9*Chiarimenti

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Come c'era da aspettarsi, non ho nemmeno il tempo di stringere le mani attorno alle maniglie posteriori, perché Logan parte, quasi impennando. Scivolo all'indietro e stringo saldamente le gambe alla carena, cercando di evitare, per quanto possibile, un contatto.

Non emetto un suono, stringo i denti e sporgo la testa per guardare la strada. Non ero mai stata su uno scooter fino a ora, l'aria che mi accarezza il viso, l'agilità con cui Logan si muove nel traffico, mi danno un senso di libertà così intenso, che non riesco a trattenere un sorriso. Stringo la presa sugli appigli, ma vorrei fare l'esatto contrario, aprire le braccia e fingere di volare.

Logan ha un profumo fresco, per niente dolce o stucchevole, i suoi capelli chiari, spuntano dal casco e si agitano sulla sua nuca, frustando una vecchia scritta ormai illeggibile, stampata sul fondo dell' elmetto. La sua postura è rilassata, le braccia morbide sono appoggiate al manubrio e le sue spalle sono abbassate. Per un attimo, nella breve frazione di tempo in cui io mi sento una persona che somiglia molto più a chi vorrei essere, che non a chi io sia realmente, provo l'istinto di ridere con lui e gridargli nell'orecchio di andare più forte. Siamo solo io e lui, senza ruoli, senza ambizioni. E da qui dietro posso fingere di essere chi voglio, per un attimo soltanto.

Il motorino si arresta di soprassalto, la mia testa oscilla in avanti e colpisce quella di Logan, mentre il mio corpo si trova appiccicato alla sua schiena robusta. Mi ci vogliono alcuni secondi per reagire e scendere dallo scooter, senza pensarci un attimo di più.

La magia è sparita, in un secondo mi sono ritrovata nella realtà e senza fiato, col cuore in balia dell'adrenalina e il respiro affannato. Cammino il più in fretta possibile, lontano da tutti e mi infilo tra le case vicine.

«Sol! Dove cazzo vai?» urla la voce di Logan, alle mie spalle.

Continuo a muovermi veloce tra la gente, cercando di riprendere fiato, con le braccia lungo i fianchi e i pugni chiusi. Vengo strattonata per una spalla e costretta a voltarmi. Non è una sorpresa trovare Logan, con lo sguardo arrabbiato e le mani sui fianchi.

Abbasso gli occhi sulle scarpe e aspetto che parli per primo.

«Si può sapere, dove cazzo vai?» ripete, in un tono basso, ma duro.

Non ho una risposta da dargli, o almeno, nessuna che mi permetta di rivelare i miei pensieri senza scoprire le mie fragilità. Non ho voglia di condividere niente con lui, sono sicura che me le sbatterebbe sotto il naso non appena ritenesse l'occasione opportuna. Sembra proprio quel genere di persona.

«Sol»

Il mio nome, dice solo questo. Questa volta lo sussurra appena, come se avesse paura di spezzarmi, senza rabbia, o cattiveria. Ora sembra solo preoccupato.

Possibile che mi sbagli su di lui? Che proprio come me, indossi delle maschere con le persone, ma, di fondo sia una persona buona, alla quale importa davvero del mio stato d'animo?

Alzo gli occhi e deglutisco a fatica. «Guidi come un matto, mi hai spaventato», dico in un soffio.

La sua espressione muta da preoccupata a scettica in pochi secondi. Gli occhi brillano e il sorriso sbilenco compare sulle labbra.

«Pensavo che fosse tutto ok», mi sfida, «anzi, penso proprio che ti stesse piacendo».

Spalanco gli occhi un secondo, prima di negare con un cenno del capo. «Vai troppo veloce, ho avuto paura di cadere o di investire qualcuno per tutto il tempo», mento, «non oso pensare, che cosa sarebbe potuto accadere, se fossi passato con il rosso».

Sorride, è chiaro che non mi crede. A nessuna parola. Incolla i suoi occhi ai miei, il suo cielo azzurro, contro il mio marrone delle foglie in autunno.

Io senza TeOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz