Capitolo 29:

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"Non sono la ragazza di Blake."

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"Racconta di nuovo, non ho capito." esclama nuovamente Natalie.
Sbuffai, esasperata.
"Ma è la terza volta che ve lo ripeto." risposi, arresa, ricevendo come risposta una scrollata di spalle da entrambi.
"Bene, allora. Stava andando tutto bene, giocavamo e ridevamo finché non gli arrivò una chiamata, dopo essa è ritornato il Blake di sempre." raccontai, nuovamente.
Aaron e Natalie scosserò la testa.
"No, ci interessa sapere se avete fatto sesso." mi informa Aaron, Natalie annuì.
Scossi la testa, chiudendo gli occhi, ormai arresa.
"Per la millesima volta, la risposta è no." piagnucolai.
Aaron scosse il capo, contrariato, guardandomi deluso.
"Tu ora mi spieghi che problemi hai!" esclamò egli.
Lo guardai dubbiosa, alzando un sopracciglio.
"Tutta Miami si farebbe Blake Sanders, perché lo hai rifiutato?" mi chiese, con espressione furibonda, Natalie.
Aaron annuì, appoggiandola.
"Me lo farei anch'io." continuò.
Mi stampai una mano sulla fronte, scuotendo il capo.
Erano impossibili.
Si stava perdendo di vista l'argomento principale.
"Oh scusatemi, se ho preferito non concedermi su della sabbia come una delle tante." risposi, sarcastica, assumendo un espressione da finta sorpresa.
Natalie e Aaron riserò leggermente.
"... Ora ritorniamo al mittente di quella telefonata." continuai, guardandoli attentamente.
" Avete qualche idea?" chiesi, nuovamente.
Aaron e Natalie scosserò il capo.
"Non doveva però essere una bella notizia." esclamò Natalie, pensierosa.
Aaron si girò verso di lei, ridendo leggermente.
"Ma dai, sei un sacco perpiscace." disse, sorridendo divertito.
Dopodiché si girò verso di me, guardandomi attentamente.
"Non capisco perché ti interessa così tanto." esclamò, dubbioso.
Ma.. Ehm.. Si, non lo so.
Un infinito balbettio uscì dalla mia bocca, facendoli ridacchiare.
"Ehm, pura curiosità." risposi, convinta.
Delle sonore risate, rimbombarono.
"Dici sempre così quando sei in difficoltà." esclamò Aaron, venendo appoggiato da Natalie.
Ma che avevano contro di me? Uffa!
"Non è assolutamente vero." sussurai, offesa.
Incrociai le braccia al petto e misi il broncio, provocando nuovamente le loro risate.
Scattarono verso di me, abbracciandomi divertiti.
"Lasciatemi, lasciatemi." piagnucolai, divertita.
Le nostre risate vennerò fermate da una ragazza che venne verso di noi.
"Ciao ragazzi, mi chiamo Bella." esclamò allegra, guardandoci sorridendo.
È una bella ragazza. Alta, snella, bionda, con occhi azzurri.
"Sapete la novità?" continuò, mordendosi leggermente il labbro, quando mi guardò.
Scossimo il capo, incitandola a continuare.
"Blake Sanders non verrà più a scuola." ci informò.
Non seppi bene quale fu la mia reazione, guardai attentamente la ragazza per accettarmi che fosse sincera.
Non ci rimasi tanto male poiché non venisse spesso. Ma era un occasione in meno per poterlo vedere.
"Perché?" chiesi, istintivamente.
Bella mi rivolse la sua attenzione, sorridendomi.
"A quanto pare, è troppo grande per frequentare una scuola, poiché ha ormai vent'anni.
O si dice anche che sia stato sospeso dal preside per varie ragioni o che abbia lasciato lui, consapevolmente." disse, leggermente triste.
