Capitolo 9 - tutti hanno paura

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"Andiamo?"
Madison si guardò in giro, nel parcheggio non era rimasta nemmeno una macchina.
"Hai intenzione di andare a piedi o..?"
"Oppure prendiamo la mia vespa."
Luke iniziò a camminare, seguito da Madison, verso il retro della scuola dove di solito si mettevano le biciclette. Davanti all'uscita antincendio c'era una vespa bianca.
"Sai che non puoi parcheggiare i motorini davanti alle uscite di sicurezza? Se c'è un'emergenza sarebbe difficile aprire la porta."
"Scusi maestra, la prossima volta la metterò da un'altra parte."
Le mani del biondo si infilarono nelle tasche dei suoi jeans neri da cui tirò fuori un paio di chiavi. Aprì il sedile della vespa ed afferrò un casco nero.
"Tieni, mettilo tu" disse porgendolo alla ragazza.
"Io non vengo su questo coso."
"Che c'è? Hai paura delle moto?"
Luke scosse un po' il braccio. "Avanti!" Madison sbuffò e finalmente afferrò il casco. Lo girò un po' tra le mani e, quando Luke salì sulla moto, se lo mise.
"Dai Madison, non possiamo aspettare tutta la giornata."
La mora alzò gli occhi e salì. Le sue braccia avvolsero il petto di Luke, stringendosi a lui.
"Pronta?"
Sentì il vibrare della sua voce sul petto, allora si spostò un po' indietro, facendosi spazio sul sedile morbido della vespa.
"Si."
Luke partì e sul viso di Madison comparì un sorriso. Il vento sulla pelle, che scompigliava i capelli biondi di lui che non aveva il casco, diede a Madison una sensazione di libertà. È come se, soffiando così forte, le avesse portato via tutte le preoccupazioni che affollavano la sua testa. Mentre guardava gli alberi passare velocemente sotto il suo sguardo pensò a quanto fosse bello avere la mente libera dai pensieri, dalle paranoie e da tutto ciò che la frenava, che in qualche modo la teneva lontana dal mondo.
"Ti piace?"
Luke guardò dallo specchietto e per la prima volta vide Madison con un'espressione serafica.
"Non ti ho mai vista così contenta."
"È bellissimo" rispose.
Le due ruote nere si fermarono su un terreno dissestato e le vans nere di Luke toccarono il suolo.
"Siamo arrivati."
Madison scese, si tolse il casco e scosse la testa prima di guardarsi in giro. C'erano decine di stand decorati con lucine colorate. Una ruota panoramica enorme, che occupava quasi tutto il campo dov'era stato allestito il luna park, era posizionata vicino agli autoscontri.
"Dammi il casco e la borsa che li lascio qua."
La ragazza ubbidì e senza dire una parola continuò a guardarsi in giro curiosa. Luke rise.
"Non sei mai venuta ad un luna park?"
Madison non rispose, era troppo indaffarata a guardarsi in giro. "Madison, sveglia!"
"Cosa?"
"Niente." Rise.
I due si incamminarono dentro al luna park. Luke stava guardando la bancarella dello zucchero filato quando Madison gli afferrò la mano e lo trascinò dall'altro lato.
"Andiamo sulla ruota panoramica" propose.
Il corpo del biondo si irrigidì e piantò i piedi sul terreno, facendo fermare Madison. Alzò lo sguardo: dei bambini chiamavano i loro genitori che li guardavano dal basso.
"Cosa c'è?" Chiese.
"Sicura che prima non vuoi andare da un'altra parte?"
I suoi occhi blu si continuarono a muovere, cercando di non incontrare mai quelli di Madison. Mosse un po' i piedi e lasciò la mano della ragazza.
"Hai paura delle altezze, Luke?"
"Cosa? No, non ho paura" protestò. "È solo che mi fa un po' agitare il fatto che i miei piedi siano a più di un metro di distanza da terra."
"Non ci credo che hai paura di un'innocua ruota panoramica" ridacchiò.
"Madison!"
"Okay, ci andrò da sola" disse allontanandosi. "Ma vorrei ricordarti che sei venuto qui per aiutarmi."
Madison si mise in fila ed incrociò le braccia a petto mentre guardava Luke divertita. Lo vide sbuffare e chiudere gli occhi per poi avvicinarsi a lei.
"E va bene, mi arrendo."
"Non preoccuparti. Ti stringerò la mano se vuoi."
"Non sei divertente."

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"Non credo di essere mai stato su un'attrazione così brutta" si brontolò Luke.
"Se non avessi tenuto gli occhi chiusi tutto il tempo ti sarebbe sicuramente piaciuto. Si vedeva tutta Sidney."
Madison sentiva le lamentele di Luke entrarle da un orecchio ed uscire dall'altro.
"Oh mio Dio" gridò iniziando a correre.
"Madison aspettami!"
Si fermarono di fronte ad uno stand che dava in palio pupazzi.
"Il pinguino sarà mio." La ragazza stringendo lo sguardo sul peluche.
"Voglio proprio vedere" disse Luke dando delle monetine all'addetto della bancarella.
L'uomo le spiegò che doveva colpire tre lattine in un colpo solo, poi le diede tre palline gialle. I primi due tiri andarono a vuoto a causa del troppo tremolio nelle sue mani che fece innervosire Madison al punti tale che le sue guance divennero rosse dalla rabbia. Allora Luke, vedendola in difficoltà, si avvicinò a lei e le chiese di provare lui al suo posto. Madison si mise in disparte e guardò come il ragazzo riuscì a buttare giù tutte le lattine in un colpo solo. Sorrise quando le consegnò il pinguino.
"Grazie" disse dandogli un abbraccio.
I due si allontanarono dallo stand. Luke alzò la testa, il cielo stava diventando scuro.
"È meglio andare."
Madison annuì tenendo stretto il suo nuovo pupazzo di peluche e si diressero verso la vespa. Luke prese il casco e lo diede a Madison, mentre lei mise il pinguino insieme alla sua borsa.
Dopo venti minuti di viaggio arrivarono a casa. Madison recuperò le sue cose e ringraziò un'ultima volta Luke.
"Grazie ancora." Sorrise.
"Mi ha fatto piacere" disse appoggiandosi al muro di casa sua. "Domani cosa vuoi fare?"
"Hai ancora voglia di sopportarmi?"
"In realtá no, ma ti ho fatto una promessa" scherzò Luke, che venne colpito col pinguino peluche.
"Hey!"
"Scherzo ovviamente."
"Lo spero per te."
"Domani decideremo cosa fare."
"Va bene."
"Allora buonanotte."
"Buonanotte."

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Hi! Sono soddisfatta di questo capitolo, è anche venuto abbastanza lungo. Spero vi piaccia, intanto prendo l'occasione, come al solito, per ringraziare tutti coloro che hanno votato/commentato i capitoli precedenti. Grazie. Bacioni.

Tremare, l.hWhere stories live. Discover now