Capitolo 4:

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            "Devo starti lontana..."

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Incredibile come io faccia pena ad essere in orario.
È come se il mio cervello trasmettesse in muto il suono della sveglia.
Be, ora sono le 8 e mezza. Mezz'ora di ritardo.
Meglio delle altre volte.
In tutto ciò, durante la mia corsa da super flash, ho sbattuto contro:un palo, un omone enorme che trasmetteva paura, una bici e il suo guidatore ed un camion di gelati.
Mi stupisco come non mi si sia rotto ancora il cervello.
Manca poco, manca poco e SONO ARRIVATA!
Avrò perso tre chili per questa fottuta corsa. Colpa della mia serie Tv. Io le avevo detto di non provocarmi, ma lo ha fatto.
Ed io non ho una grande resistenza.
Così mi vidi ehm...10 o 11 episodi? Mh, non ricordo.
Fatto sta che stamattina quando suonò la sveglia, non sentii nulla. Ci sta.
Corsi le scale, apri la porta e...
"Nelson, cosa devo fare con te?" disse il bidello, il MIO bidello. Lo adoro, sopratutto perché lascia passare sempre quando faccio casino, cosa che dovrei controllare.
Ma un difetto posso averlo anch'io, no? Non posso essere tutta con solo pregi.
"Farmi passare e chiudere gli occhi, anche per questa volta." chiesi, facendo gli occhi dolci.
È il mio punto debole ma anche del mio caro bidello.
Mi guardò, in tralice se farmi passare anche questa volta o no. Andiamo, sappiamo entrambi che è, praticamente, impossibile dirmi di no qualora io faccia gli occhioni.
"L'ultima volta" disse, puntandomi un dito contro.
E io gli risposi abbracciandolo e stampandogli un rumoroso bacio nella guancia.
Infine corsi, come se non fossero bastati i 3 km da casa a scuola.
Entrai in classe e trovai Mrs. Brown.
Il mio professore di Letteratura. La mia materia preferita, cosa che veniva dimostrata anche dai voti.
Forse l'unica materia in cui io abbia un nove.
"Nelson, come al solito?" chiese Mrs. Brown, sapendo già la risposta.
"Come al solito" risposi e mi sedetti al mio posto, preparandomi psicologicamente alle sfuriate di Aaron e Natalie.
Quei due insieme erano insopportabili.
"Sei peggio di un armadillo tu" esordì Natalie, guardandomi arresa.
"Armache?" Ma che è? Una specie di armadio?
Li guardo scioccata. E poi sarei io quella problematica. Loro mi scambiano per un armadio.
"È un animale, non un armadio." interruppe i miei pensieri Aaron e mi chiesi, nuovamente, se potesse leggermi nella mente.
"Ripeto: ti conosco da 7 anni." dopodiché si giro e tornò a scrivere gli appunti.
"Dovrebbero farmi Santa." sussurai.
Natalie si girò e mi rifilò una delle sue occhiatacce peggiori.
Avevo detto che era dolce? Bene, scherzavo.
Alzai le mani in segno di innocenza e seguii la lezione, l'unica fra tante che mi interessasse davvero.
~~~~
"Gioia fai schifo" esordì Natalie.
Ma Ei.
Ho solo delle carote nel naso.
"Dovevo assomigliare ad un tricheco" mi giustificai.
Aaron scosse la testa e si stampò una mano in fronte.
Io l'avevo detto che hanno fatto il barbecue con i propri neuroni. Si prendono a schiaffi da soli.
"Il tricheco li ha nei denti, non nel naso." mi informò, continuando a scuotere la testa.
Ma che posso saperne io? Mica mi guardo il documentario dei trichechi.
Mi trovai in difficoltà, come potevo attaccare delle carote nei miei denti?
Li guardai in cerca di una risposta ma trovai solo i loro sguardi arresi.
E infine, ci persi le speranze.
"Mi sarebbe piaciuto essere un tricheco per un giorno" misi il broncio e incrociai le braccia, offendendomi ancor di più quando udì le loro risate.
Come potevano prendersi gioco di una bambina innocente come me?

"Vedi anche i tuoi amici ridono di te." una voce squillante e fastidiosa, esordì alle mie spalle.
Non poteva essere altro che...
"Abby" esclamai
Mi voltai e la vidi, come sempre in compagnia del suo duo: Stacy e Tracy. Sorelle ed entrambe con il quoziente intellettivo di un formaggio.
"Mi stupisco. Oggi giorno diventi più brutta eh." esclamò nuovamente, tentativo evidente di offendermi.
Ma con l'autostima che ho io? Davvero pensa, di offendermi?
"Sai, ad alcuni viene donata l'intelligenza a posto della bellezza." risposi
"Evidentemente tu non fai parte di questa categoria." continuai, dopodiché la salutai con la manina.
Non sono così antipatica. Ma Abby è insopportabile. Non mi sopporta dal secondo anno. Il motivo? Un giorno mi fece lo sgambetto con le sue due amiche, aspettandosi una scena muta come risposta, ma no.