"... Sarà un peccato non averlo in questa scuola. "
Disse infine, per poi salutarci e andarsene.
Aaron e Natalie si girarono verso di me, studiando la mia reazione.
"Voglio parlare con lui." esclamai, ad un tratto.
Dopodiché, ci dirigemmo verso le nostri classi poiché suonò la campanella.
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Natalie mi aveva offerto di passare un pomeriggio fra donne, ed io ho accettato.
Mi mancava così tanto stare con lei, combinare guai per le strade di Miami, ridere e scherzare, ballare per i marciapiedi.
Ora era qui con me e camminavamo ridendo, verso una boutique di vestiti.
La sua preferita, non la mia.
Io odiavo quel negozio. Il motivo?
Basta solamente elencare tutte le ragazze inviperite lì dentro che ti guardano con disprezzo.
Solidarietà femminile? Dove sei?
"Oh no, no, no. Non ci entro lì." dissi, all'entrata di essa.
Natalie sbuffò, incrociando le braccia.
"Gioia, perché non ti piace?" chiese, non accettando la mia solita risposta.
"Non mi piace e basta." sussurai, sporsi il labbro inferiore all'infuori.
"Fallo per me, perfavore." sussurrò, usando la sua tecnica infallibile.
Era barare però eh.
Sbuffai arresa, annuendo leggermente.
Percorremo l'entrata, camminando lentamente per tutto il negozio.
La situazione è sempre la stessa: A Natalie sorrisi, a me sguardi disprezzanti.
Ma...Che cosa avrebbe potuto mai fare una bimba innocente come me?
Una commessa si soffermò fin troppo sul mio abbigliamento, dopodiché si giro e ne rise con le sue colleghe.
Prima che me ne rendessi conto, avevo già dato una risposta alla sua occhiata.
"Stai ridendo di te?" chiesi, fingendomi curiosa.
Il silenzio fu la mia risposta, mi degnò di un ultima occhiata d'odio e si girò.
Strisciai le mani fra loro, ironicamente.
Natalie mi guardò contrariata e mi tirò una gomitata, incitandomi a seguirla.
Un lamento uscì dalla mia bocca, massaggiandomi la zona.
"Crudele." sussurai, non facendomi sentire, invano.
Ricevetti da Natalie un occhiata minacciosa.
Finsi di essere sorpresa, comprendomi la bocca con una mano.
Dopodiché, ritornò nel prestare attenzione ai capi d'abbigliamento.
"Mi piace questo." disse, accarezzando la stoffa di un setoso abito rosso.
Lo prese e me lo mostrò.
Era delicato e sofisticato, con una nota passionale.
Non era male.
Il corpetto era rifinito con dei piccoli diamanti e la gonna ricadeva, leggermente, a palloncino.
"Provatelo." esclamai, trascinandola in un camerino.
Chiusi le tende color argento e mi sedetti su una poltrona, aspettando che fosse pronta.
E come un boomerang, tornai nei pensieri conservati per lui.
Con lui è tutto così complicato.
Nulla di ciò che sta accadendo fra noi, è stato chiarito o anche solo tirato fuori e discusso.
Nulla di tutto ciò, è chiaro.
Non mi piace, di questo ne sono convinta.
Ma non posso negare che mi attrae terribilmente.
Ogni mio senso sembra essere collegato a lui.
Il mio desiderio sembra essere collegato a lui.
Ed è inevitabile, il mio bisogno di urlargli in faccia quanto per me sia dannoso ma terribilmente eccitante, stargli a fianco.
Ma poi mi sento una stupida e ritiro tutto ciò che desiderei dirgli.
È ovvio che non prova nulla per me.
Forse non proverà mai nulla.
O forse si.
So solo, che tutte queste domande continuano a confondermi.

