Capitolo 19 - ps: sei bellissima

704 59 1
                                    

Madison's pov

Mia madre aprì la porta di casa mentre Jason mi cingeva la vita con un braccio. Lo guardai e sorrisi mentre si sforzava di tenermi in piedi.
"Jason ce la faccio" dissi picchiettando le dita sulla sua spalla.
M'ignorò e continuammo a camminare fino al divano. Sbuffai e mi buttai tra i cuscini, appoggiai la testa allo schienale e fissai il soffitto bianco.
"Da quando conosci Luke?"
Jason si tolse le scarpe e si sedette di fianco a me. Appoggiò la schiena al divano e si mise a fissare con me il soffitto del salotto.
"Da un po'."
Mio fratello mi lanciò un'occhiatina fugace per poi rimettersi nella posizione di prima.
"Come mai non l'ho mai visto prima di oggi?"
Rotea gli occhi e mi alzai di colpo dal divano. "Hey dove vai?"
Raggiunsi il corrimano della scala con la mano e guardai mio fratello ancora seduto sul divano.
"Smettila di farmi questi interrogatori, non sono più una bambina."
Salii le scale un gradino dopo l'altro fino ad arrivare in camera mia. La mia famiglia era talmente super-iper-protettiva che la maggior parte delle volte - sempre - dovevo fermare il discorso a metà e ogni volta che succedeva andavo a rifugiarmi nella mia stanza. Mi avvicinai alla finestra e guardai fuori, un ragazzo con in testa un cappuccio nero stava attraversando la strada con una chitarra sulle spalle. Lo guardai camminare mentre teneva le mani nelle tasche dei suoi skinny jeans neri, poi sparì dietro l'angolo. Mi sedetti sul davanzale e rimasi lì finché non sentii il mio telefono vibrare, sarà passata un'ora e mezza. Cercai di allungarmi verso il letto senza alcun risultato, allora mi costrinsi ad alzarmi, con gran fatica. Afferrai l'iPhone e guardai lo schermo.
Luke: 'Ti va di venire con me in un posto speciale?'
Sorrisi, che cosa aveva in mente questa volta? Mi avvicinai di nuovo alla finestra col sorriso stampato sulla faccia e mi sedetti sul davanzale. Stavo per rispondere quando mi arrivò un altro messaggio.
Luke: 'Ps: sei bellissima'
Sgranai gli occhi e mi portai una mano sul viso. Sentivo le guance prendermi fuoco. Non ero abituata a questo genere di cose. Avere un ragazzo, ricevere così tanti complimenti, sentirsi speciale, apprezzata. Tutto questo era nuovo per me. Il telefono mi vibrò di nuovo tra le mani, era ancora lui.
Luke: 'Sei carina quando ti imbarazzi'
Alzai un sopracciglio, mi stava spiando? Guardai verso casa sua: non c'era nessuno. Le finestre erano chiuse e le tapparelle abbassate. Scossi la testa e con lo sguardo seguii il percorso del marciapiede. Nessuno.
Luke: 'Fuoco, guarda in basso'
Aprii la finestra e mi affacciai. Luke era proprio sotto di me. Il ciuffo biondo gli usciva dal cappuccio e sulle sulle spalle teneva la sua chitarra. Sorrisi e scossi più volte la testa.
"Cosa ci fai qui?"
Luke alzò le braccia, nella mano destra teneva ancora stretto il suo iphone. Sorrise e mi fece segno di scendere.
"Allora vieni?"
"Sei incredibile, arrivo" dissi prima di chiudere la finestra.
Scattai in piedi ed afferrai la prima felpa che mi capitò sotto tiro. Scesi le scale più in fretta possibile sfoggiando la mia grande abilità nello "sgattaiolare fuori senza farsi sentire", sperando di evitare il solito interrogatorio di mio fratello o dei miei genitori. Mi misi un paio di converse bianche, afferrai le chiavi e le infilai nella toppa della porta. Girai la chiave e proprio in quel momento spuntò mia madre con un grembiule da cucina legato attorno i fianchi.
"Dove vai Madison?"
Cazzo. Mi girai e ridacchiai nervosamente.
"Mamma" dissi portandomi una mano alla bocca. "Ehm io.. Vado fuori."
Mia madre incrociò le braccia e mi scrutò dall'altro al basso.
"Con chi?"
"Con Luke."
Mio fratello passò vicino mia madre e solo quando entrò in salotto si accorse di noi e tornò camminando all'indietro.
"Hey, dove vai?" Chiese indicandomi.
Alzai gli occhi al cielo.
"Vado fuori con Luke, facciamo un giretto e torniamo" dissi tutto d'un fiato.
Mio fratello aprì la bocca, sicuramente voleva dire qualcosa - era il solito iper protettivo - ma mia madre lo precedette.
"Non tornare tardi."
Feci cenno di si e sorrisi prima di uscire da casa. Luke intanto si era seduto sul marciapiede. Stava fumando una sigaretta quando mi misi di fianco a lui e gli diedi un bacio sulla guancia.
"Ciao" dissi sorridendogli.
"Hey!"
Girò la testa e buttò fuori il fumo dalla bocca prima di baciarmi sulle labbra.
"Come stai?"
Appoggiai la testa alla sua spalla e fissai la strada.
"Sto bene, anche se il braccio mi fa un po' male."
Luke si alzò, buttò la sigarette per terra e la schiacciò con le sue vans nere. Mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi.
"Allora? Andiamo?"
