29* Uscita di gruppo

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«Al contrario, non fa che parlare di te», insiste ammiccante.

«Ok, allora per me è solo un buon amico», chiudo la questione.

«Hai bisogno di un passaggio per tornare a casa? Ero da Logan, ma lui tra poco deve uscire con una, quindi sono tutto tuo, se vuoi.»

Gira su se stesso, porgendomi la mano perché io possa salire dietro di lui.

«Rodda, festa stasera? Alec suona al Pifferaio Magico per l'apertura estiva. Facciamo il tavolo?» si intromette Ludo, comparendo alle mie spalle.

Gli occhi di Marco si spalancano e posso chiaramente vedere nella sua testa ogni pensiero che converge direttamente sulle parole "festa" e "tavolo". Ludo batte le mani e saltella per la felicità. È chiaro che ha trovato un sostenitore della sua idea.

«Ottima idea», dice infatti Rodda, mentre Logan esce di casa, fresco di doccia.

Non riesco a trattenere un sorriso nel vederlo, vorrei corrergli incontro e affondare il naso nel suo collo per respirare il suo profumo, ma tento di distrarmi con gli accordi per la serata imminente. Se non altro, non sarò costretta ad accompagnare Ludo, dal momento che ha trovato gli accompagnatori.

«Quanti saremo, una decina? Fammi chiamare Valla e Pari, poi ci sono alcuni miei compagni di squadra...»

Marco conta sulle sue dita e su quelle di Ludo, mentre Logan mi si avvicina con occhi vivaci.

«Ehi», sussurra appena. «Stavo venendo da te.»

Sorrido senza guardarlo e tento di congedarmi dagli altri.

«Ovviamente anche Sol, tu vieni, Logan?» prosegue Rodda senza ascoltare.

«Dove?» domanda mettendosi accanto a me, sfiorandomi appena il braccio.

«Pifferaio Magico. Facciamo un tavolo, stasera», sintetizza il mio amico, troppo preso nei conteggi e nell'invio di messaggi per accorgersi dell'occhiata con la quale Logan chiede cosa ne penso.

«Non lo so. A me non piacciono le discoteche. Andate voi. Io resto a casa a guardare un film, stasera i miei sono a una cena, mi godo la pace», sorrido.

«Non se ne parla. Hai la faccia stressata, stasera usciamo e ti diverti!» mi ordina Marco, mentre Logan lo osserva divertito e annuisce impercettibilmente.

«Dammi un'ora e ti faccio avere la lista», dice poi a Ludo, salendo sul motorino. «Porto a casa il capo e intanto faccio qualche chiamata.»

Il ragazzo al mio fianco guarda il suo amico mettere in moto, poi mi rivolge uno sguardo interrogativo. Alzo gli occhi al cielo e scrollo le spalle scoraggiata.

«La porto io, se vuoi», si offre Logan.

«Non importa. Approfitterò anche del suo dondolo per organizzare le cose», risponde sorridente.

Scambiamo un'occhiata rassegnata e ci sorridiamo appena, se Rodda si mette in testa una cosa, non riusciremo a fargli cambiare idea.

«Vengo con voi. La tipa mi ha appena dato buca», sbuffa Logan.

«Forse non sei così irresistibile come credi, pensi che stia perdendo un po' del suo fascino, Sol?» lo deride Marco, facendomi andare di traverso la saliva.

«Andiamo a casa. Voglio farmi una doccia», mi lamento, tra un rantolo e l'altro. «Dopo potrai continuare a torturarmi.»

**

Alle 11.00 siamo tutti in fila davanti al locale, in attesa che Ludo venga ad aprirci dalla porta di servizio. Alec dice che non potremmo entrare, ma ha convinto il gestore a fare uno strappo a patto che manteniamo un basso profilo e non facciamo casino. Ci pigiamo stretti, attaccati alla parete, per cercare di nasconderci nell'ombra proiettata dal muro del locale. Sembriamo dei ladri.

Io senza TeWhere stories live. Discover now