Natalie esce dal camerino, rivelando la sua bellezza.
Il rosso crea un contrasto sensuale, con il biondo chiaro dei capelli.
Il suo corpo slanciato e sinuoso, mette ancor di più in risalto il vestito, rendendolo attraente.
"Allora, come sto?" chiede, sorridente, facendo un giro su se stessa.
"Natalie, stai benissimo!" esclamai, guardandola sorridente.
"Dici?" mi chiede nuovamente, tentennante.
Corrucciai lo sguardo, capendo la sua tecnica.
"Non ci pensare neanche. Questo vestito è perfetto per te, non pensare il contrario." esclamai, alzando un sopracciglio.
Di risposta, si morse il labbro e sorrise felice della mia risposta.
"Non ne sono sicura." sussurò, accarezzando ripetutamente la stoffa del vestito.
"È una tua scelta. Vuoi che ti aspetto fuori?" le chiesi e quando annuì in risposta, mi diressi verso l'uscita.
Gli sguardi disprezzanti continuarono e in risposta alzai la mano e la sventolai, salutando come se fossi una regina.
Anche se è ovvio che io sia una regina.
Risi leggermente, non appena notai i loro sguardi furenti.
Ops. Ho vinto io!

Una voce alle mia spalle, mi fece girare verso essa.
"Ciao piccolo fiore!" esclamarono Jackson e Nathan, davanti a me.
Inclinai il capo, guardandoli dubbiosa.
"Vi siete messi d'accordo?" gli chiesi, ridendo leggermente.
Si guardarono colpevoli e alzarono le spalle.
"Probabile." sussurò Jackson, circondandomi le spalle con un braccio.
"Allora, splendore. Che ci racconti?" mi chiese, passeggiando lentamente. Lo guardai in viso e risposi, sorridendo: "Sono con una mia amica." alzando e abbassando le sopracciglie, verso Jackson.
Piano iniziato.
Presto avrei capito se ciò che pensavo, fosse vero o meno.
"Mh, davvero? È figa?" chiese, improvvisamente curioso.
Nathan al suo fianco, assottigliò lo sguardo e sbuffò scocciato.
E si! Avevo ragione io.
Sembro avere un radar per queste cose.
Sorrisi, dinanzi alla reazione di Nathan.
Egli, disse ad un tratto: "Anche noi siamo con un amico."
Lo guardai dubbiosa, non capendo a chi si riferisse.
"Deve ancora arrivare." puntualizzò Jackson.
"...sarà come al suo solito in compagnia." disse, guardando Nathan complice.
"Viene con un altro amico?" chiesi, innocente.
Nathan e Jackson scosserò la testa, ridendo leggermente.
"O meglio dire, amica." disserò, dopodiché furono interrotti da una voce alle loro spalle.
Mi girai, vedendo chi fosse.
Di fronte, mi trovai un ragazzo.
Non avevo nulla da dire, era davvero un bel ragazzo.
Mi squadrò da capo a piede, sorridendo leggermente.
Capelli lisci e castano scuro, occhi castano scuro e piercing al labbro.
Si avvicinò lentamente, mantenendo il suo sguardo col mio.
"Gioia, lui è Grayson." ci presentò Jackson, venendo fermato subito dopo dal diretto interessato.
"Gioia? Quella Gioia?" esclamò, verso Jackson.
Rivolsi ad egli la mia attenzione, non capendo cosa intendesse.
Si, io. Gioia io. Che c'è di così strano?
Forse ha scoperto che sono la moglie di Brad Pitt e mi sta per chiedere un autografo.
Jackson annuì, mantenendo il suo braccio intorno alle mie spalle.
"Ho sentito tanto parlare di te.
... Praticamente, si sente solo parlare di te alle gare, da quando sanno che sei la ragazza di Sanders." esclamò, convinto, continuando a sorridermi.
Io? Cosa?
"Ragazza di che?" esclamai, girandomi di scatto verso Nathan e Jackson.
Loro mi guardarono dubbiosi.
"Non sono la ragazza di Sanders." esclamai, sicura di me.
Mi osservarono dubbiosi e pensierosi.

Natalie arrivò in mio soccorso, la presentai per poi salutare tutti ed andarmene.
Ero ancora sorpresa dalla loro rivelazione. Perché pensavano fossi la ragazza di Blake?
" Alla fine, non l'ho preso.
Non ne ero sicura." mi informò Natalie.
"Ne troverai un altro migliore." le dissi, dopodiché la salutai poiché fossimo arrivate a casa sua.
Io decisi di proseguire verso casa, lungo il percorso, c'era una spiaggia.
Decisi di fermarmi un po', poiché fosse ancora giorno.
Mi fermai ammirando il cielo, contemplando ogni particolare di esso, in tutto il suo splendore.

Mi girai verso la palestra e vidi uscire da essa, Ivy.
Non la vedevo da un po' e, inconsapevolmente, corsi a salutarla.
"Ei Ivy, tutto bene?" le chiesi, non appena vidi che fosse un po' irritata.
Alzò lo sguardo verso di me, sorridendo leggermente.
"Si, tranquilla. Tu come stai?" mi chiese, ansiosa.
"Molto bene, grazie. Mh, sei appena uscita dalla palestra? Pensavo di iscrivermi, magari vado a dare un occhiata." dissi, abbracciandola e dirigendomi verso l'entrata del giardino.
Ivy, posò una mano sulla mia spalla, fermandomi.
"No, se vuoi te la mostro un altra volta." sussurrò, rossa in viso.
Sorrisi leggermente.
"Grazie lo stesso ma preferisco vederla oggi." La salutai, per poi incamminarmi.
Ivy cercò di fermarmi, ma fui rapita da una scena.
Esattamente, dietro un cespuglio, c'era una coppia che ci dava dentro.
Ma fui sorpresa quando capì che uno di essi, fosse Blake.

Tu non sei le altre. Where stories live. Discover now