38* Ex

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Giovedì sera, sul divano di Ludo, guardiamo Grease sul canale nazionale, mentre nonna Pina balla impazzita a ogni canzone. Conosce tutti i testi a memoria, anche quelli dei cantanti maschili, e ancheggia scatenata.

«Ora noto una certa somiglianza», dico a Ludo, mentre guardo la nonna fare una piroetta, «pensavo che fosse una storia di copertura, perché siete diametralmente opposte, ma devo ricredermi.»

Una cuscinata in piena faccia colpisce anche il telecomando, togliendo momentaneamente l'audio alla televisione.

Prima che nonna Pina riesca a mettere le mani sui tasti, affrettandosi agitata perché c'è proprio la sua canzone preferita, sentiamo delle voci provenire dalla strada.

Scambio un'occhiata con Bea, che scuote la coda di cavallo e si rivolge a Ludo, la quale si alza verso la finestra.

«Ma cosa sta facendo?» urla dopo aver scostato la tenda. «Giuro che lo uccido.»

Senza nemmeno infilarsi le scarpe, si precipita fuori, al cancello, con i piedi nudi e una maximaglia che le copre appena il sedere.

Seguendo il suo esempio, sbirciamo la situazione dalla finestra, io scostando la tenda di sinistra, mentre Bea quella di destra.

«Oh, ma quello è»

«Enri»

«che parla con»

«Marco»

«che ha in mano»

«un paio di mutande di Ludo??!!» concludiamo all'unisono.

Ci scambiamo un'occhiata incredula, non siamo particolarmente amanti della biancheria di Ludo, ma conosciamo bene quella che ha acquistato nel suo periodo fluo, perché aveva inserti luminescenti al buio e ora, a meno che non si tratti di una coincidenza, sembra proprio che Marco stia mostrando delle mutande che brillano nella notte.

Senza troppe parole, seguiamo Ludo, giù per la scala, pronte ad assistere alla scena.

Ludo ha appena raggiunto la coppia e ha strappato le "prove" dalle mani di Rodda, che la guarda confuso.

«Sei completamente idiota?» gli sta dicendo, frapponendosi tra lui e il ragazzo confuso alle sue spalle.

«Io?? Non ero io quello che stringeva in pugno un paio delle tue mutande, davanti al cancello senza suonare, parlando da solo. Ho pensato che fosse uno stalker, o peggio!» risponde Marco infastidito.

«Lui è Enri!» lo avvisa Ludo, dandogli una spinta.

«Allora è peggio» dichiara il ragazzo imbronciandosi.

Ludo non lo considera e si gira ad osservare il ragazzo cresciuto che non vede da qualche mese. Sembra più alto, con le spalle più curve, sicuramente più magro di quanto non ricordassi. La mia migliore amica lo guarda, come se fosse un miraggio, irreale e bellissimo allo stesso tempo.

Sono felice che Rodda non riesca a vederla in faccia in questo momento, perché sono sicura che non gli sfuggirebbe la malinconia del suo sguardo.

«Ehi, scricciolo», dice infine Enri, prendendo Ludo tra le braccia, nascondendola a tutti. «Scusa se non ti ho chiamato, volevo farti una sorpresa», sussurra appoggiandole un bacio sui capelli.

Ludo non risponde, resta avvinghiata alla vita del suo ragazzo in erasmus come se non avesse altro a cui aggrapparsi, mentre Marco mi guarda completamente smarrito.

Gli sorrido incoraggiante, incrociando le braccia al petto, mentre Bea si avvicina a lui per prendergli la mano.

«Forse è meglio se entriamo», propongo ai miei amici, per lasciare un po' di privacy a Ludo.

Io senza TeWhere stories live. Discover now