Presi il vassoio che avevo tra le mani e gettai la mia zuppa su di lei. Okay, forse ho esagerato.
Ma non aveva senso farmi lo sgambetto, nonostante io non le avessi fatto nessun torto.
Ma da allora non mi sopporta, criticandomi di continuo o mettendosi in mezzo in amicizia o relazioni.
"Sono passati 3 anni, non si è ancora stancata?" domandò Natalie, sbuffando.
Aaron concordò.
Avevo specificato ad entrambi di non voler essere difesa, poiché potevo farlo benissimamente da sola.
Da allora non lo fecero più in mia presenza.
"Non so, mi adora come bersaglio." risposi e ritornai a mangiare le mie carote, non quelle che misi nel naso. Specifichiamo.
Iniziai a provare una strana sensazione, come se avessi due occhi puntati su di me.
Circospezionai la stanza, in cerca di chi mi stesse guardando, quando incontrai due occhi.
Mi sarei aspettata tutti ma non lui. E di certo, non mi sarei aspettata io stessa di sostenere quello sguardo e desiderare che non finisse.
Forse non me ne accorsi o forse si e non gli diedi importanza ma suonò la campanella.
Ed in un attimo, si interruppe.
Aaron e Natalie mi richiamarono e Lexi e Ander fecero lo stesso con Blake.
Sono solo sguardi, ma dentro di me mi promisi di star lontano da quel ragazzo.
Non trasmetteva nulla di buono.
~~~~
La mia libertà è appena ricominciata.
Finita l'ultima ora, mi precipitai fuori dalla classe scendendo le scale col turbo.
"GIOIA, ASPETTAMI!" Mi richiamò Natalie.
Mi fermai camminando a passo d'umano e l'affiancai.
"Devo dirti una cosa" disse chinando il capo e incrociando le mani.
Oh no. Faceva sempre così, fin da piccola, quando combinava qualche casino o si metteva nei guai.
"Dimmi che non hai ucciso di nuovo il tuo pesce facendogli fare un bagno nel lavandino" esclamai, iniziando a guardala in ansia.
"Peggio.." sussurò
"Hai dato al tuo gatto il tonno, invece della loro pappa?" riprovai
"Peggio.." sussurrò nuovamente
"Hai scambiato la maionese con..." ritentai ma venni interrotta
"MI PIACE" Urlò spazientita, chiudendo gli occhi e riaprendone uno alla volta, vedendo la mia reazione.
"Mh amore, so che è impossibile resistermi ma io ti vedo come amica" Perché non mi ha mai detto di essere Bisex? Non l'avrei mica giudicata.
Io sono pro a tutti i tipi di sesso. Anche perché non si può fare a meno di esso, soprattutto io.
Natalie mi guarda, mi guarda ancora senza dire nulla.
"Ma che dici?" esclama scoppiando a ridere.
Ora sono io a guardarla interrogativa.
È ciò che mi ha fatto capire
"Non tu, ma Blake" continuò e si aspettò una mia risposta.
Il problema è che non uscì nulla dalla mia bocca.
La guardai solamente, nel mentre nel mio corpo si insinuò una forte sensazione di fastidio.
Il perché io provassi fastidio? Ah bho, non lo so nemmeno io.
So solo che la guardai, la guardai e la guardai ancora ma non seppi cosa dire.
Volevo dirle di no, che non poteva piacerle uno così, che non c'entrava nulla con lei.
"Mh, da quanto?" le chiesi, mantenendo un tono neutrale e indifferente ma la verità era che dentro ero un vulcano pronto all'eruzione.
Natalie non è una ragazza facile, non gli piace il primo che passa. Se le piace lui, non posso dirle di no. Non spetta a me la decisione, nonostante fremessi dalla voglia di dirle che non faceva per lei.
"Dal falò in spiaggia." rispose continuando a guardarmi, cercando di capire il mio stato d'animo.
Mi stampai un sorriso, uno di quelli che si vede da un miglio che sono finti, e l'abbracciai.
"Tutto apposto fra noi?" mi chiese, staccandosi dall'abbraccio.
"Assolutamente." le risposi e ci incamminammò fra la folla per uscire.
Fu più difficile delle altre volte, poiché in fondo ci fosse una carcassa di gente tutta radunata. Cosa stava succedendo? Io e Natalie ci guardammo stranite. Un ragazzo ci passò a fianco con un sorriso enorme, Natalie lo prese per la camicia e gli chiese cosa stesse succedendo.
"Ma come? Non lo sapete? È tornato." disse, andandosene subito dopo.
"Tornato chi?" Chiese Natalie.
Quando la folla si minimizzò, riuscii a vedere di chi si trattasse.
Mi aspettavo di vedere Brad Pitt o Zack Efron ma no. Il destino mi ha giocato un brutto scherzo.
"Non ci credo..." sussurai
"Derek..." fu l'unica parola che uscì dalla mia bocca.

Tu non sei le altre. Where stories live. Discover now