Capitolo 5 - non puoi scappare per sempre

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Gli occhi blu di Luke erano fissi su Madison, che teneva ancora stretta la sigaretta con le dita. Il nervosismo aveva fatto peggiorare il suo tremolio alle mani che non stavano un attimo ferme.
"Madison, stai bene?"
Il biondo le strappò la malboro dalle mani, la buttò per terra e la schiacciò con le sue vans nere, spegnendola. Madison iniziò a giocare nervosamente con la punta dei suoi capelli, mordendosi le labbra fino a farle sanguinare.
"Sto bene."
Gli occhi cristallini di Luke si posarono sulle sue mani. Tremavano così tanto che fu difficile non farci caso e Madison lo sapeva. In men che non si dica incrociò le braccia, tenendo le mani nascoste tra le ascelle.
I primi studenti iniziarono ad arrivare, i secchioni. Quelli che si alzavano alle cinque e mezzo del mattino per accaparrarsi i posti in prima fila, per dimostrare ai professori che valgono qualcosa.
"Dovrebbero sapere che è inutile che vengano mezz'ora prima per prendersi i posti davanti, tanto non li vuole mai nessuno."
Luke ignorò il commento di Madison. Si era messo a fissare per terra, guardava concentrato i piedi della gente che passava per entrare a scuola.
"Non puoi scappare per sempre."
La ragazza si mise anche lei a guardare in basso, sentiva gli occhi sommersi dalle lacrime che volevano uscire. Ma non pianse.
"Mia nonna dice sempre che non puoi continuamente evitare il problema, sistemarlo. Devi risolverlo. E questo è l'unico modo per liberarsene."
Gli occhi verdi della ragazza non si mossero da terra. Nelle orecchie sentiva le pulsazioni del cuore che le batteva forte nel petto. Il tremolio era passato, così tirò fuori le mani e si mise a fissarle.
"Devi affrontare le tue paure, Madison" disse Luke staccandosi dal muretto. La guardò a lungo prima di afferrarle il mento ed alzarlo. Le lacrime iniziarono a rigare le guance candide di Madison. I loro occhi si guardavano, adesso.
"Posso aiutarti se vuoi." La voce dolce e calma di Luke fece scogliere quel velo di severità che aveva Madison nei suoi confronti.
"Si."
"Si cosa?"
"Aiutami, ti prego."
La ragazza abbassò la mano di Luke che le teneva ancora il mento. Gli strinse il polso, poi lo lasciò. Le braccia del biondo si alzarono e cinsero le spalle di Madison, che infilò la testa nell'incavo del suo collo. È di questo che aveva bisogno Madison. Di piccoli gesti che la facevano sentire apprezzata, come una ragazza normale.

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Ed anche il quinto capitolo è fatto. Spero vi piaccia! Grazie a chiunque abbia votato o commentato i capitoli precedenti. Alla prossima, Martina.

Tremare, l.hWhere stories live. Discover now