Feci cenno di si. Mi afferrò la mano con la quale teneva la sigaretta un momento prima. Le nostre dita si intrecciarono e mi trascinò verso casa sua.
"Mia madre torna tra venti minuti" disse aprendo la porta d'entrata.
Entrammo e Luke si girò verso di me in cerca di un segno d'approvazione. Sorrisi e mi afferrò per il polso. Mi trascinò al piano di sopra e quando raggiungemmo camera sua aprì la finestra. La sua stanza era il paradiso; sulle pareti erano appesi poster dei Blink, Sleeping With Sirens e Green Day. Seguii con lo sguardo tutto il muro verniciato di blu.
"Camera tua è bellissima" dissi avvicinandomi a delle mensole piene zeppe di cd. Feci scorrere il dito tra centinaia di cd mentre continuavo a guardarmi in giro. "E questo cos'è?" Chiesi divertita. Mi avvicinai alla scrivania, c'era una ps4, una tv e dei dvd sparsi. "Spongebob?" Dissi prendendo in mano la custodia aperta. "Fai sul serio?"
Luke si avvicinò a me e mi strappò di mano il dvd. "Hey" disse chiudendolo con cura. "Potrei drogarmi, ubriacarmi ogni sera e invece guardo Spongebob. Dovresti essere fiera di avere un ragazzo come me."
Scossi la testa e lo guardai ridacchiando. "A chi non piace Spongebob?" Disse incrociando le mani offeso. Mi fissò per un po' in silenzio mentre io continuavo a girare per la sua stanza. Poi, ad un certo punto, si affacciò dalla finestra ed appoggiò la chitarra sul tetto. "Luke che stai facendo?"
Uscì fuori e mi fece cenno di raggiungerlo. L'avrei fatto volentieri se non fosse stato per il mio braccio ingessato che limitava i miei movimenti.
"Non posso uscire, non riesco."
Mi porse una mano e mi trascinò fuori - più che altro rotolai fuori -.
"Vedi che ce l'hai fatta?"
Lo fulminai con lo sguardo mentre mi sedevo di fianco a lui.
"Certo, tu mi hai praticamente presa di peso e fatta rotolare fuori!"
Luke rise e tirò fuori la sua chitarra. Iniziò a strimpellare qualche canzone mentre mi guardava e sorrideva.
"Tu sai suonare?"
"No, non ho mai imparato. Anche se devo ammettere che mi è sempre piaciuta l'idea di suonare la chitarra."
Luke alzò le spalle mentre pizzicava le corde.
"Vuoi provare?"
Guardai il mio braccio ingessato e pensai che forse non ricordava che mi ero appena rotta un arto.
"E come faccio?"
Si alzò in piedi e mi diede la chitarra. Si sedette dietro di me e mise le gambe attorno alle mie.
"Tu suoni, io faccio gli accordi."
Mi tenne la mano e suonammo insieme qualche canzone.
"Luke Robert Hemmings, cosa diavolo ci fate seduti sul tetto? Quante volte ti devo dire che è pericoloso?! Non vi è bastato fare quell'incidente?"
Qualcosa mi disse che era arrivata sua madre. Luke si girò, feci lo stesso e vidi Liz con le mani suo fianchi. "Uscite subito!"
Luke si grattò la testa e guardò la madre. "Usciamo, usciamo. Inizia a scendere che ti raggiungiamo."
"Vorrei ben vedere!" Disse la donna uscendo dalla stanza.
"È arrivata mia madre, è in ritardo di un'ora."
Risi e passai la mano sulle corde prima che iniziò a squillarmi il telefono. Mi spostai un po' a destra cercando di mantenere l'equilibrio e sfilai il cellulare dalla tasca dei jeans.
"Ricordami di non mettere il telefono nelle tasche degli skinny jeans."
Risposi.
"Pronto?"
"Madison, dove sei? Sono le undici."
Luke appoggiò il mento alla mia spalla.
"Sono a casa di Luke."
"A CASA DI LUKE?"
Probabilmente pensò che stessimo facendo sesso o qualcosa del genere dato che iniziò a gridare come un'ossessa. Luke sghignazzò e io gli diedi una leggera gomitata sulla pancia.
"Mamma stai tranquilla, stiamo solo suonando la chitarra." La fermai.
"Madison torna a casa."
"Mamma non stiamo facendo niente!"
"Non importa, è tardi. Torna a casa."
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai. Mi girai verso Luke e gli diedi un bacio sulla guancia.
"Sono contento di averti fatto vedere il mio posto speciale."
Sorrisi e gli feci una carezza sul volto mentre lo guardai. Sembrava un bimbo. "Vengo sempre qui quando ho bisogno di pensare, queste tegole hanno il magico potere di tranquillizzarmi." Sorrisi.
"Anche io sono davvero contenta" gli diedi un altro bacio. "Ma ora devo proprio andare a casa o mamma mi ammazza."

______________________________

Oh God scusate tantissimo il ritardo, ma purtroppo la scuola è inizia. Ho già un sacco di compiti e scrivere mi porta via moltissimo tempo, quindi non so quando aggiornerò il prossimo capitolo. Credo proprio che ne pubblicherò uno al mese, con mio grande dispiacere. Non appena ho un momento libero scrivo, anche se il mio free time è molto limitato. Scusate ancora! Spero che il capitolo via piaccia, commentate se ne avete voglia, non vi mangio, anzi mi fa moltissimo piacere vedere qualche commento.

Big love, Martina 🍕

Tremare, l.hWhere stories live. Discover now