Vuoi Andartene Anche Tu?

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2015

Come fossero arrivati a quel punto Eleanor proprio non se lo spiegava. Era l'ennesima sera che si trovava da sola a casa di Louis, che per un periodo aveva chiamato 'casa nostra' ma che non sentiva più sua dal momento che erano giorni che Louis tornava a notte tarda, spesso ubriaco e veramente, Eleanor ci aveva provato con tutta se stessa a capirlo, a sostenerlo ma lui l'aveva completamente tagliata fuori, nemmeno fosse stata una tipa qualunque conosciuta in un supermercato qualunque qualche ora prima. Zayn aveva lasciato la band da qualche mese, non aveva dato spiegazioni a nessuno, non si era fatto più sentire, aveva cambiato numero di telefono e aveva lasciato il suo migliore amico Louis. Louis era una ragazzo fragile, estremamente complicato e incapace di gestire le proprie emozioni, il dolore. Infatti da quel momento, qualsiasi cosa nella sua vita era degenerata: aveva litigato praticamente con qualsiasi membro della sua famiglia, aveva trascurato in tutto per tutto Eleanor e la loro relazione e fortunatamente la band si era presa qualche mese di pausa dal tour per metabolizzare la notizia e riorganizzare il tutto. Fortunatamente i ragazzi, conoscendo il loro amico e il rapporto che aveva costruito con Zayn, non lo avevano lasciato solo un minuto. Addirittura Niall aveva rinunciato a ritornare in Irlanda dalla sua famiglia per aiutare El a gestire Louis. Un Angelo biondo. Fu proprio l'angelo biondo a suonare al campanello di casa Tomlinson alle 4 passate, Eleanor aprí la porta in un baleno e la scena che le si presentó davanti le fece venire un conato di vomito. "L'ho perso di vista un secondo e si è preso a botte con un tizio, mi dispiace El veramente." spiegó Niall mortificato. "Non è colpa tua Ni, hai fatto anche troppo. Ti ringrazio ora ci penso io, buonanotte." Eleanor lasció un bacio sulla guancia a Niall tra i borbottii di un Louis contrariato per poi tirarlo dentro casa poco dolcemente.

Era veramente furiosa, incazzata, amareggiata, delusa e ferita. Soprattutto ferita perché lo guardava e non lo riconosceva: era accasciato sul divano con la testa, probabilmente dolorante, fra le mani. Le nocche era spaccate e le sembrava che uscisse del sangue anche da un sopracciglio. Louis la guardava e lei non proferiva parola, ma cosa avrebbe potuto dire? Lo lasció seduto lí per andare a recuperare un po' di disinfettante, del cotone e qualche cerotto. Si inginocchió davanti a lui, sempre in religioso silenzio, e si occupó per prima della ferita sul sopracciglio che sembrava la più grave. Louis appoggió la mano sul retro delle sue cosce come a volerla stringere a sé ma Eleanor si scanzó scattosamente. "Non mi toccare." sibiló e poté vedere un lampo di dolore attraversare quello sguardo blu, spento da giorni. "Perché non dici niente Eleanor?" domandó dopo poco e probabilmente, dal tono di voce fermo, la sbornia era passata. "Perché ti insulterei e basta ma voglio essere matura Louis. Ti rendi conto come ti stai riducendo? Ti rendi conto come hai ridotto la nostra storia? Sono settimane che rimando i miei appuntamenti di lavoro per starti affianco, sono settimane che tutte le sere mi chiudo in questa cazzo di casa ad aspettarti, con l'ansia che ti potrebbe succedere qualcosa perché sei troppo ubriaco, cazzo!" sbottó Eleanor scaraventando per terra la bottiglia di disinfettante. "Hai venticinque anni Louis e io non so se ti sei svegliato solo ora ma buongiorno, le cose brutte accadono e il mondo é una merda ma non ti puoi ridurre così per lui cazzo. Non lo puoi fare in primis per la tua dignità, non lo puoi fare per Harry, Niall e Liam, non lo puoi fare per le tue fans e perché hai delle responsabilità!" "E non lo dovevi fare soprattutto per noi." parló questa volta a voce più bassa.  "Tutto questo ha superato il limite Louis, tu hai superato il limite e io davvero non ce la faccio più. Non ho imparato questo dalla vita, non ho imparato ad annullarmi per una persona che dovrebbe amarmi, dovrebbe preoccuparsi per me o almeno parlarmi e basta. Cosa che tu non fai da mesi. Come puoi pretendere aiuto dagli altri se non ti esprimi? Se quando ti si domanda come stai, ti alzi innervosito e sbatti le cazzo di porte! Non hai più tre anni Louis, mi dispiace ma è così." e gli riversó in faccia tutto quello che si era tenuta dentro in quei giorni. Eleanor pensava che dopo questa sfuriata si sarebbe sentita meglio e invece le veniva solo da piangere, perché dopo averlo detto a parole era tutto più reale.

"Che cosa significa tutto questo Eleanor? Che vuoi andartene anche tu? Prego, quella è la porta. Tanto lo fate tutti." sputó con cattiveria il moro alzandosi dal divano e dirigendosi di scatto verso la porta per poi aprirla. "Lo vedi come fai Louis? Io non ti riconosco più cazzo! Non si può scappare sempre dai problemi, non puoi fare così, buttarmi fuori di casa perché tanto sai che domani sarò qui di nuovo. Ma non sarà così Louis, te lo ripeto: stavolta sei veramente andato fuori strada. Pensa a ciò che hai fatto e a come ti sei comportato, prenditi cura di te e soprattutto... Non cercarmi più." le lacrime ormai rigavano copiose le guance della ragazza e Louis avrebbe tanto voluto spazzargliele via con una carezza, avrebbe voluto stringerla a sé e dirle che era tutta colpa sua, che era uno stronzo e non sarebbe cambiato mai. E proprio per questo, la lasció andare, la lasció libera di rifarsi una vita, di essere felice senza i mille problemi che le aveva portato lui. Eleanor gli aveva sbattuto in faccia la verità come nessuno aveva fatto fino a quel momento e Louis si era finalmente svegliato dallo stato di trance in cui si era ritrovato negli ultimi mesi. Ma non poteva permettere che lei soffrisse ancora per colpa sua, così la lasció andare. La guardó correre per le scale del suo appartamento con lo sguardo azzurro appannato dalle lacrime. Il ragazzo si chiuse la porta dietro accasciandovisi e lasció che tutte le emozioni che aveva represso fino a quel momento uscissero in un fiume di lacrime.
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Poor babies😢

Back To You.| Louis TomlinsonWhere stories live. Discover now