Capitolo 10

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Bellamy
"Ciao! Io mi chiamo Madi e tu?"
quella ragazzina con un sorriso fin troppo felice mi allungò la mano
"B-Bellamy, Bellamy Blake"
dissi per poi prenderle la mano.
"Ehi!" mi guardò Clarke.
Quei occhi erano sempre più lucenti, più profondi e sempre così belli.
"Ehi Principessa" le rivolsi dandole un pugnetto sulla spalla.
Bellamy Blake, perché lo hai fatto?
Mi misi a ridere dal gesto che le feci e quando mi alzai vidi Madi fare un'occhiolino a Clarke che con il labiale diceva 'ti odio' o 'no no no'.
Non avevo capito molto bene anche io.
"Quindi è questo il tuo..." chiesi per sicurezza io
"già" disse annuendo.
"molto bello"
che sciocco che sono
non è bello, non è molto bello, È INCREDIBILE.
"mi potresti dire che ore sono?" chiese Madi a Clarke
"Sono le 6" risposi io, avevo già il telefono in mano.
"è tardissimo! andiamo?" chiese Clarke, questa volta rivolgendosi a Reven
"hai ragione, sono anche stanca" rispose lei finché stava facendo il solletico a una bambina.
"Ciao Madi , ti voglio tanto bene, ricordalo!" nel mentre si alzava, poi Madi la prese, la abbracciò e le disse "sei tutta la mia famiglia" e ce ne andammo tutti con un sorriso dipinto in faccia.
La frase che Madi disse a Clarke mi rimasero in testa per tutto il viaggio.
Clarke era silenziosa ma comunque si vedeva la sua felicità di quell'azione.

Fummo arrivati in casa, e in un men che non si dica Emori corse dentro urlando "CUCINO IOOOOOOOOO!".
Mai vista così tanta agitazione per cucinare.
Sono scioccato dai miei amici. Lo ammetto.
Salì le scale "io vado a farmi la doccia nel bagno 1, si chiama così no?" e dopo aver preso i miei indumenti andai.
"Io vado nel bagno 2 giusto?" disse successivamente Clarke.
Quei bagni erano uno di fronte all'altro quindi io potevo sentire tutto ciò che Clarke faceva.
Non sono uno stolker lo giuro.
Uscì dalla doccia con la musica del mio telefono che stava ancora andando, spensi la musica nel momento in cui accesi il phon  per asciugarmi i capelli.
Da quello che sentivo la serata era fredda, ma dentro villa Murphy il riscaldamento di certo non manca.
Spensi il Phon, e finché mi stavo vestendo dal bagno davanti di me squillò un telefono, quello di Clarke.
"Prontoo?" disse Clarke sbuffando.
Riuscivo a percepire tutto da li.
Mi infilai i Boxer.
"dai smettila" Clarke si stava innervosendo
mi misi il deodorante e poi la maglietta
"senti, io ora non posso"
mi misi i pantaloni
"se vuoi un'altro giorno ma"
uscì dal bagno, trovando lei sul ciglio della porta urlando
"hai rotto le palle amico"
e chiuse il telefono.
Mi fissò negli occhi, fingendo di sorridere
"eeeeeeehii" mi disse alzando la mano facendo andare su e giù le dita
"tutto bene Clarke?" chiesi
"oh si tutto perfettamente perfetto" e se ne andò in camera sospirando.
Feci per andare verso il piano di sotto, quando per la terza volta mi incantai a fissare Clarke che era in camera, o meglio, in terrazza, che stava seduta sulla sedia guardando la Luna.
Dalle mossa che faceva nelle dita si vedeva che era nervosa, mi disapice vederla così ma io non posso farmi molto gli affari degli altri.
Scesi, e incontrai Reven che stava proprio andando nella stanza di Clarke
"Ehi Rev"
"Ehi Bellamino"
"NO ANCHE TU?!"
"Scusa maestà" e busso alla porta, per poi sparirci dentro.

Clarke
"Reven"
"Clarke?"
"prima mi ha chiamato Wells" ero stanca.
"E?" lei continuò
"Suo padre"
"Oh santo cielo, che vuole?"
"Vuole incontrarmi per parlare della cosa che era successa 2 annetti fa..ricordi?"
Due anni fa era successo che, presi un pò male la morte di mio padre o del passato in generale, in quel periodo diciamo che ero molto vicina all'alcol quindi mi ci fondai completamente, ma finendo in un coma etilico, da li non ho mai bevuto molto, anzi, bevo raramente.
Veramente raramente.
Nessuno lo sapeva, apparte Reven che mi stava affianco da mattina a sera finché ero in ospedale e oltre.
Le devo tanto.
Suo padre, Thelonious Jaha, era stato il mio medico con mia mamma, però lei mi lasciò sola, mentre suo padre mi aiutò.
"Ma tu stai bene ora, nel senso, non hai più bevuto così tanto, neanche un goccio se tutto va bene! Digli che non serve no?"
Lei era nervosa quanto me, infondo era passato tanto tempo, e non ho avuto più problemi.
"Già, però mi fa pena, mi era stato vicino".
"Lo so Clarke ma bisogna passare decisamente oltre!"
e la nostra conversazione fu finita grazie a Bellamy che bussò alla porta
"Ehi Girls, come vanno le vostre chiacchierate da Girls?!"
Bellamy sembrava felice e soddisfatto
"Per caso ti sei fatto una tipa Bellamy?"
commentò Reven.
Bellamy mi fissò negli occhi, cercando di scavarci dentro e scoprire se ne ero felice o triste.
"NoNo Reven, semplicemente, è pronta la cena!" e uscì dalla stanza seguita da Reven a stile di trenino delle feste, e mi aggiunsi.

Eravamo a tavola, Murphy come al solito stava facendo le sue battute da cretino.
Emori lo stava seguendo dandoli corda.
Reven stava morendo dalle risate, come me e Bellamy, a momenti sputavo il succo che avevo bevuto meno di 30 secondi fa.
La mia serata venne interrotta dal telefono,  Clarke Griffin non poteva mai stare in pace, il mio cervello si dichiarò.
"scusate" dissi mentre mi alzai andando al piano di sopra.
"Pronto?"
La voce grossa e maschile
"Ciao Clarke, Wells mi ha dato il tuo numero, sono Jaha"
Wells non può farsi i cazzi suoi come mia madre?!
"Oh ciao"
"Ti va se ci vediamo quindi?"
ero troppo nervosa per parlare con calma
"Senti Jaha, a me dispiace molto, ma sono passati due anni, non ho più toccato alcol e ora sto bene, qui mi sono trovata degli amici in cui ora sto alloggiando per un pò e ti assicuro che se avrò problemi ti chiamo, ma ora sto bene e non ho bisogno di incontrare nessuno, scusa!"
e spensi la chiamata, scesi, e qualcosa mi fece capire che stavo urlando.
"Tutto ok?" domandò Murphy.
"Tutti mi chiedono se sto bene e la mia risposta è sempre si, basta grazie"
e me ne uscì dalla porta per poi andare nel retro, dove c'era la piscina, un bel giardino, le lampadine sospese che creavano un'atmosfera fantastica e il rumore del mare che facevano rilassare tutta la tensione che quella serata avevo.
Camminai per il giardino e nel bordo della piscina, dove successivamente mi seddi.
Da dietro sentì dei passi che mi fecero girare di scatto con timore.
"Scusa principessa, non volevo spaventarti"
era il bellissimo Bellamy Blake con cui avevo una relazione alle prime armi.
"Ehi, tranquillo" la mia voce si calmò.
"Posso sedermi?" disse indicando il bordo piscina
"perché no" li sorrisi.
Mi mise una mano sul fianco, mi fece avvicinare a lui, la mia testa si appoggiò delicatamente sul suo petto che mi fece tranquillizzare, quasi non prendevo sonno.
"No principessa, non puoi dormire!"
li avevo dato fastidio? Cazzo.
"Ti ho dato fastidio?"
era diventata preoccupata, non volevo che quel momento finisse.
"Certo che no, ma.."
mise una mano in piscina e mi schizzò con l'acqua riscaldata.
"Stasera Murphy ha detto che la piscina sarà la location in cui ci divertiremo".
mi pulì la faccia dalle gocce.
"Quindi Clarke Griffin, stasera tu entrerai in acqua, con o senza vestiti, puoi decidere"
"Oh No No No, Non ci pensare proprio!"
"E allora la tua decisione è stata con i vestiti, preparati!"
Bellamy si tolse la maglietta, direi che ero incantata da quello spettacolo.
Si tolse i pantaloni e poi i calzini.
"CLARKE GRIFFIN, IO TI ORDINO, DI TAPPARTI IL NASO!"
corse verso di me prendendomi e andammo sott'acqua.
Insieme.
Aprì gli occhi finché fui sotto, intravedevo il viso di Bellamy, in cui mi avvicinai e, accarezzandogli la guancia con il pollice, lo baciai.
Era un misto tra dolcezza e cloro, ma le labbra di Bellamy erano sempre le stesse.
Perfette e morbide.
Dopodiché sentì dei frastuoni in acqua, ci girammo e c'era tutta la nostra combriccola che si era tuffata.
Inutile dire che mi avevano reso felice in poco tempo.

Rimaniamo solo io e te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora