2* Numeri di telefono

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Il sorriso di Ludo si congela e, sventolando la sua bionda coda di cavallo, si gira verso di me mimando la parola "ops" con le labbra carnose.

Mi stringo nervosamente le mani, mentre sento l'imbarazzo tingermi le guance di rosso. Fisso nervosa le iridi verdi del ragazzo castano, che si trova di fronte a noi, in attesa di una risposta e mi passo la lingua sulle labbra prima di provare ad abbozzare una qualsiasi scusa.

«Logan! Sei proprio tu?» Bea compare dalla cucina con una bibita fresca in mano e si frappone fra me e lui, dandomi l'opportunità di scambiare qualche parola a bassa voce con Ludo.

«Questo non lo dicevano nei tutorial?» biascico, per non farmi sentire.

«Scommetto che esagera, non si vedrà nemmeno!» minimizza lei, alzando le spalle.

Scuoto la testa desolata e torno a guardare Logan. A quanto pare, lui e Bea si conoscono sul serio, perché il ragazzo gioca in squadra con Rodda.

Grata per la distrazione, risalgo le scale di corsa e mi affretto a raggiungere il muro. Ovviamente, le mensole da questa parte non lasciano intravedere niente e non c'è modo di capire l'entità del danno.

Mi guardo intorno alla ricerca di un'idea o di una soluzione, ma sono nel pallone totale. Mi maledico per aver dato retta a Ludo nuovamente, dal momento che sono più che consapevole che lei e i suoi tutorial, non fanno che creare guai.

In un angolo della stanza scorgo la mia borsa da allenamento e decido di creare un diversivo.

Mi cambio al volo, infilando la tuta della squadra e legando i capelli in modo scombinato, poi afferro la roba e scendo.

Ludo è sparita, mentre Bea continua a chiacchierare con Logan, che si guarda intorno confuso.

Mi fermo un secondo sulle scale per placare il battito del cuore, in ansia per quello che sto per fare. Non sono una ragazza molto sicura di sé e di fronte alle persone sconosciute tendo ad avere due tipi di reazione, o parlo a raffica o, se mi incutono soggezione, o sono fuori dalla mia portata, mi paralizzo.

Logan mi ha paralizzato, ovviamente. È affascinante e bello, con un viso dai lineamenti decisi, che incornicia degli occhi appena allungati. Il suo fisico atletico accentua le movenze sicure e ne esalta la presenza.

Non è assolutamente alla mia portata. È roba per Ludo o Bea, che sono sempre apprezzate e ricercate dai ragazzi, non si sentono minimamente sotto esame e sanno gestire gli sguardi insistenti.

Io sono l'amica, quella che sta con loro perché ci conosciamo da tempo, ma con la quale l'adolescenza e lo sviluppo, non sono stati troppo clementi.

Ho cercato di fare come loro, di truccarmi e vestirmi carina, quando ho cominciato il liceo linguistico, ma sfortunatamente ho sentito dei ragazzi che si prendevano gioco di me, durante una ricreazione alle medie, sottolineando i miei chili di troppo e le imperfezioni della pelle evidenti nonostante il trucco. Ho pianto per un giorno, ma ho deciso che non potevo essere diversa da come sono e quindi, mi tengo le imperfezioni e vado avanti.

L'unico problema, ovviamente, sono i ragazzi. Non i miei amici, con i quali mi sento me stessa, ma il genere che in questo momento si trova sulla porta di Ludo e sta squadrando il fisico longilineo e scolpito di Bea. Lo stesso che non pensa valga la pena, passare più di qualche minuto con la sottoscritta.

Faccio un respiro profondo e prendo coraggio, al massimo riderà di me e dovrò trovare un altro diversivo.

Mi avvicino sorridente, con la borsa stretta tra le mani, ancorata al terreno per non stramazzare a terra. Mi schiarisco la voce, per attirare l'attenzione di Bea e Logan e sento nuovamente salire la temperatura delle guance.

Io senza TeWhere stories live. Discover now