Capitolo 14

436 23 2
                                    

Clarke
Mi svegliai con il rumore delle notifiche del mio cellulare, un momento di pace no? Ancora assonnata allungai la mano per andare sul comodino e prendere il telefono, accendo lo schermo e trovo 'nuovi 5 messaggi da Wells'. Era strano come quel ragazzo si comportava sempre con me, a momenti sembrava mia madre. Decisi di aprirli e di non farlo aspettare, per farsi calcolare mi avrebbe mandato altri 500 messaggi.
Da: Wells
Clarke, oggi alle 3 ti va bene?
Per la cosa del mare intendo
I tuoi amici sono d'accordo?
Io non porto nessuno quindi starò con voi
Rispondimi
A: Wells
Sisi va bene
Guardai l'orario, l'una di pomeriggio, ho dormito tutto il giorno e la notte prima?
Sento i ragazzi
Li scrissi per poi spegnere il telefono e alzarmi per raggiungere gli altri.
Aprì la porta e scesi le scale, il piano di sopra sembrava isolato. Ritorvai gli altri a pranzare. "La principessa è sveglia singori!!" annunciò Bellamy per poi farmi spazio nella sedia vicino a lui. Senza parlare troppo presi il della pasta cucinata da Emori col sugo, buonissima. "Wells mi ha scritto se oggi andiamo al mare alle 3, vi va bene?" chiesi per poi ritornare e mangiare, tutti ebbero annuito, si alzarono e si andarono a preparare, tutti apparte Reven, la migliore amica che capiva tutto anche senza parlare. "Clarke, qualcosa non va?" mi domandò lei prendendo un pezzo di pane "Certo Rev, tranquilla, sono un pò preoccupata per Wells, potrebbe dire cose che non vorrei dicesse" finì io. Lei capì, si alzò e andò anche lei a prepararsi, lasciandomi sola a finire la mia pasta rossa. Le vetrata della sala da pranzo erano aperte, fuori c'era un bel cielo limpido e ventilato. Vi giuro che mangiare con il rumore delle onde del mare è magnfico. Finì la mia pasta al sugo neanche tanto tempo dopo, e spreparai tutti i piatti. Io ero già pronta e misi a mettere i piatti sul lavabo e a desfare la tavola. Notai che avevano tutti finito il loro pranzo. Il mio telefono inziò a squillare, lo presi velocemente, era la mia Madi. Risposi. "ehi amore mio!" inziai io.
"ciao mammina bellaaa! Cosa fai oggi in quel di Miami?"  domandò lei felice
"vado al mare con Wells e gli altri, mi annegherò sappilo"
"AHHH WELLSSS, IL TIPO CHE SA COSA CHE GLI ALTRI NON DOVREBBERO SAPERE!" la sentì urlare
"Già Madi"  la sentì ridere
"Ti lascio andare allora, mandami tanti video!!" e chiuse la chiamata.
Mi spuntò un sorriso.
Poi vidi gli altri scendere le scale, con occhiali da sole (Murphy sembrava un boss) e con zaini con dentro il necessario.
Ci incamminammo, come una vera a propria squadra, io a barccietto con Bellamy, a talvolta presa da Rev e a talvolta ancora preso dall'altra coppietta.
Arrivammo subito alla nostra posizione, ci sistemammo per bene spogliandoci lasciando il costume. Io mi misi l'ascigamano per terra, mi sentivo più rilassata piuttosto dello sdraio, mi misi gli occhiali da sole, presi un libro e lo inziai a leggere stendendomi nell'asciugamano.

Dopo circa 10 minuti arrivò anche Wells, che si mise nel nostro stesso ombrellone.

