Capitolo 12

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Luglio volge ormai al termine. Le ultime due settimane sono state molto calde ed era quasi impossibile uscire di casa. Ogni sera, prima di andare a letto, con un pennarello rosso segnavo con una croce il giorno appena trascorso, contando quanti ne mancassero per il festival musicale. Sebbene ogni anno venisse organizzato, questa sarebbe stata la mia prima volta e andarci con Michael rendeva tutto ancor più incredibile. Inutile dire che controllavo in modo ossessivo il meteo, pioggia e festival all'aperto non vanno proprio d'accordo. 

Finalmente è arrivato il grande giorno, e ovviamente è da questa mattina che piove a dirotto. Con aria affranta guardo la pioggia cadere, sconsolato mi sono seduto sul dondolo nella veranda e vicino a me le gemelle giocano con le bambole. 

<<Luke?>> Amy mi picchietta il suo piccolo indice sul ginocchio, cercando la mia attenzione. La guardo con aria interrogativa e lei mi indica il cellulare, appoggiato distrattamente accanto a me sul dondolo. Il display è acceso e, a grandi lettere, campeggia il nome di Michael.  Con un sorriso la ringrazio e mi appreso ad accettare la chiamata. 

<<La prossima volta ti mando un corvo>> esclama divertito il ragazzo dalla parte opposta della cornetta. 

<<Sei sicuro che questa maratona de Il Trono Di Spade ti faccia bene? Non è che prima o poi vorrai qualcuno che ti annunciasse prima di entrare in una stanza?>> ribatto sarcastico. 

<<Michael della casa Clifford,  primo del suo nome,  re degli Andali,dei Rhoynar  e dei primi uomini, khal del grande  mare di cemento, signore dei sette regni e protettore del regno, principe delle Brughiere, il non-ancora-pelato, padre di gattini,  lo svuotatore di frigoriferi>> asserisce con voce solenne ed io quasi non mi trattengo dall'alzare gli occhi al cielo. 

<<Non sei Daenerys Targaryen. Ti mancano gli occhi viola e i capelli biondo-argentati>> lo riprendo, cercando di tornare ad una discussione normale. 

<<Sono il legittimo erede al Trono di Spade. E tu sei il mio primo cavaliere. E quando non siamo in veste ufficiali sei il mio amante>> afferma con sicurezza, scoppiando poi a ridere di gusto.

<<Ti vorrei ricordare la fine della maggior parte dei primi cavalieri: morti stecchiti. Scusami ma alla mia vita ci tengo parecchio>> controbatto ormai senza forze, davanti a me scorre veloce la sera che avremmo potuto vivere insieme se non avesse iniziato a piovere. Sarei andato a prenderlo e avremmo ascoltato la musica a palla insieme in macchina. Saremmo arrivati al festival e avremmo potuto comportarci normalmente, senza il timore di essere visti. Avrei potuto stringere la sua mano e magari baciarlo. Ma la pioggia ha cancellato tutto. 

<<Ok questa te la concedo. Comunque ti avevo chiamato per un motivo diverso, cosa facciamo questa sera?>> chiede curioso. In completo sconforto sbuffo, e forse la mia reazione lo spinge a continuare a parlare. <<Non fare così Luke, possiamo provare lo stesso ad andare. Male che va ci becchiamo un'acquazzone e ci baciamo romanticamente sotto la pioggia come in un qualunque romanzo rosa da ragazzine>> scoppia a ridere a questa sua affermazione, e un leggero sorriso compare an he sulle mie labbra ma non glielo faccio sapere, ha già un problema di ego non indifferente. <<E poi questi sono i nostri ultimi momenti insieme, dovrò tornare in Scozia tra poche settimane ed io voglio davvero passare tutto il tempo che mi rimane con te>> 

A questa sua ammissione il mio cuore fa una piccola capriola, cadendo poi rovinosamente quando realizzo la triste verità, non abbiamo tutto il tempo del mondo. 

<<Passo da te tra un'ora, se non ti trovo in strada ti lascio qui>>borbotto facendo ridere il ragazzo dalla parte opposta della cornetta. 

Resto ancora seduto sul dondolo, guardando le gemelle giocare, sempre se cercare di decapitare corpi nudi di bambole sia giocare. A volte vorrei avere la loro tranquillità, poter fare qualsiasi cosa senza paura del giudizio degli altri. In silenzio mi alzo e vado a sedermi accanto alle mie cuginette, iniziando a giocare insieme a loro (cercando di convincerle a rivestire le bambole prima di giustiziarle). 

Holiday||Muke ClemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora