Capitolo 20 - X

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Madison's pov

Conobbi meglio la madre di Luke, Liz. Una bella donna; non troppo alta, bionda come il figlio e con gli occhi azzurrissimi. Mi sorrise prima di salutarmi e lasciarmi accompagnare alla porta da Luke.
"Grazie di tutto" dissi tirandomi le maniche fino a coprirmi le mani congelate. "Per avermi fatto vedere il tuo posto segreto."
Luke sorrise e si mise una mano tra i capelli cercando di sistemarsi. Mi guardò per un po' senza smettere di sorridere nemmeno un secondo. Mi baciò e mi diede uno di quegli abbracci 'spacca costole', così tanto forte che mi mancò quasi il fiato.
"Luke" dissi sottovoce. "Luke, non respiro" continuai picchiettando la mano sulla sua spalla.
La sua risata gli rimbombò nel petto. Mi riempì di baci, sul collo, sulle guance. Poi mi lasciò. Rimasi imbambolata mentre lo guardavo sorridere finché mi assalì una sensazione strana. Mi guardai attorno, sembrava che qualcuno mi stesse fissando.
"Non.." Mi girai una seconda volta verso destra. "Non ti sembra che qualcuno ci stia spiando?"
Luke si abbassò leggermente verso di me e strinse le labbra, poi fece un cenno a qualcosa dietro di me. Stavo per voltarmi ma mi fermò.
"NO!"
Strinsi lo sguardo su di lui inarcando le sopracciglia, alzai le spalle.
"Cosa?"
"Guarda ma non guardare."
Alzai la mano e scossi leggermente la testa mentre Luke appoggiò le mani sulle mie spalle.
"E come faccio a guardare senza girarmi?"
Il biondino mi guardò perplesso e tese l'indice titubante.
"Credo sia tuo fratello quello in giardino."
Mi girai di scatto e vidi mio fratello con le sue adorabili ciabattine rosa shock che mia madre gli aveva sbagliato a comprare. Teneva in mano il tubo dell'acqua da cui però non ne usciva nemmeno una goccia. Mi voltai verso Luke che salutò con la mano mio fratello.
"Non ci posso credere, è un idiota!" Sentii il viso prendermi fuoco dalla rabbia. "Ti scrivo dopo."
M'incamminai verso casa andando il più velocemente possibile ma senza correre. Sentii l'erba sotto la suola delle scarpe.
"Cos'hai intenzione di fare?"
Jason mi guardò tranquillo e fece un mezzo sorriso.
"Niente, sto innaffiando il giardino."
Mi spostai un ciuffo di capelli che mi era finito davanti al viso e strinsi la mano lungo il fianco.
"MA SE IL TUBO NON È NEMMENO ATTACCATO!" Sbottai furiosa prima di incamminarmi verso l'entrata. "SEI UN IDIOTA JASON, NON PUOI CONTROLLARMI COME SE FOSSI UNA CRIMINALE, NON SONO PIÙ UNA BAMBINA!"
Entrai in casa e sbattei la porta dietro le mie spalle. Vidi mio padre seduto sul divano con un'espressione beata stampata sul volto. Forse non sapeva davvero cosa stesse succedendo dato che era così concentrato nel guardare la partita di football che non si accorse nemmeno di me. Salii le scale furibonda sbattendo i piedi. Entrai in camera, mia madre era intenta a piegare la biancheria.
"Ciao tesoro" disse senza girarsi.
Non risposi, mi buttai sul letto e affondai la faccia nel cuscino.
"Cos'hai?"
Tirai su la testa prima di soffocare e guardai mia mamma ancora intenta a piegare i capi puliti, nella bacinella ce n'erano ancora un paio.
"Jason è un coglione, ecco cos'ho!"
Mia madre piegò l'ultimo paio di mutande e prese la cesta vuota con una mano. Mi guardò.
"Cos'ha fatto?"
Strinsi il pugno sulle lenzuola pulite, mia madre me le aveva appena lavate, il profumo di lavanda era buonissimo.
"Niente di che, mi controlla solo come se fossi un'assassina. Come il solito." Mi sedetti a gambe incrociate e iniziai a gesticolare. "Mi stava spiando facendo finta di innaffiare il giardino! La canna dell'acqua non era nemmeno attaccata." Sbuffai. "Ridicolo, è ridicolo."
Mia madre mi fece una carezza e sorrise.
"È fatto così, vuole proteggerti."
Sbuffai di nuovo e alzai gli occhi al cielo, le cose che avevo detto a madre non la toccarono minimamente e si avviò verso la porta, proprio come se non le avessi detto niente.
"Chiudo?"
Feci cenno di sì. Ero furiosa, avrei voluto rompere qualcosa, probabilmente se non fosse stata camera mia l'avrei fatto. Mi alzai dal letto e passai il dito sulla fila di cd poggiati in ordine sulla mensola. Ed Sheeran o James Blunt? Questo si che era un dilemma. Presi il telefono e mandai un messaggio a Luke.
'Ho bisogno di te, è urgente!!!'
Aspettai un messaggio che non tardò ad arrivare. Sbloccai la schermata e lessi.
'Che succede?'
Guardai i centinaia di cd che avevo davanti. Non appena tornai dalla clinica l'unica cosa che facevo era ascoltare musica, divoravo cd come se niente fosse. Era la mia ancora di salvezza.
'James Blunt o Ed Sheeran? Questo è un vero dilemma.'
Appoggiai il telefono sulla scrivania e presi il cd di Ed Sheeran prima che Luke rispondesse. The A Team, il mio calmante per eccellenza. Poi mi buttai sul letto, tenevo l'iPhone con una mano. Fissai lo schermo e mentre aspettavo che Luke rispondesse mi cadde il telefono in faccia.
"Fanculo cazzo che palle vita di merda" imprecai. Mi massaggiai la fronte con l'unica mano libera che mi rimaneva finché non mi arrivò un messaggio.
'Pensavo fosse una cosa seria.. E comunque anche io avrei scelto Ed Sheeran x'
Mi alzai, le tende erano aperte. Dall'altro lato della strada le luci erano accese. Scrutai attentamente tutte le finestre finché non vidi Luke che mi salutava con la mano.
Mi arrivò un altro messaggio: 'Domani film e coccole?'
Sorrisi. Dio, quel ragazzo mi rendeva così felice. Per la prima volta dopo tanto tempo mi sento bene, felice, con qualcuno che mi ama davvero e mi apprezza per quello che sono.
'Che film e coccole siano!'

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Scusate immensamente, forse le scuse nemmeno bastano, ma io davvero, giuro, che non ho avuto nemmeno un minuto libero da dedicare alla scrittura. Non so cosa dire se non mi dispiace. Non riesco nemmeno più a scrivere decentemente, almeno a me sembra così. Comunque spero a che voi almeno 'piaciucchi'. Non so quando aggiornerò, spero settimana prossima, tanto iniziano le vacanze FINALMENTE, quindi credo avrò tempo. Ho persino pensato ad iniziare una nuova fan fiction, ma finché non finisco questa non credo di pubblicarne una nuova anche se ho già un bel po' di idee in mente. Au revoir, Martina.

Tremare, l.hWhere stories live. Discover now