giro>> mi ritrovo a sussurrare in preda allo stupore. 

<<La salute sempre al primo posto>> recita Sharon come in quelle pubblicità progresso che ogni tanto fanno la comparsa in televisione. 

<<Se ti consola i due soli strati sono stati frutto di una lunga contrattazione. Shar avrebbe voluto fare il gioco delle scatole cinesi ma sono riuscita a farla desistere>> mi spiega innocentemente Felicity ma tutte queste giustificazioni non spiegano come mai mi abbiano regalato un pacco di preservativi. 

<<Non fare l'ingrato suvvia. Non sai quanto ci siano costati in fatto di imbarazzo; ti vorrei ricordare il fattore paese piccolo e farmacista pettegola>> mi riprende Sharon, prima di scoccarmi un bacio sulle guancia, con tanto di impronta di rossetto scuro. 

<<La seconda parte del regalo te la daremo al fiume, questa è solo una parte>> mi rassicura Felicity, baciandomi l'altra guancia. 

<<Un lubrificante glitterato magari>> mugugno a denti stretti, rigirandomi per l'ennesima volta la scatola tra le mani. E prima ancora che Sharon possa controbattere, Felicity la trascina fuori dalla mia stanza per andare ad aiutare la nonna con la gemelle.

...°°°...°°°...

Il pick up è totalmente pieno. Nonna Rose ci ha fatto portare dietro quintali di cibo che ovviamente finiremo, Felicity ha una borsa piena solo di creme protettive di tutte le gradazioni, oli dopo sole e un kit del primo soccorso, Sharon e le gemelle hanno cercato di portare dietro un gonfiabile a forma di unicorno e uno a forma di fenicottero. A tutto questo ovviamente vanno aggiunte le tre tende, i sei sacchi a pelo, e altre due borse piene di teli per asciugarci e altre cose di cui non ho voluto informarmi. 

Ho cercato di far ragionare tutte, precisando di come si tratti solo di un paio di giorni scarsi ma sono stato zittito malamente e, pronto a dover lottare contro le leggi della fisica, mentalmente mi sono studiato un piano per sistemare tutti i bagagli. 

Ed ora, in silenzio, contemplo la mia opera ingegneristica con un moto di profondo orgoglio nel cuore. Ma a rovinare il momento di pura estasi ci sono le mie cugine che, cariche come se si fossero iniettate litri e litri di caffè in vena, saltano e ridono verso la macchina. Le gemelle assomigliano quasi a quei strani demoni dei film horror. 

<<In carrozza signorine. Prima tappa casa Irwin per caricare anche gli altri>> esclamo aprendo la portiera del pick up e sedendomi al sedile del guidatore. I miei timpani duramente provati dagli urletti eccitati di Amy e Beth chiedono già pietà. 

Paradossalmente la musica non fa che peggiore la situazione, infatti le due bambine sembrano conoscere ogni singolo brano delle mie playlist, in particolare dimostrano delle eccezionali doti canore insieme ai Green Day. Ogni volta che la voce di Billie Joe viene pompata nell'abitacolo della macchina, urlano a pieni polmoni insieme a lui. Nel complesso risulta tutto molto buffo e nonostante il casino, alla fine cantiamo tutti insieme. 

Con tutta la  nostra allegria e confusione arriviamo fino a casa degli Irwin. Sul vialetto di casa ci sono già tutti pronti ad unirsi a noi. Kassidy ha ai suoi piedi una borsa da palestra e Michael uno zaino nero. Ashton ha lo sguardo ancora addormentato nonostante siano le dieci del mattino. 

<<Ehy ragazzi, buttate tutto dietro e salite. Adesso ci stringiamo un po' così ci stiamo tutti>>esclamo abbassando il finestrino della macchina.  

<<La fai facile tu. "Ci stringiamo un po'" e fu così che io finì con il culo fuori dalla macchina>> borbotta piccata Sharon mentre si stringe il più possibile verso la portiera. <<Per te e Felicity non cambia nulla tanto siete davanti>> continua a lamentarsi la mora, ma prontamente tutti la ignoriamo. 

Ashton nel frattempo annuisce soltanto, Kassidy sembra quasi triste per non potermi saltare al collo e abbracciarmi, si limita ad cenno della mano e ad un "auguri" borbottato. Michael mi sorride in silenzio ed io sento le guance farsi rosse. 

Con il sottofondo di Sharon che si lamenta, le gemelle che parlottano e la musica a basso volume siamo ormai pronti a partire alla volta di questa giornata piena di allegria e felicità. Perchè è proprio questo il clima delle feste di compleanno, e poi quando compi 18 anni non puoi non goderti il tuo giorno. 

Holiday||Muke ClemmingsWo Geschichten leben. Entdecke jetzt