Bellamy
Quel tipo aveva qualcosa che non mi piaceva, non sapevo di preciso cosa.
Io ero buttato nello sdraio vicino a Clarke, ma proprio vicino di essa dall'altra parte si mise Wells che inziò a fissarla. Ero geloso?
"Che leggi bionda?" domandò lui a Clarke mettendosi gli occhiali da sole come tutti noi "Ehm" li fece vedere la copertina. A me piaceva fissare Clarke, la vedevo sempre perfetta, e mi dava fastidio che quel tipo la fissasse. Vedi che piano piano Wells si avvicinava sempre di più a lei. 'Quando è troppo è troppo' pensai, quindi le misi una mano sulla schiena, facendola rabbrividire, e le facevo dei segni circolari. La sua pelle pura e morbida. Lo capisci che è mia tizio? "Voi conoscete la storia di Clarke ragazzi?" inziò lui. Oltre gli occhiali vidi gli occhi di Clarke spalancarsi stoppando la sua lettura, tutti si girano verso di lui, apparte Reven che si voltò verso di me e di Clarke.
"Ti stai un pò zitto imbecille?" disse poi Murphy infastidito dalla sua voce che andava avanti a parlare per 20 minuti.
"Uh allora non la sapete" continuò lui. Clarke con le sue mani strinse la sabbia più forte possibile, sperava che lui non inziasse.
"Quando è morto suo padre Clarke andò in coma etilico, aveva bevuto leggermente troppo quella sera" una lacrima scese a Clarke "e quella stessa notte, stava guidando, con una bottiglia di birra in mano, e finì giù dritto da un'autostrada ad alta velocità" un'altra lacrima scese a Clarke. "Stava per uccidere tante persone quella sera, compresa lei stessa" continuò lui. A noi non ci importava molto del suo passato. "Quindi se non volete morire state lontani da lei o non fatela guidare, potrebbe ucciderti". Quel tizio mi ebbe scassato 3/4 di palle, quindi mi alzai, con i pugni tesi con le nocche bianche. Clarke si alzò. Si mise davanti a Wells. "Sai vero che io ti so stendere, e che se non la finisci dovrò tirarti un pugno vero?" lo guardò di sbiego. "Io l'ho detto che sei pericolosa, meglio che vi allontanat-". Clarke gli tirò un pugno in pancia facendolo cadere, sapeva cosa stava facendo, si limitò a fare quello "non sapevi neanche che io ne ero capace" affermò lei, ritornando alla posizione di prina. Murphy la guardò con un sorrisetto stampato sulle labbra, come Emori e Reven. Quello aveva fatto innervosire tutti e Clarke era stata l'unica a fare ciò che volevamo fare tutti. Wells dopodichè si alzò e offrì una birra a Clarke. "Seriamente amico?" dissi io. Stava cercando di farla innervosire, me lo sentivo. Clarke gliela prese dalle mani, fece scoinvolgere tutti, se la mise in bocca. Eravamo tutti perlessi da quella scena. Quando era con noi non aveva mai bevuto. Wells aveva pure lui un sorriso stampato, e la principessa, gli sputò la birra che si era tenuta in bocca addosso, per poi ridargli la bottiglia in mano, e andarsene. Eravamo tuti orgogliosi da quella scena anche se noi non avevamo fatto niente. Ci alzammo insieme a Clarke che si stava dirigendo in mare, ma l'azione che per lei doveva durare 5 minuti si trasformò in 5 secondi, con noi che la schizzavamo sorridendo. Non ci importava cosa avesse fatto o non fatto nel suo passato, ora faceva parte della nostra piccola e grande famiglia, e questo non cambiava le cose. Mi avvicinai a lei e la baciai, doveva sapere che io le sarei stata accanto. "Sai di birra misto mare bellezza" le dissi io in mezzo alle risate degli altri. "Idiota" rispose lei per continuare quel nostro bacio. La amavo, e da quella frase non c'era scampo.

Messaggio Per Voi!
Ciauu! Forse nessuno leggerà questo mini pezzo, ma dovevo scriverlo, mi dispiace ler eventuali errori grammaticali che sono avvenuti e che di certo avverranno.
Spero che la mia storiella vi piaccia, ditemi che ne pensate!

Rimaniamo solo io e te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora